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MONDO

Nella borsa Usa tutti i social media risentono in negativo

Facebook e lo scandalo Cambridge Analytica. La Casa Bianca: tutelare il diritto alla privacy

Per il Garante europeo per la privacy Giovanni Buttarelli i dati di chi va sui social sono utilizzati e rivenduti. Il punto è essere informati e consapevoli se una intelligenza artificiale inserisce certe persone in determinati gruppi

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Facebook peggiora a Wall Street, dove arriva a perdere oltre il 5% con lo scandalo di Cambridge Analytica. Nella giornata di ieri Mark Zuckerberg ha perso quasi 5 miliardi di dollari con il tonfo in borsa in seguito allo scandalo per l'uso dei dati del social da parte della società anglo-americana di raccolta dati e consulenza politica Cambridge Analytica.
 
I miliardi di bruciati hanno fatto scivolare il numero uno di Facebook al quinto posto della classifica dei miliardari di Bloomberg, alle spalle di Jeff Bezos, Bill Gates, Warren Buffet e Amancio Ortega.
 
L'amministratore delegato di Facebook era arrivato a perdere fino a 6,06 miliardi di dollari nella seduta di lunedì, con i titoli del social media scesi dell'8%. Poi però in chiusura è riuscito a recuperare. Zuckerberg, e le organizzazioni affiliate incluse la Chan Zuckerberg Initiative, hanno - secondo alcune stime - complessivamente 403 milioni di titoli Facebook, di cui 9.347.183 azioni comuni di classe A e 393.938.853 azioni comuni di classe B.
 
La Casa Bianca: tutelare diritto alla privacy 
Il presidente americano Donald Trump ritiene che i diritti alla privacy degli americani dovrebbero essere tutelati. Lo afferma il vice portavoce della Casa Bianca, Raj Shah, intervenendo sullo scandalo di Facebook con Cambridge Analytica.

Affondano anche altri social media, Twitter -9,68%
Twitter affonda con Facebook in borsa. I titoli della società che cinguetta arrivano a perdere il 9,68%. Lo scandalo di Facebook con Cambridge Analytica penalizza l'intero settore dei social media, che vede all'orizzonte una stretta delle norme. Cala anche Snapchat, che cede il 3,6%.

Tajani: Zuckerberg venga a Europarlamento a chiarire
"Abbiamo invitato Mark Zuckerberg al Parlamento europeo. Facebook ha bisogno di chiarire davanti ai rappresentanti di 500 milioni europei che i dati personali non vengono utilizzati per manipolare la democrazia". Lo scrive il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, su Twitter.

Zuckerberg convocato da Commissione parlamentare Gb
Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, è stato convocato dalla commissione Cultura, Media e Digitale del parlamento britannico per rispondere alle domande sullo scandalo Cambridge Analytica, l'uso illegale dei dati di milioni di utenti del Social Network per campagne politiche. Lo ha reso noto il presidente della Commissione, Damian Collins, che ha scritto a Zuckerberg per chiedere conto del "catastrofico fallimento" dei controlli.

Venerdì assemblea dei dipendenti con Zuckerberg
I vertici di Facebook – Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg in testa - si preparano ad affrontare i dipendenti del gruppo in un'assemblea che si svolgerà venerdì, nel corso della quale si affronterà il caso della vendita dei dati di 50 milioni di utenti a Cambridge Analytica. Intanto si svolge oggi in collegamento live streaming col quartier generale di Menlo Park un primo incontro con lo staff, presieduto dal vicedirettore generale Paul Grewal. È la prima volta che i dipendenti possono chiedere spiegazioni sulla vicenda ai loro dirigenti.
 
Il Garante Ue Buttarelli: “Stesso sistema anche in Italia”
"Non è il mio ruolo indagare come questi dati" degli italiani su Facebook "siano stati utilizzati in pratica" nell'ottica di una potenziale manipolazione delle elezioni italiane, ma "il modo in cui il sistema funziona" dai likes alle fan page sino alla geolocalizzazione "è globale, è esattamente lo stesso, non c'è un approccio nazionale". Lo ha detto il Garante Ue per la privacy Giovanni Buttarelli a chi gli chiedeva se anche il risultato delle elezioni italiane possa essere stato frutto di una manipolazione come negli Usa.
 
"Non è una sommossa anti-Google o anti-Facebook" e sulla tecnologia "ci mancherebbe un passo indietro luddista" da parte dell'Ue ma, ha avvertito il Garante Ue per la privacy parlando con l'Ansa, "la parità delle armi è importante" nella competizione elettorale, soprattutto alla luce del voto europeo tra un anno. "Magari chi può spendere di più farà più propaganda, però l'accesso alle fonti informative dovrebbe essere paritario un po' come una volta erano le tribune politiche" elettorali in tv.
 
Ora, "in un mondo in cui le persone guardano sempre meno la tv e gli inserzionisti sono sempre più sui social", il vero "problema" che emerge, spiega Buttarelli, sono "questi dati utilizzati per acquisire informazioni che non sono neanche passati agli investitori" ma che poi vengono "rivenduti in termini che non sappiamo in posizione pressoché di monopolio". Di per sé è un bene "l'analisi granulare dei votanti", ma il punto è "essere informati" e consapevoli di essere stati inseriti da un'intelligenza artificiale in un particolare "gruppo" politico, siano gli "indecisi" o gli elettori di partiti come M5s, Centro-destra o Pd.
 
Alle elezioni europee "il problema si ripropone lo stesso livello nazionale", ma "il principio della parità delle armi è ancora più importante perché eleggiamo un consesso che non è solo la somma delle delegazioni nazionali". Da qui la soluzione proposta di estendere la cooperazione tra i garanti europei per la privacy anche alle Agcom dei 27 e alle Autorità o Commissioni elettorali in modo da assicurare questa parità di condizioni tra i partiti concorrenti: "bisogna parlare di più con loro, perché hanno per esempio le competenze sulla campagna elettorale".

Garante Italia Soro: Cambridge Analytica potrebbe aver agito in Italia
"Non ho elementi per dire se anche in Italia sia accaduto e chi sia il destinatario di questa campagna di riconquista degli elettori e di allargamento in qualche modo viziato del consenso, però è possibile ed essendo possibile non possiamo sorprenderci se anche da noi oltre che negli Usa, in Inghilterra o in altre parti del mondo si utilizzano questi canali per la ricerca del consenso".

Lo ha detto a Radio Radicale il presidente dell'autorità per la tutela dei dati personali Antonello Soro. Alla domanda sul fatto che sul Sito web della Cambridge Analitica si legge che la società nel 2012 ha realizzato un progetto per un partito italiano, Soro ha risposto: "Non ho elementi per dire se anche in Italia sia accaduto - ha detto Soro - e chi sia il destinatario di questa campagna di riconquista degli elettori e di allargamento in qualche modo viziato del consenso, però è possibile ed essendo possibile non possiamo sorprenderci se accade che anche da noi oltre che negli Usa, in Inghilterra o in altre parti del mondo si utilizzano questi canali per la ricerca del consenso. Se è possibile ci sarà sempre qualcuno che è in grado comprare questo servizio, il problema non è tanto quello di identificare chi è stato l'ultimo a farlo, anche se questo è interessante, quanto di impedire che possa verificarsi".

Nel caso in cui la Cambridge Analitica fosse intervenuta in Italia, si rimetterebbe in questione la legittimità del risultato elettorale in Italia? "Non c'è mai un ritorno indietro - ha risposto Soro - il momento del voto in qualunque democrazia è un momento solenne che non è revocabile, si può revocare il consenso alle elezioni successive, ma non utilizzare queste informazioni per delegittimare chi è stato eletto. La vicenda Trump insegna che tra l'altro i cittadini non apprezzano tutte queste notizie che vengono fuori il giorno dopo. Si può dare una sanzione reputazionale, come è avvenuto con Fb ieri. Se domani si scoprisse che un partito italiano ha utilizzato Cambridge Analitica per mandare messaggi in qualche modo selettivi e da profilazione personalizzata ai suoi elettori, raccontandolo a tutti gli elettori italiani credo che la reputazione di questi partiti perderebbe qualcosa".

Agcom chiede informazioni su impiego dati 
L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha inviato a Facebook una specifica richiesta di informazioni circa l'impiego di data analytics per finalità di comunicazione politica da parte di soggetti terzi. Lo si legge in una nota della stessa autorità. 
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