ECONOMIA
Effetto Covid sulle assunzioni: -39 per cento su anno. Crollo dei contratti a termine
Nel primo quadrimestre del 2020 le cessazioni nel complesso sono state 1.701.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo riferisce l'Inps nell'Osservatorio sul precariato aggiornato ad aprile, spiegando che "tale diminuzione è stata particolarmente accentuata per i contratti a tempo indeterminato nel bimestre marzo-aprile (-47%) a seguito dell'introduzione, il 17 marzo (DL n. 18, 2020, CuraItalia), del divieto di licenziamento per ragioni economiche".
Il saldo annualizzato delle posizioni di lavoro, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, già in progressiva flessione nel corso della seconda metà del 2019, è divenuto negativo a febbraio (-29.000) ed è rapidamente aumentato a causa della caduta dell'attività produttiva conseguente all'emergenza sanitaria, passando a -279.000 a marzo e raggiungendo, a fine aprile, il valore di -610.000 posizioni di lavoro, rispetto al 30 aprile 2019. È quanto rileva l'Inps nell'Osservatorio sul precariato. E spiega: "L'impatto del Covid-19 ha fortemente interessato i contratti a termine, accentuandone le tendenze, già in essere, alla flessione. Il saldo dei rapporti a tempo determinato ad aprile 2020 è risultato pari a -499.000. Risultati significativamente negativi si registrano, sempre a fine aprile, pure per gli intermittenti (-91.000), i somministrati (-133.000) e gli stagionali (-169.000)".