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Coronavirus

​​CTS: lockdown provinciali, rivedere i trasporti

Forse già domani il prossimo Dpcm. La chiusure mirate di altre attività e zone rosse sono l'ultima possibilità prima del lockdown Italia. I tecnici: meglio attendere qualche giorno prima delle nuove misure

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Nessun lockdown nazionale né regionale, ma chiusure provinciali laddove è necessario. Sarebbe questa, a quando si apprende, una delle indicazioni emersa nella riunione del Comitato tecnico scientifico convocata d'urgenza ieri sera dopo il vertice di Palazzo Chigi. Gli esperti avrebbero sottolineato la necessità di attendere ancora qualche giorno per vedere gli effetti del Dpcm del 24 ottobre e anche ribadito la necessità di rivedere le modalità del trasporto pubblico. Il premier Conte terrà domani le comunicazioni alle Camere sull'emergenza Covid per un confronto parlamentare in vista di un nuovo provvedimento che il Governo intende adottare già lunedì sera. 

Tra le indiziate principali per i lockdown mirati ci sono Milano e Napoli tra le metropoli, la Lombardia, la Campania e il Piemonte tra le regioni. La Lombardia nelle ultime 24 ore è andata di nuovo vicina ai 9 mila infetti e ha fatto segnare un balzo delle vittime, passate da 48 a 73. Altri 22 pazienti sono stati ricoverati in terapia intensiva. Solo pochi giorni fa il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente lombardo Attilio Fontana affermavano rispettivamente di voler "vedere i numeri" e di "non vedere le condizioni per una chiusura". 

La Campania ha fatto registrare oltre 3.600 nuovi positivi, altro massimo giornaliero, con 14 vittime, e a Napoli la situazione è sempre più pesante. Nella regione ci si divide tra iniziative di sindaci di piccoli centri che vietano ai minorenni di circolare se non accompagnati - una sorta di 'lockdown generazionale' al contrario - e manifestazioni di madri e bambini con maschere di Halloween per chiedere a Vincenzo De Luca di poter tornare a scuola. 

In Piemonte - dove l'indice di contagiosità Rt è oltre il 2%, come in Lombardia - ben 16 ospedali sono stati riconvertiti alla cura del Covid, in un territorio che conta oltre 2.800 nuovi positivi e 28 vittime in 24 ore. Quest'ultimo il bilancio di ieri peggiore, ancora dietro la Lombardia. 

In Veneto invece il governatore Luca Zaia emette un'ordinanza che rende obbligatorio per i medici di base e i pediatri eseguire i tamponi rapidi (in Lombardia i test saranno disponibili da lunedì, ma su base volontaria). 

Nel Lazio, con 22 morti e oltre 2.200 positivi, anche Roma potrebbe essere sottoposta a nuove restrizioni.
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