Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/ex-ilva-corte-appello-milano-conferma-assoluzione-fabio-riva-8e820cd2-553b-45a0-a12c-d3be3a3ea878.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Motivazioni saranno rese note tra 90 giorni

Ex Ilva. Appello conferma assoluzione Fabio Riva per bancarotta

La decisione accoglie la richiesta della difesa e del sostituto procuratore generale di Milano, Celestina Gravina, che ha chiesto l'assoluzione sul dissesto del colosso siderurgico

Condividi
I giudici della seconda sezione della corte d'Appello di Milano hanno confermato la sentenza di assoluzione - con la formula "perchè il fatto non sussiste" - a carico di Fabio Riva, l'ex vicepresidente dell'Ilva di Taranto imputato per bancarotta. La decisione accoglie la richiesta della difesa e del sostituto procuratore generale di Milano, Celestina Gravina, che ha chiesto l'assoluzione sul dissesto del colosso siderurgico. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni. 

Fabio Riva è l'unico - tra gli altri imputati della famiglia - che non ha patteggiato e ha deciso di scegliere il rito ordinario per rispondere dall'accusa di bancarotta fraudolenta sul dissesto del colosso siderurgico pugliese e dell'ex capogruppo Riva Fire. Se oggi il pg ne ha chiesto l'assoluzione, in passato i pm Mauro Clerici e Stefano Civardi avevano chiesto per lui 5 anni di carcere, il gup lo aveva assolto sempre "perchè il fatto non sussiste".  Adriano e Nicola Riva erano già usciti dal procedimento patteggiando la pena rispettivamente a 2 anni e 6 mesi e 3 anni di carcere.

Le proposte di patteggiamento del fratello dell'ex patron dell'lva Emilio e di Nicola Riva vennero  ratificate dal giudice dopo la rinuncia formale da parte degli imputati agli 1,2 miliardi di  euro sequestrati dai magistrati in alcuni trust.  Soldi che, da quanto ricostruito nell'inchiesta dei pm  sarebbero stati sottratti negli anni dalle casse della holding che controllava l'Ilva e che, dopo la rinuncia da parte dei componenti della famiglia Riva, sono stati investiti per la bonifica ambientale dell'impianto siderurgico. 

Legale: "Sentenza riconosce che ha creato ricchezza"
"La Corte d'appello ha confermato una sentenza giusta sia perché risponde in maniera rigorosa a tutti i criteri ermeneutici di un caso complesso, sia perché rispetta la verità  storica, distante da quella prospettata dai pm di Milano". Così l'avvocato Salvatore Scuto ha commentato la sentenza di secondo grado che ha confermato l'assoluzione per Fabio  Riva dalle accuse di bancarotta per il crac della holding Riva Fire che controllava l'Ilva. "Fabio e la famiglia Riva - ha detto Scuto - non sono dei bancarottieri, hanno svolto un ruolo  importante e creato ricchezza e la sentenza riconosce questo ruolo e individua  le cause del dissesto  non nella gestione dei Riva, che negli ultimi decenni è stata la stella polare della siderurgia  mondiale".

Una sentenza, aggiunge il legale, "pronunciata tra  l'altro nel giorno in cui sembra che  potrà essere siglato un nuovo accordo tra la nuova proprietà e lo Stato". Il merito della famiglia Riva, ha spiegato ancora il legale, "è stato quello di prendere degli stabilimenti problematici e creare un gioiello di produzione nel rispetto delle  norme ambientali. Oggi - ha concluso - siamo molto contenti, perché con questa pagina la giustizia e il diritto tornano ad assumere un ruolo nella società". Fabio Riva era presente in aula per il verdetto. 
Condividi