Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/governo-britannico-lotta-a-fake-news-su-coronavirus-e-5-G-5eb0708d-4d80-4d1c-8d67-032765d0f3e0.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

Bufale in rete

Coronavirus e 5G, governo britannico dichiara guerra alle fake news

Atti di vandalismo contro infrastrutture, aggressioni a responsabili manutenzione, tutto a causa delle notizie senza fondamento su una correlazione tra il virus e reti di quinta generazione

Condividi
Il governo britannico ha chiesto aiuto alle grandi aziende del web per mettere un freno alla circolazione di fake news che collegano l'epidemia di coronavirus alle nuove reti mobili 5G.
 
Fake news che hanno provocato, negli ultimi giorni, atti di vandalismo e aggressioni. Le autorità del Regno Unito e l'industria di telefonia mobile hanno condannato gli attacchi incendiari contro alberi e aggressioni contro tecnici di rete, apparentemente ispirati ad alcuni post sui social media che rivendicano un legame, totalmente falso, tra 5G e coronavirus.
 
Durante il fine settimana sono stati incendiati diversi pezzi di infrastrutture e in alcuni casi ai tecnici è stata impedita la manutenzione della rete. Sono stati segnalati incidenti nelle Midlands occidentali e nel nord-ovest dell'Inghilterra.

Secondo quanto ha riferito il Guardian, il ministro della Cultura Oliver Dowden ha avuto colloqui con Facebook, Whatsapp, Youtube e Twitter per frenare la diffusione di queste teorie complottiste, che nel Regno Unito sono state condivise anche da alcuni personaggi dello spettacolo.
 
Un primo risultato l’ha già ottenuto: YouYube eliminerà dalla sua piattaforma, o comunque ne ridurrà la visibilità, i video che propugnano teorie complottiste collegando l'epidemia di coronavirus alle reti mobili 5G.
 
In uno dei video rimossi, riferisce il Guardian, un sedicente ex dirigente di una compagnia di telefonia mobile del Regno Unito sostiene che i test per il coronavirus erano utilizzati per diffondere il virus, e che la pandemia era stata creata per nascondere le morti causate dalla tecnologia mobile.
Condividi