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MONDO

Il caso

Facebook, ex manager Haugen al Senato Usa: "Serve totale trasparenza degli algoritmi"

Il 6% dei bambini, racconta l'informatica, ha ammesso di essere diventato 'dipendente' da Instagram. Haugen segnala anche alla Sec false dichiarazioni agli investitori

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L'ex manager di Facebook, Frances Haugen, ha chiesto al Congresso di "cambiare le regole" per poter avere "un social media più sicuro, rispettoso della libertà di parola e più divertente", sottolineando la necessità di avere "totale trasparenza" su come agiscono gli algoritmi di Facebook.

"Non possiamo permetterci niente di meno che la totale trasparenza", ha detto Haugen alla sottocommissione del Congresso durante l'audizione sui danni causati dalle app di Facebook ai bambini: "Fino a quando Facebook opererà nell'ombra e nasconderà le proprie ricerche al controllo pubblico, non sarà chiamato a rispondere. Nel suo intervento, l'ex product manager di Facebook ha sottolineato che "un social media più sicuro, rispettoso della libertà di parola e più divertente è possibile".

"Facebook può cambiare, ma chiaramente non lo farà di propria iniziativa", ha aggiunto, chiedendo al Congresso di "cambiare le regole seguite da Facebook e mettere fine ai molti danni che sta causando".

La 'super testimone', ha raccontato alla commissione del Senato che gli studi interni condotti da Facebook rivelavano come i suoi algoritmi potessero portare, in poco tempo, bambini e ragazzi da contenuti innocui come 'ricette per la salute' a contenuti legati alla promozione dell'anoressia.




Haugen, ingegnere informatico che ha lavorato alla piattaforma fino al 2019, prima di andarsene, ha rivelato che da una ricerca è risultato che il 6 per cento dei bambini ha ammesso di essere 'addicted', cioè dipendente da Instagram. E questo, ha aggiunto Haugen, è "materialmente nocivo" alla salute, al lavoro scolastico, anche alla salute fisica. Ma lei ritiene che la percentuale possa essere probabilmente più alta.

"Mark Zuckerberg - ha aggiunto la testimone, citando il fondatore del social - non deve rendere conto a nessuno, tranne che a se stesso". 

L'audizione al Senato Usa
Il senatore Richard Blumenthal, presidente della Sottocommissione per la protezione dei consumatori, la sicurezza dei prodotti e la sicurezza dei dati, ha convocato un'audizione intitolata 'Protezione dei bambini online: testimonianza di un informatore di Facebook' per ascoltare l'ex manager Frances Haugen.

La 37enne ingegnere informatica, nella sua memoria ai senatori, ha ribadito la convinzione di aver fatto quello che riteneva "giusto e necessario per il bene comune", aggiungendo: "So che Facebook ha risorse infinite, che potrebbe usare per distruggermi". Afferma ancora Haugen: "Mi sono fatta avanti perché ho riconosciuto una verità spaventosa, quasi nessuno al di fuori di Facebook sa cosa succede all'interno di Facebook".

Riguardo ai danni causati agli adolescenti da Instagram, emersi dallo studio di Facebook pubblicato nelle scorse settimane dal Wall Street Journal, l'ex manager prosegue: "Quando ci siamo resi conto che le aziende del tabacco nascondevano i danni causati, il governo è intervenuto. Quando abbiamo capito che le auto erano più sicure con le cinture di sicurezza, il governo è intervenuto. E oggi il governo sta prendendo provvedimenti contro le aziende che nascondevano le prove sugli oppioidi. Vi imploro di fare lo stesso a questo riguardo".

Perché, ha sottolineato Haugen nella memoria, la dirigenza di Facebook "non farà i cambiamenti necessari, perché hanno messo i loro immensi profitti davanti alle persone".


L'audizione  fa seguito alle indagini del Wall Street Journal, che hanno messo in luce informazioni preoccupanti su Instagram sia dannosa per gli adolescenti e altre questioni relative alla protezione dei consumatori. 

Denuncia alla Sec
Non è tutto: a 48 ore dalla prima accusa di Frances Haugen e il giorno dopo il lungo crash del sistema del social (che ha fatto perdere al titolo quasi il 5% a Wall Street) arriva la denuncia alla Securities and Exchange Commission americana della stessa Haugen che segnala come Facebook abbia registrato un calo degli utenti più giovani anche durante la pandemia di coronavirus, in un momento in cui invece l'utilizzo dei social media nel suo insieme è aumentato.

Come riferisce il 'Financial Times, la Haugen, ex responsabile dei prodotti di Facebook, ha presentato i risultati di una indagine interna secondo cui il minore coinvolgimento degli adolescenti negli Stati Uniti potrebbe ridurre il numero di utenti statunitensi giornalieri fino al 45% tra il 2021 e il 2023

"Facebook ha falsato parametri fondamentali per investitori e inserzionisti, come la quantità di contenuti creati sulla piattaforma e la crescita dei singoli utenti", si legge nella denuncia alla Sec, soprattutto su "una fascia demografica ad alto valore" come quelli sugli adolescenti americani.

L'avvocato della Haugen, John Tyle, ha dichiarato alla trasmissione '60 Minutes' che "in quanto società quotata in borsa, Facebook è tenuta a non mentire ai suoi investitori o a trattenere informazioni concrete". Il team legale della Haugen ha citato analisi interne di Facebook che mostrano come oltre il 15% dei nuovi account creati da adolescenti siano account secondari o duplicati mentre l'utilizzo di Facebook tra i giovani dai 18 ai 24 anni "continua a diminuire" e questi utenti "trascorrono meno tempo, producono meno e inviano meno messaggi" sul social network.

​Facebook quindi attrae sempre di meno i giovani, utenti 'preziosi' dal punto di vista pubblicitario, ma avrebbe nascosto questo declino con "gravi false dichiarazioni e omissioni" nei confronti degli investitori.
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