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Coronavirus

Rilevazione 6-12 gennaio

Fondazione Gimbe: peggiora la situazione Covid, non basta affidarsi solo ai vaccini

Il presidente Cartabellotta: modesti risultati da regioni 'a colori', serve strategia di mitigazione. La proposta della Fondazione: monitorare cinque variabili

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Peggiora la situazione in Italia, nella settimana dal 6 al 12. La Fondazione Gimbe rileva "l'incremento dei nuovi casi e la risalita delle curve di ricoveri con sintomi e terapie intensive, entrambe sopra soglia di saturazione in metà delle regioni. Salgono ancora i decessi".

E' lo scenario emerso dal monitoraggio indipendente della Fondazione, che ritiene, dunque, "rischioso puntare tutto sul vaccino: serve un'immediata e rigorosa stretta per evitare un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continue strette e allentamenti e un aumento inesorabile dei decessi".

I dati della settimana 6-12 gennaio
Rispetto alla settimana precedente, i nuovi casi sono passati a 121.644 da 114.132, +6,6%, a fronte di un lieve calo del rapporto positivi/casi testati (29,5% contro 30,4%). Stabili i casi attualmente positivi: 570.040 rispetto ai 569.161 precedenti. Sul fronte ospedaliero, lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 contro 23.395, +3,4%) e delle terapie intensive, 2.636 rispetto a 2.569 (+2,6%). Ancora in aumento i decessi, 3.490 contro i 3.300 della settimana precedente (+5,8%).

Cinque variabili, la proposta 
"In 10 Regioni - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - l'occupazione da parte di pazienti Covid supera la soglia del 40% in area medica e quella del 30% delle terapie intensiva. A quasi un anno dallo scoppio della pandemia nel nostro Paese, non possiamo più permetterci di inseguire affannosamente il virus", sottolinea Cartabellotta, annunciando che, "sulla base delle migliori evidenze scientifiche, la Fondazione Gimbe sta elaborando una proposta per la gestione 2021 della pandemia, integrata con le certezze/incertezze del piano vaccinale". 

La proposta prevede "la continua valutazione di cinque variabili che condizionano il controllo della pandemia: impatto di Covid-19 sui servizi sanitari, sulla prognosi, sulla riduzione dell'assistenza per pazienti non Covid; aderenza della popolazione alle misure individuali anti-contagio; copertura vaccinale; obiettivo strategico di contrasto alla pandemia (eliminazione, soppressione, mitigazione).

Non affidarci solo ai vaccini
"Nel primo trimestre 2021 - spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe - con una copertura vaccinale minima ci si attende un'elevata circolazione di Sars-Cov-2, con preoccupanti incertezze sulle nuove varianti, ed elevato impatto di Covid-19 sui servizi sanitari. Di conseguenza, per centrare l'obiettivo di eliminazione del virus, è indispensabile attuare rapidamente la strategia soppressiva, per ridurre in modo rilevante i casi attualmente positivi e appiattire la curva epidemica". In questo modo, con l'arrivo della bella stagione e il progressivo aumento delle coperture vaccinali, la minore circolazione del virus permetterebbe "la ripresa di un'efficiente attività di tracciamento per raggiungere l'obiettivo della progressiva eliminazione".

"Considerati i modesti risultati ottenuti dal sistema delle Regioni 'a colori' - rileva Cartabellotta - questo rappresenta l'unica strada per mantenere il controllo dell'epidemia sino a fine anno, senza affidarci esclusivamente al vaccino. Continuando con le strategie di mitigazione, sarà realisticamente impossibile riprendere un tracciamento efficace e l'unico auspicio non potrà che essere quello di raggiungere presto adeguate coperture vaccinali. Questo, però, significa accettare il rischio di una circolazione virale intermedia - avverte - con gravi ripercussioni sulla salute e sull'economia ancora fino al prossimo autunno".
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