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MONDO

Crisi Ucraina

Valuta ai minimi storici, debito pubblico alle stelle

Oggi ci vogliono oltre 11 hrivne per un dollaro e oltre 15 per un euro. Dall’inizio dell’anno la valuta ucraina ha perso il 38% del valore, mentre nell’intero anno precedente la svalutazione era di solo il 2%

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La valuta nazionale ucraina è ai minimi storici, quotata a oltre 11 hrivne per un dollaro e oltre 15 hrivne per un euro. Dall’inizio dell’anno la valuta ucraina ha perso il 38% del valore, mentre nell’intero anno precedente la svalutazione era di solo il 2%. La Banca Centrale ucraina, in attesa di prestito da parte del Fondo Monetario Internazionale, si rifiuta di sostenere la valuta nazionale che continua la sua libera caduta.

Il crollo della valuta nazionale ha portato all’impennata del debito pubblico esposto in dollari, aumentandolo in un colpo di ben 10 miliardi di dollari. Secondo le affermazioni del ministro delle Finanze ucraino Aleksandr Shlapak il 10% del PIL di quest’anno sarà speso per gli interessi sul debito pubblico e il rapporto deficit-PIL raggiungerà il 53%. Il ministro ha aggiunto che questa cifra si avvicina alla soglia critica di non ritorno, che per un’economia debole come quella ucraina è fissata al 60% del rapporto deficit-PIL.

Intanto numerosi analisti finanziari ucraini hanno fatto notare che dall’inizio di quest’anno le banche ucraine hanno quasi azzerato l’erogazione dei crediti alle persone fisiche – nel marzo del 2014 i crediti erogati erano un decimo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per erogare un credito al consumo per l’acquisto di un bollitore elettrico per il tè le banche ora chiedono alle persone fisiche la dichiarazione dei redditi fissi e certi degli ultimi 6 mesi. L’ipoteca per l’acquisto di un appartamento è un miraggio – è impossibile ottenerlo perché nessuno è in grado di prevedere il prossimo futuro e le banche hanno chiuso i rubinetti. A causa di aggiotaggio delle richieste per l’acquisto della valuta estera, la Banca Centrale Ucraina ha imposto il tetto massimo giornaliero della vendita di valuta estera a una singola persona fisica, fissato a poco più di mille euro al giorno. Questo divieto rimarrà in vigore fino al prossimo 1 maggio, ma potrebbe essere prorogato.
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