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Coronavirus

Mef: ok a coperture

Dl Rilancio, c'è l'accordo sui migranti. In corso il Cdm

Pd e M5s trovano un compromesso sul permesso di soggiorno temporaneo a braccianti, colf e badanti irregolari

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"Oggi il Consiglio dei ministri approverà il decreto. E' un provvedimento molto complesso che vale 55 miliardi di euro, con oltre 200 articoli. Dobbiamo rispondere alla crisi più grave dal dopoguerra con misure eccezionali". Lo afferma il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, in un'intervista a Radio Anch'io Rai Radio 1 sul decreto rilancio. Riunitosi nel tardo pomeriggio (era previsto alle 14, è poi slittato alle 18.30 per le necessarie limature al testo), il Cdm è in corso.

Raggiunto l'accordo sulle regolarizzazioni
Nelle scorse ore è arrivato l'accordo sulla regolarizzazione dei migranti che, insieme alla quadratura delle coperture delle misure economiche, ha aperto la strada all'approdo del Dl Rilancio in Consiglio dei Ministri. "Nessun problema di coperture", assicurano dal ministero dell'Economia: arrivano 10 miliardi per la Cig, 4 miliardi per il taglio dell'Irap e 6 miliardi per le pmi, 2 miliardi per l'adeguamento di negozi e attività produttive alle norme anti covid, 2 miliardi per misure fiscali, 2,5 miliardi per il turismo e la cultura, 5 per sanità e sicurezza. 

Tra le varie misure arrivano 2 miliardi per gli interventi che consentiranno la ripartenza delle attività produttive e dei negozi adeguandosi alle norme anti-covid, circa 10 miliardi per ulteriori settimane di cig e 4 miliardi e mezzo per il bonus autonomi, 12 miliardi di liquidità agli enti locali per il pagamento tempestivo dei propri debiti nei confronti dei fornitori, azzeramento dell'Iva per i dispositivi di protezione individuali, 500 milioni per colf e badanti.

Sul dossier della regolarizzazione dei migranti, l'impianto resta sostanzialmente invariato, con i due binari definiti dal Viminale per l'emersione del lavoro in nero e i permessi di soggiorno temporaneo ai lavoratori stranieri. Arrivano, però, le rassicurazioni attese dal M5s con alcune modifiche, a partire da una precisazione ulteriore delle norme per escludere dalla sanatoria i datori di lavoro condannati per caporalato o reati come lo sfruttamento di prostituzione e immigrazione clandestina.
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