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Coronavirus

La pandemia

Speranza: "L'impatto del vaccino si vedrà in primavera"

"Ancora per un tempo significativo dovremo convivere con il virus con l'unica vera arma che abbiamo, che è quella delle misure non farmacologiche. Da qui il mio atteggiamento di prudenza, specialmente nei 15 giorni di Natale per evitare una recrudescenza"

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"L'impatto sulla popolazione della vaccinazione anti-Covid lo vedremo a primavera inoltrata. Ciò significa che ancora per un tempo significativo dovremo convivere con il virus con l'unica vera arma che abbiamo, che è quella delle misure non farmacologiche. Da qui il mio atteggiamento di prudenza, specialmente nei 15 giorni di Natale per evitare una recrudescenza". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in collegamento ad un incontro della Fnomceo (Federazione nazionale ordini medici).

Fin quando "non saranno vaccinate 10-15 milioni di persone, l'effetto immunologico sarà ancora residuale - ha continuato - e quindi per non poche settimane dovremo mantenere un livello attenzione significativo".

"La buona notizia di queste settimane è l'accelerazione della campagna vaccinale - ha continuato Speranza - noi siamo ottimisti che il 21 dicembre l'Ema (Agenzia europea del farmaco) e il 22 l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) possano approvare il percorso del vaccino Pfizer-Biontech e avere le primissime vaccinazioni". Il 6 gennaio inoltre l'Ema "approverà il secondo vaccino, quello di Moderna - ha concluso il ministro - e questo ci metterà nelle condizioni di allargare la nostra campagna vaccinazione".

Da medici adesione incoraggiante a vaccino
Dai primi dati raccolti e arrivati al ministero della Salute, "sembra che il tasso di adesione al vaccino anti-Covid del personale sanitario sia molto incoraggiante. E' un fatto importante, perché gli italiani guarderanno la scelta dei medici. Se questi lo faranno, gli italiani avranno più fiducia nei vaccini", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Sulla base del piano strategico per la vaccinazione, approvato dal Governo e ieri dalla Conferenza Stato-Regioni, l'Italia ha fatto una "scelta non comune a tutti paesi, di partire con i vaccini a tutto il personale sanitario - ha continuato - Abbiamo messo le Rsa come secondo punto di priorità. Come ho detto qualche giorno fa con il presidente della Fnomceo Anelli, c'è la necessità di tenere alta l'attenzione sui luoghi dove operano i medici".

Ora battaglia per aumento risorse Sanità
Serve una "grande battaglia per le risorse" da far arrivare alla sanità attraverso il Recovery plan. "Sto lavorando in queste ore per far aumentare la cifra data inizialmente di 9 miliardi di euro, che ritengo insufficiente", ha detto Speranza.  "Tutta l'opinione pubblica capisce che i fondi del Recovery rappresentano un'opportunità straordinaria per mettere mano ai limiti del nostro sistema e disinvestimenti susseguitisi negli anni - ha continuato - Abituati a ricevere 1 miliardo l'anno per il Fondo sanitario nazionale, 9 miliardi possono sembrare molti, ma serve sforzo molto più largo". Da qui a febbraio, "quando si ultimerà il piano da consegnare a Bruxelles - ha concluso, rivolgendosi ai medici - dovremo lavorare insieme per ottenere un risultato ancora migliore".

 
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