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ECONOMIA

Eurostat, servizi e commercio al dettaglio dà segnali positivi a luglio

A giugno il commercio al dettaglio è tornato ai livelli pre-pandemia

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Il settore servizi in Italia e nel resto d'Europa torna a dare segnali positivi a luglio, dopo i tracolli di aprile. Il Pmi servizi e quello composito (manifatturiero e servizi) calcolato da Ihs Markit, che registra le indicazioni dei direttori d'acquisto e che è considerato un importante indice anticipatore dell'andamento dell'economia, supera i 50 punti e dunque si riposiziona sopra la soglia che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell'economia. In particolare il Pmi servizi dell'Italia rimbalza a 51,6 punti punti, registrando il primo rialzo da 5 mesi, contro i 46,4 punti di giugno, registrando il primo rialzo da due anni.
 
 Anche il Pmi composito dell'Eurozona si attesta a 54,9 punti dai 48,5 punti di giugno. Si tratta della crescita più rapida da due anni a questa parte. Il Pmi servizi dell'Eurozona avanza a 54,7 punti dai 48,3 punti di giugno, il primo aumento dell'attività in cinque mesi. Nei paesi dell'Eurozona, l'espansione è stata generale e guidata dalle due principali economie. La Francia, con la crescita più rilevante in quasi due anni e mezzo (57,3 punti), ha indicato un considerevole incremento dell'attività. La Germania (55,3 punti) ha beneficiato del migliore rialzo dell'attività da poco meno di due anni. Allo stesso tempo, Spagna e Italia, rispettivamente a 52,8 e 52,5 punti hanno indicato crescite forti.
 
"Con il progressivo allentamento delle restrizioni che ha permesso la riapertura dell'economia, - commenta l'economista di Ihs Markit, Lewis Cooper - il settore terziario italiano di luglio è tornato in zona espansione, con l'attività economica in crescita per la prima volta da febbraio. Dopo il collasso senza precedenti a cui abbiamo assistito nei mesi scorsi, il flusso di nuovi ordini si è mostrato nel complesso stabile. Detto questo i dati hanno indicato finora una ripresa ancora contenuta, con un rialzo marginale dell'attività supportato ancora una volta dalle commesse inevase, con le aziende che continuano a menzionare quanto il numero dei clienti continui a mantenersi molto basso. Inoltre, a causa delle chiusure restrittive globali tuttora in corso che soffocano sempre più la domanda internazionale, gli ordini esteri hanno di nuovo registrato forti contrazioni. Tuttavia è incoraggiante notare - aggiunge l'economista - che le prospettive per i prossimi 12 mesi sono migliorate ancora, con l'Indice dell'Attività Futura salito al valore più alto degli ultimi sei mesi. Tale ottimismo è legato alle migliorate condizioni della domanda, all'allentamento delle misure di contenimento del Covid-19 e alla speranza di una ripresa economica. Nonostante i numeri mostrino attualmente una ripresa, c'è ancora molta strada da fare dopo un collasso di tale portata, con i rischi attuali legati alla 'seconda ondata della pandemia e la reintroduzione delle misure di contenimento".
 
 
Commercio al dettaglio tornato al livello pre-pandemia


 A giugno 2020, mese di allentamento di alcune misure di contenimento del Covid-19, il commercio al dettaglio è aumentato del 5,7% nella zona euro e del 5,2% nella Ue-27 rispetto al mese precedente. A maggio era rimbalzato rispettivamente del 20,3% e del 18,3%. Lo comunica Eurostat, segnalando che "questo significa che i volumi del commercio al dettaglio in entrambe le zone sono tornati ai livelli di febbraio 2020, prima dell'inizio delle misure di contenimento". A giugno 2020 rispetto a giugno 2019, il commercio è salito dell'1,3% in entrambe le zone.
 
 
 
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