MONDO
Può uccidere 9 persone su 10
Terrore in Guinea, il virus ebola ha ucciso 78 persone
A capo dell'équipe di Medici Senza Frontiere, l'italiano Mariano Lugli: "Mai vista un'epidemia così grave". 122 i casi sospetti, 8 nella capitale. Il ceppo arrivato in Guinea è il più aggressivo in assoluto
Guinea Conakry
Per l'ebola non esistono né cure né vaccini. Per questo fa ancora più paura l'epidemia che in Guinea Conakry ha già ucciso 78 persone e minaccia di diffondersi in tutta l'Africa Subsaharina: ci sono casi sospetti in Liberia e in Sierra Leone, la Guinea è colpita soprattutto nelle zone meridionali, oltre nella capitale. Medici Senza Frontiere continua a rafforzare la sua équipe, guidata dall'italiano Mariano Lugli che parla di propozioni gigantesche dell'epidemia: "In termini di distribuzione non si è mai visto nulla del genere - ha detto - questa diffusione geografica è preoccupante, perché complicherà di molto il compito delle organizzazioni che lavorano per controllare l’epidemia”.
Diveto di mangiare carne di pipistrello
Le autorità locali hanno vietato di toccare i corpi delle persone morte per questa malattia ed emanato una serie divieti, come quello di mangiare la carne di pipistrello, le organizzazioni internazionali stanno potenziando gli sforzi per mettere un argine all'epidemia. Medici Senza Frontiere sta per inviare, in settimana, altri 60 operatori tra medici con esperienza di febbre emorragica. In Guinea, che ha un un sistema sanitario fragilissimo, la situazione è migliore nella capitale - che conta otto casi confermati - dove esiste un reparto di isolamento nell'ospedale di Donka, mentre nelle altre strutture non si riesce ad ottenerla, mettendo a rischio gli altri pazienti. Medici Senza Frontiere ne ha realizzate due, nelle ultime settimane. Dall'estero sono arrivate 40 tonnellate di medicinali e materiali di emergenza: guanti, teli di plastica, stuoie, materiali per proteggere la popolazione e il personale sul posto.
Il virus uccide 9 volte su 10
Il virus si trasmette per contatto diretto, con il sangue e con le secrezioni, persino con gli oggetti contaminati e tramite gli animali. E uccide con una febbre altissima, diarrea, vomito, emorragie violente, spossatezza. Il ceppo arrivato in Guinea è quello più aggressivo, lo Zaire: uccide 9 pazienti su 10, ha dichiarato Michel Van Herp, epidemiologo di MSF attualmente a Guekedou: “Per fermare l’epidemia, è importante tracciare la catena di trasmissione. Tutti i contatti dei pazienti che potrebbero essere stati contagiati dovrebbero essere monitorati e isolati al primo segno dell’infezione”.
Diveto di mangiare carne di pipistrello
Le autorità locali hanno vietato di toccare i corpi delle persone morte per questa malattia ed emanato una serie divieti, come quello di mangiare la carne di pipistrello, le organizzazioni internazionali stanno potenziando gli sforzi per mettere un argine all'epidemia. Medici Senza Frontiere sta per inviare, in settimana, altri 60 operatori tra medici con esperienza di febbre emorragica. In Guinea, che ha un un sistema sanitario fragilissimo, la situazione è migliore nella capitale - che conta otto casi confermati - dove esiste un reparto di isolamento nell'ospedale di Donka, mentre nelle altre strutture non si riesce ad ottenerla, mettendo a rischio gli altri pazienti. Medici Senza Frontiere ne ha realizzate due, nelle ultime settimane. Dall'estero sono arrivate 40 tonnellate di medicinali e materiali di emergenza: guanti, teli di plastica, stuoie, materiali per proteggere la popolazione e il personale sul posto.
Il virus uccide 9 volte su 10
Il virus si trasmette per contatto diretto, con il sangue e con le secrezioni, persino con gli oggetti contaminati e tramite gli animali. E uccide con una febbre altissima, diarrea, vomito, emorragie violente, spossatezza. Il ceppo arrivato in Guinea è quello più aggressivo, lo Zaire: uccide 9 pazienti su 10, ha dichiarato Michel Van Herp, epidemiologo di MSF attualmente a Guekedou: “Per fermare l’epidemia, è importante tracciare la catena di trasmissione. Tutti i contatti dei pazienti che potrebbero essere stati contagiati dovrebbero essere monitorati e isolati al primo segno dell’infezione”.