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ITALIA

Chi è l'autore della strage al Palazzo di Giustizia

Milano, il killer secondo il suo avvocato: "Uomo inquietante, era convinto di essere stato truffato"

Così Valerio Maraniello, ex legale di Giardiello, descrive il suo assistito dopo la sparatoria al tribunale. Era coinvolto nel fallimento dell'Immobiliare Magenta

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"Era una persona particolare, inquietante ma non avrei mai immaginato che fosse capace di una cosa del genere". Così Valerio Maraniello, ex legale di Claudio Giardiello, commenta la sparatoria che ha visto protagonista l'imprenditore. L'uomo, originario di Benevento, sarebbe stato il socio dell'immobiliare Magenta fallita nel 2008. "Era un imprenditore distinto, educato, ma si era convinto di essere vittima di una truffa da parte dei soci coimputati nel processo in corso", aggiunge il legale. L'immobiliare si occupava di mediazione e proprio rispetto al fallimento della stessa sarebbe legata l'azione di Giardiello.

Il fallimento di Magenta
Resta da stabilire come l'uomo abbia fatto entrare l'arma all'interno del tribunale: "Probabilmente - spiega il legale - potrebbe essere entrato insieme all'avvocato e quindi avrebbe evitato i controlli presenti in tutti gli ingressi". Giardiello si trovava in tribunale perché risulta imputato nel processo della Magenta, di cui era socio di maggioranza. La società è stata dichiarata fallita nel 2008 e l'udienza del processo era stata fissata nella stessa aula dove era previsto l'inizio di un altro procedimento, sempre per bancarotta, ovvero quello del gruppo di call center Eutelia-Agile. I due feriti, Davide Limongelli e lo zio Giorgio Erba, erano o coimputati o testimoni nel processo sul fallimento dell'immobiliare.

Il sequestro delle quote
L'Immobiliare Magenta è stata dichiarata fallita il 13 marzo del 2008. L'azienda faceva capo per il 55% a Giardiello, per il 30% a Davide Limongelli, nipote di Giardiello, coimputato e rimasto colpito nella sparatoria. Un terzo socio con il 15% si chiama Giovanni Scarpa. Il curatore fallimentare nominato dal Tribunale si chiama Walter Marazzani. Nel novembre del 2006 era stato depositato un atto di sequestro delle quote di partecipazione di Limongelli e di Scarpa, mentre nel giugno e nel novembre del 2007 erano stati depositati atti di sequestro delle quote di Giardiello.
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