ECONOMIA
Pensioni
Cgil, Cisl, Uil: da decretone attacco a libertà sindacale
"Gravi problemi ci costituzionalità" dicono, con un "intento di comprimere la libertà di esercizio dell'azione sindacale"
Questo è il giudizio tranciante espresso dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a proposito dell'emendamento M5S al Decretone, proposto e al momento ritirato, in un documento unitario che l'Ansa ha visto e diffuso.
La proposta, sulla quale l'Esecutivo ha assicurato di volere andare avanti, presenta tra l'altro, sempre secondo i sindacati confederali, anche "gravi problemi di legittimità costituzionale" ma non solo.
L'emendamento, secondo i Confederali, oltre a non rispettare la libertà di attività sindacale, violerebbe anche i criteri "di parità di trattamento e di ragionevolezza" previsti dalla Costituzione.
L'emendamento al Decretone per il taglio alle pensioni degli ex sindacalisti verrà ripresentato con una nuova formulazione "inappuntabile" ha spiegato lo stesso governo. D'altro canto il taglio delle pensioni ai sindacalisti è uno dei must imprescindibili dei pentastellati.
Cgil, Cisl, Uil nella loro analisi evidenziano anche che gli effetti retroattivi delle nuove norme sono "affetti da ulteriori dubbi di costituzionalità".
L'emendamento del M5S ritirato, contenente la proposta di taglio alle pensioni dei sindacalisti, presentato all'esame della Commissione Lavoro del Senato, prevedeva di rivedere il conteggio dei contributi figurativi negli anni di aspettativa per attività sindacale ed il progressivo ricalcolo contributivo dell'assegno pensionistico per chi già percepisce un trattamento di pensione secondo il vecchio sistema retributivo.