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MONDO

Il governo cambia la Manovra

Deficit Italia a 2,04%, Moscovici: "Ancora non ci siamo, servono ulteriori passi"

Il commissario europeo agli Affari economici: giusta direzione, ma non basta. Ok a Francia su sforamento 3%, però sia limitato e temporaneo. Salvini e Di Maio: piena fiducia nel lavoro di Conte 

 

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L'Italia dovrebbe compiere ulteriori sforzi per il Bilancio 2019. Così il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, commenta l'annuncio da parte del governo italiano di un deficit al 2,04% del Pil per il prossimo anno. "È un passo nella giusta direzione, ma ancora non ci siamo, ci sono ancora dei passi da fare, forse da entrambe le parti", ha detto Moscovici in una audizione al Senato francese, esortando l'Italia a compiere ulteriori sforzi sul consolidamento dei conti pubblici nel 2019 e sottolineando che la riduzione del disavanzo è da considerarsi insufficiente.

Conte: "Soddisfatto, non voltiamo le spalle agli italiani"
 "Sono soddisfatto della proposta che abbiamo depositato in Commissione. Noi non voltiamo le spalle agli italiani, lavoriamo per l'interesse degli italiani e riteniamo che sia un'ottima proposta anche negli interessi europei". Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine dei lavori del Consiglio europeo, rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano di commentare le parole del commissario Ue, Pierre Moscovici.

Non derogare dalle regole
"Non possiamo scendere a compromessi con le regole", ha detto Moscovici, ribadendo che non esiste un "trattamento privilegiato" per la Francia. "Queste regole, possiamo applicarle in modo intelligente, flessibile e sottile, ma non possiamo derogare da esse", ha insistito il commissario. "Stiamo cercando il modo di rendere compatibili queste scelte politiche, che sono quello che sono e che sono legittime, con delle regole uguali per tutti e che tutti devono seguire".

Ok a Francia su sforamento 3%, ma sia limitato e temporaneo 
Pierre Moscovici, torna a dire che la Francia di Emmmanuel Macron può sforare il tetto del 3% per finanziare le misure volte a sedare la crisi dei gilet gialli, ma ha auspicato che questa violazione dei patti assunti con Bruxelles per il 2019 sia "più limitata possibile" e "temporanea".  

Timmermans: dialogo procede, no a differenze Italia-Francia
Il dialogo con l'Italia è "costruttivo e va avanti", "speriamo di trovare una soluzione", dice il vice presidente della Commissione Ue Frans Timmermans riferendosi al confronto tra governo e Commissione sulla manovra. Secondo Timmermans inoltre, non ci sono differenze di trattamento tra Italia e Francia da parte dell'esecutivo Ue: "No, vi do' anche la mia rassicurazione personale - ha detto - che valutiamo le situazioni dei paesi membri nella stessa maniera. Valuteremo la situazione della Francia quando questo sarà chiarito". "Con l'Italia siamo in un dialogo costruttivo,  speriamo di trovare una soluzione, meglio non dire di più ora", ha aggiunto. 

Salvini e Di Maio: piena fiducia nel lavoro di Conte 
"Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta. Piena fiducia nel lavoro di Conte. Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati. Manterremo tutti gli impegni presi, dal lavoro alla sicurezza, dalla salute alle pensioni senza penalizzazioni, dai risarcimenti ai truffati delle banche al sostegno alle imprese". E' quanto affermano in una nota congiunta i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Nessun commento invece alle parole di Pierre Moscovici da parte di Palazzo Chigi.

La proposta di Conte
Il premier Giuseppe Conte è volato a Bruxelles, insieme al mnistro dell'Economia, Tria, per convincere il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e arginare la procedura di infrazione che incombe sulla manovra italiana. "Abbiamo anticipato la nostra proposta a Bruxelles sulla manovra. Abbiamo illustrato il nostro piano. Non tradiamo affatto la fiducia degli italiani. Rispettiamo gli impegni presi. Rispettiamo sia la platea che gli importi delle misure sul reddito di cittadinanza e su quota cento. Il saldo finale che abbiamo proposto è il 2,04%", ha detto il presidente del Consiglio dopo l'incontro con il presidente della Commissione Juncker, il vicepresidente Dombrovskis e il commissario europeo agli Affari economici e finanziari Moscovici, parlando del rapporto deficit-Pil. In precedenza, il tetto era del 2,4%.

"Quota 100 e reddito di cittadinanza non cambiano"
"Le misure" per quota 100 e reddito di cittadinanza "entreranno in vigore come preannunciato. Non rinunciamo a nulla per quanto riguarda gli importi e la platea".



"Non tradiamo la fiducia degli Italiani"
"Abbiamo messo sul tavolo una proposta seria. Confidiamo che questo negoziato possa concludersi in modo positivo "abbiamo anticipato la nostra proposta a bruxelles. abbiamo illustrato la nostra proposta che mi consente di dire che non tradiamo affatto la fiducia degli italiani, rispettiamo gli impegni presi in particolare sulle riforme che hanno maggiore impatto sociale". 

La soddisfazione di Tria
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria parlando con i cronisti si è detto soddisfatto dell'esito dell'incontro con il presidente del Consiglio Conte e il presidente della Commissione europea, Juncker, a Bruxelles sulla manovra.

Il portavoce di Juncker: "Buoni progressi"
Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha ascoltato "attentamente il primo ministro Conte e gli argomenti che ha presentato" sulla manovra di bilancio. "Buoni progressi sono stati fatti, la Commissione europea valuterà ora le proposte ricevute questo pomeriggio: i lavori continueranno nei prossimi giorni". E' quanto riferisce una portavoce della Commissione al termine dell'incontro tra Juncker e Conte a Bruxelles.

Zingaretti: "Accordo Conte-Ue prova gaffe governo" 
"Questo eventuale accordo conferma che hanno fatto una gaffe e probabilmente questa cifra sarà la conferma che molte delle promesse annunciate non saranno realizzate". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti, ospite della trasmissione 'Porta a Porta' ieri, rispondendo così alla domanda sull'eventuale accordo del premier Conte con la Ue sull'abbassamento del deficit dal 2,4% al 2,04%. "Mi auguro che facciano un accordo - ha aggiunto -, io tifo per l'Italia e per quelle scelte che riportano sotto controllo i mercati ma denuncio che dal 27 settembre, quando hanno annunciato l'abolizione della povertà, abbiamo pagato una grande pagliacciata messa in campo dai due grandi partiti di governo, che sono in perenne campagna elettorale e pensano non al paese ma ai loro elettori".

Carfagna: da 2,4 a 2,04. Governo credibilità zero
"Prima il 2,4%, poi il 2,2%, ora il 2,04% di deficit: la credibilità del governo italiano è pari a zero. Dopo i roboanti annunci sulla manovra 'intoccabile', dopo i brindisi sul balcone di Palazzo Chigi, dopo due mesi di chiacchiere che valgono nulla, oggi Giuseppe Conte ha fatto ciò che avrebbe dovuto a settembre. Una immane vergogna ed una colossale perdita di tempo per l'Italia e gli italiani". Così Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia.
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