POLITICA
Palazzo Madama
Intesa sul Senato non elettivo, ok in Commissione al ddl Boschi. Da lunedì in Aula
Approvato il testo dei relatori nella nuova riformulazione che prevede che i senatori vengano eletti dai Consigli regionali su base proporzionale. Il ministro delle Riforme: "Via libero definitivo entro l'estate"
I chiarimenti dentro Forza Italia
Romani aveva risposto negativamente alla domanda se ci fosse stato bisogno di una votazione: "Nelle riunioni congiunte dei gruppi parlamentari non siamo abituati a votare. Sarà Berlusconi a trarre le conclusioni". Romani, poi, ha confermato che sul meccanismo di elezione dei senatori da parte dei Consigli regionali è stata "trovata la quadra" e che c'è stato un "chiarimento" su questo con il leader di Ncd, Angelino Alfano. "Sul voto non ci sarà dissidenza, FI non frena". E' quanto aveva sottolineato anche Denis Verdini al termine della riunione dei senatori di FI a palazzo Madama e spiegando che, più che dissidenza, all'interno del gruppo siano presenti "opinioni diverse".
Boschi: "Approvazione definitiva entro l'estate"
Il testo "arriva in Aula dopo un percorso approfondito di oltre tre mesi in Commissione. Adesso mi auguro che l'impegno che abbiamo preso tutti, non soltanto il governo, nei confronti dei cittadini, di arrivare ad approvare al Senato queste riforme sia rispettato prima delle vacanze estive". Così il ministro Maria Elena Boschi commenta l'esito del voto sul ddl che porta il suo nome.
Le critiche dei 5 Stelle
In precedenza, la presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro, è intervenuta nell'Aula del Senato per chiedere il rinvio a lunedì dell'inizio dell'esame del ddl sulle riforme costituzionali. La Commissione, ha spiegato la Finocchiaro, deve completare l'esame del testo. "L'asse sulle riforme si sta sfasciando", aveva invece contestato Luigi Di Maio su Facebook che ha parlato di "un Pd con fronde e mal di pancia. Forza Italia che rimanda la propria assemblea di partito da settimane non riuscendo a fare la quadra: tra i parlamentari di Berlusconi è ormai chiaro che il Patto del Nazareno sia un salvacondotto per lui. Il Pd di Renzi doveva essere il partito della velocità. Con noi si sta rivelando quello della confusione e della perdita di tempo".