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MONDO

Dialogo prima delle elezioni del 25 maggio

Crisi ucraina, Merkel chiede "un tavolo tra Kiev e separatisti sotto l'egida dell'Osce"

Dopo una coversazione telefonica con Putin la cancelliera tedesca conferma che il presidente russo e il presidente di turno dell'Osce quando si incontreranno a Mosca discuteranno i termini per avviare un "dialogo nazionale"

Merkel e Putin (immagine d'archivio LaPresse)
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Roma Una tavola rotonda sull'Ucraina sotto l'egida dell'Osce. Il presidente russo e il presidente di turno dell'organizzazione, lo svizzero Didier Burkhalter, quando si incontreranno a Mosca il 7 maggio discuteranno i termini per avviare un "dialogo nazionale" tra il governo di Kiev ed i separatisti grazie alla mediazione dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. 
A riferirlo la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin.

Burkhalter e Putin stabiliranno "di fissare tavole rotonde sotto l'egida dell'Osce per facilitare un dialogo nazionale prima delle elezioni presidenziali del 25 maggio", ha riferito la portavoce della cancelleria, Christiane Witz. Berlino conferma così la notizia di possibili negoziati diretti tra Kiev e i filorussi data dal viceministro degli esteri russo Grigory Karasin "Nei prossimi giorni saranno compiuti ulteriori sforzi per far sedere allo stesso tavolo a negoziare le autorità di Kiev e i rappresentanti delle regioni (russofone) sud orientali".
Karasin ha poi ironizzato: "Sembra che senza un aiuto esterno le autorita' di Kiev non siano in grado di stabilire questo genere di dialogo".

Stesso tema affrontato ieri anche dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavorv, e dell'omologo Usa, John Kerry, che hanno concordato sulla necessità di attribuire un maggior Osce. Dopo il fallimento degli accordi di Ginevra del 17 aprile la Germania propone un altro incontro per trovare una soluzione alla crisi ucraina. Il Ministro degli Esteri tedesco Franck-Walter Steinmeier, in un'intervista alla tv pubblica Ard, ha spiegato che la seconda Ginevra "dovrà definire chiari accordi su come possiamo porre fine a questo conflitto e gradualmente procedere verso una soluzione politica. Qualsiasi altra opzione sarebbe irresponsabile perchè comporterebbe solo altre vittime"

 
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