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POLITICA

E sulla web tax: non più rinviabile

5G, il ministro Boccia: "E' la nuova Autostrada del Sole e lo Stato deve farne parte"

Per il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, deve essere lo Stato a far sì che il 5G arrivi ai territori, "altrimenti finisce come con l'alta velocità". Sostenitore della web tax da diversi anni, Boccia ha detto che un rinvio è "inaccettabile"

Francesco Boccia (archivio)
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Il 5G dovrebbe servire allo Stato per unire e collegare il Paese, come accadde con l'Autostrada del Sole", ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, intervenuto a Roma al 5G Italy Global Meeting, evento promosso dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni.

E ha sottolineato la necessità che l'autostrada "immateriale", il 5G, venga "costruita con i territori, condivisa con le città e parte integrante di una riflessione".

Per Boccia, il 5G “è una grande funzione dello Stato: occorre però una visione e il digitale deve essere parte di questa visione”. Compito dello Stato, per il ministro, è "redistribuire": "Se non consentiamo ai pacchi di arrivare a Corleone con un click, con il 5G finisce come per l'alta velocità”. Inoltre, “vanno accelerate le procedure" per far sì che l’autostrada digitale sia "veramente utilizzabile. Altrimenti rischiamo di fare bei dibattiti”.  

Web tax non più rinviabile
Sostenitore della prima ora della Web Tax, il ministro Boccia ha osservato che già  "nel 2013 era chiaro che ci sarebbero stati buchi nel bilancio". La premessa, ha aggiunto, era che "alcuni beni non scomparivano dai processi produttivi, ma si spostavano e non venivano più tracciati. Con l'Mp3 è saltata la catena del valore dei diritti nella musica. Poi è toccato all'informazione, al turismo, al commercio elettronico. Era già evidente allora che questo avrebbe impattato sul bilancio dello Stato. Se la resistenza delle lobby era giustificabile ma non comprensibile fino in fondo 10 anni fa, oggi non è più accettabile".  
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