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ECONOMIA

L'Italia punta a un accordo il prima possibile

Vertice Ecofin a Bruxelles, sul tavolo crescita e Patto di stabilità

Il ministro Padoan: "Le nostre finanze pubbliche sono tra le più sostenibili dell'Ue". L'Italia tenta di sfruttare il semestre di presidenza europeo per trovare un accordo sul Patto di stabilità entro ottobre. Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: "Su flessibilità c'è margine, ma con le riforme attuate e non solo promesse"

Il ministro Padoan all'Ecofin ( Epa/Julien Warnand)
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"Accordo sulle priorità" del semestre italiano Ue, cioè "più integrazione del mercato, riforme e investimenti strutturali", ma "divergenza sulle misure necessarie" per raggiungerle. Così il ministro dell'Economia italiano sintetizza il primo giorno di Eurogruppo, che si è svolto ieri a Bruxelles. Quello di Roma è un obiettivo chiaro: un accordo sul patto di stabilità entro l'autunno, anche sfruttando la presidenza italiana al Consiglio dell'Unione. Un tema che Pier Carlo Padoan cerca di difendere, forte dei conti italiani: "La sostenibilità del debito italiano è fuori discussione", ha detto il ministro dell'Economia al termine della giornata, "Le nostre finanze pubbliche sono tra le più sostenibili dell'Ue, questo non lo dico io, ma la Commissione".

L'accordo sul patto
Già lunedì Palazzo Chigi aveva indicato che "è troppo presto per parlare di calendari" e che è "meglio trovare un accordo tra i ministri finanziari il più presto possibile". Ma comunque, entro metà ottobre gli Stati membri devono presentare a Bruxelles la legge di stabilità. Ecco perché la presidenza italiana del Consiglio Ue punta ad avere un quadro chiaro sull'accordo per l'utilizzo della flessibilità all'interno del Patto di Stabilità e Crescita ''il prima possibile''.

La replica dei leader: "Sì a flessibilità ma con riforme"
Intanto sulla flessibilità del Patto, il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha specificato che "margine di manovra c'è", ma "solo sulla base di riforme attuate e non soltanto promesse, che hanno un vero impatto positivo sul bilancio". Ecco perché "deve essere la Commissione a valutare le riforme". Stesso invito dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble: "Siamo tutti d'accordo sulla necessità di un ritorno alla crescita, per creare occupazione, ma tutto questo non può diventare un pretesto per parlamenti e ai Governi nazionali per non intraprendere le loro riforme interne, anche se sono scomode. Non possiamo permettercelo". In serata, la replica a distanza di Padoan: "Le riforme strutturali vanno votate, tradotte in legge e attuate: alla luce degli sforzi di attuazione delle riforme discuteremo come tutti insieme possiamo tenere conto dell'impatto che hanno sulla sostenibilità di bilancio, sugli effetti sugli altri Paesi, sulla composizione del vincolo di bilancio".




Sul piatto anche crescita e cuneo fiscale
Un tema che verrà affrontato sarà anche la riduzione il cuneo fiscale, con il bonus Irpef da 80 euro per i redditi sotto i 26.000 euro lordi, come una delle riforme strutturali già attuate dal governo Renzi. Il ministro Padoan lo annuncia su twitter in inglese, introducendo anche l'hashtag #structuralreforms (riforme strutturali). In un altro tweet, Padoan annuncia che, durante il primo Ecofin a Bruxelles sotto la sua presidenza di turno, "comincerà finalmente il dibattito su come spingere la crescita".


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