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ECONOMIA

Dati aprile-giugno 2020

Fca: conti in perdita ma impatto Covid contenuto

Perdita netta contenuta nel secondo trimestre 2020 malgrado la pandemia. Manley: operativi stabilimenti e rete vendita, abbiamo la forza finanziaria per portare avanti i piani. Confermata entro il primo trimestre 2021 la fusione con Psa

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 Fiat Chrysler chiude il secondo trimestre con una perdita netta di 1,048 miliardi dovuta alla crisi del coronavirus. Lo comunica Fca, sottolineando che il gruppo ad aprile-giugno "contiene l'impatto del
 Covid-19". I ricavi netti sono stati pari a 11,707 miliardi, in calo del 56%.

"Il nostro secondo trimestre ha mostrato come le azioni decisive e il contributo straordinario delle nostre persone abbiano consentito a Fca di contenere l'impatto della crisi dovuta al Covid-19. Mentre l'azienda resta vigile sulla salute e sulla sicurezza dei propri dipendenti, i nostri stabilimenti sono ora operativi, la rete ha ripreso le vendite sia nelle sedi che online e abbiamo la flessibilità e la forza finanziaria per portare avanti i nostri piani". Così l'amministratore delegato di Fca, Mike Manley, commenta i risultati del secondo trimestre.  Fiat Chrysler in rialzo in Borsa dopo la comunicazione dei risultati.

I dati trimestrali
Fca ha chiuso il secondo trimestre del 2020, come si è detto, con una perdita netta di 1,048 miliardi di euro e una perdita netta adjusted di 1,039 miliardi. I ricavi sono scesi del 56% a 11,707 miliardi. Le consegne globali complessive di vetture sono calate del 63% a 424mila unità. Il dato è stato influenzato negativamente dalla sospensione della produzione e dalla caduta della domanda conseguenti alla pandemia.

L'ebit adjusted del gruppo è negativo per 900 milioni di euro. Il Nord America resta in positivo, con un ebit adjusted di 39 milioni di euro, nonostante un calo delle consegne del 62%. Il cash flow delle attività operative è negativo per 3,212 miliardi e il free cash flow industriale è negativo per 4,898 miliardi.

La liquidità disponibile a fine trimestre ammonta a 17,5 miliardi di euro, escludendo la quota inutilizzata, pari a 4,5 miliardi di euro, della linea di credito da 6,3 miliardi di euro sottoscritta con Intesa Sanpaolo e garanzia Sace.

Avanti con la fusione
Nella nota a commento dei risultati di Fca nel secondo trimestre, trova spazio anche il merger con Psa: "La crisi del Covid-19 ha sottolineato ulteriormente la logica stringente della fusione tra Groupe Psa e Fca. Il lavoro di entrambi i team per portare a termine la fusione è proseguito a ritmo sostenuto e prevediamo di raggiungere l'obiettivo di diventare un'unica società entro il primo trimestre 2021 - spiega Fca in una nota - le approvazioni antitrust sono già state ottenute in dodici delle ventidue giurisdizioni coinvolte. Non si prevede che l'indagine avviata dalla Commissione Europea possa causare ritardi nelle tempistiche della fusione. A inizio luglio, Fca e Psa hanno fatto un ulteriore importante passo annunciando che il nome del nuovo gruppo derivante dalla fusione sarà Stellantis".
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