ITALIA
Le nuove direttive per lo smart working
P.A. Dadone: smart working anche oltre il 31 luglio
Il provvedimento ministeriale, da quanto si apprende, punta a regolare un ritorno in sicurezza e con gradualità. Il testo dovrebbe uscire tra fine giugno e inizio luglio. E recepirà quanto accordato tra ministero e sindacati.
Il provvedimento ministeriale, da quanto si apprende, punta a regolare un ritorno in sicurezza e con gradualità. Il testo dovrebbe uscire tra fine giugno e inizio luglio. E recepirà quanto accordato tra ministero e sindacati.
''Siamo di fronte a una rivoluzione culturale, prima ancora che tecnologica, una rivoluzione che in definitiva deve tradursi in servizi migliori per i cittadini''. E' quanto afferma la ministra in un'intervista al magazine online dell'Eurispes, parlando dello smart working. In Italia è ''una realtà in grande progresso anche nel nostro paese, se ci riferiamo al settore privato''.
''Nel pubblico, la soglia al minimo di legge del 10% è rimasta una indicazione in larga parte disapplicata, complice anche un monitoraggio, diciamo così, distratto'', spiega Dadone.
''Abbiamo puntato subito sulla svolta tecnologica, sul potenziamento delle competenze digitali tra i dipendenti e poi, con la pandemia, siamo intervenuti sul lavoro agile ''d'emergenza'' che ha raggiunto percentuali altissime'', prosegue il ministro. ''Tuttavia, è da ottobre che ne parliamo. Adesso, anche in ragione di uno screening attento che abbiamo avviato, la sfida è quella di trasformarlo nel vero smart working, flessibile, basato su risultati e obiettivi''.