ECONOMIA
Lo riferisce l'istituto di statistica francese Insee
Francia, debito pubblico record: sfonda il tetto dei 2mila miliardi
Nel secondo trimestre dell'anno il debito ammonta per la precisione a 2.023 miliardi di euro, che rappresentano il 95,1% del pil, rispetto al limite previsto dai trattati europei del 60%. Il vice presidente Ue, Olli Rehn alla Camera dei deputati: "Italia e Francia intensifichino le riforme economiche"
Parigi
La zavorra del debito pubblico elevato non è solo un problema italiano. Anzi. Oggi l'istituto di statistica francese Insee ha infatti riferito che quello di Parigi ha sfondato, per la prima volta, il tetto simbolico dei 2 mila miliardi di euro. Nel secondo trimestre dell'anno il debito ammonta per la precisione a 2.023 miliardi di euro, che rappresentano il 95,1% del pil, rispetto al limite previsto dai trattati europei del 60%.
Le cose in Francia non vanno meglio sul versante dei prezzi, ad agosto in calo. Una caduta dovuta principalmente alla debolezza degli energetici e della raffinazione. Secondo i dati pubblicati sempre dall'Insee i prezzi alla produzione sono calati dello 0,3% rispetto a luglio, quando erano scesi dello 0,2% e, su base annuale, sono scesi dell'1,4%, la più ampia flessione da marzo.
E proprio sulla Francia e sul nostro Paese si è soffermato oggi il vice presidente della Commissione europea, Olli Rehn, parlando alla conferenza Interparlamentare sul Fiscal compact alla Camera dei deputati. Dopo aver indicato le direttrici per far uscire l'Europa dalla crisi e allontanare lo spettro della deflazione, Rehn ha detto che "Italia e Francia devono intensificare le riforme economiche" e, al tempo stesso, "la Germania deve dare un segnale importante contribuendo ad alimentare la domanda interna e quella per gli Investimenti". Il rappresentante Ue ha quindi ricordato l'importanza di alcuni strumenti come Il Fiscal compact e il Six pact ritenuti necessari "per la Stabilizzazione dell'economia europea ma sono insufficienti a far ripartire la crescita". E oggi l'area euro - ha detto - è caratterizzata "da una ripresa fragile e precaria, ancora a rischio".
Le cose in Francia non vanno meglio sul versante dei prezzi, ad agosto in calo. Una caduta dovuta principalmente alla debolezza degli energetici e della raffinazione. Secondo i dati pubblicati sempre dall'Insee i prezzi alla produzione sono calati dello 0,3% rispetto a luglio, quando erano scesi dello 0,2% e, su base annuale, sono scesi dell'1,4%, la più ampia flessione da marzo.
E proprio sulla Francia e sul nostro Paese si è soffermato oggi il vice presidente della Commissione europea, Olli Rehn, parlando alla conferenza Interparlamentare sul Fiscal compact alla Camera dei deputati. Dopo aver indicato le direttrici per far uscire l'Europa dalla crisi e allontanare lo spettro della deflazione, Rehn ha detto che "Italia e Francia devono intensificare le riforme economiche" e, al tempo stesso, "la Germania deve dare un segnale importante contribuendo ad alimentare la domanda interna e quella per gli Investimenti". Il rappresentante Ue ha quindi ricordato l'importanza di alcuni strumenti come Il Fiscal compact e il Six pact ritenuti necessari "per la Stabilizzazione dell'economia europea ma sono insufficienti a far ripartire la crescita". E oggi l'area euro - ha detto - è caratterizzata "da una ripresa fragile e precaria, ancora a rischio".