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EUROPA

Entro 30/4 Stati membri devono presentare piano d'attuazione

5G, l'Unione europea approva il 'pacchetto sicurezza'

Regole comuni per garantire la sicurezza nell'infrastruttura delle reti di quinta generazione in Europa. Soddisfatta Huawei, preoccupati gli Stati Uniti: il segretario di Stato Mike Pompeo chiede alla Gran Bretagna, ormai ex Ue,  di rivedere la sua decisione sui fornitori cinesi
 

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La Commissione europea ha approvato un pacchetto di strumenti comune per far fronte ai rischi di sicurezza relativi al lancio commerciale del 5G, la quinta generazione delle reti mobili.

Con profitti a livello mondiale stimati a 225 miliardi di euro nel 2025, il 5G è una risorsa fondamentale per l'Europa per competere nel mercato globale e la  cybersicurezza è essenziale per garantire l'autonomia strategica dell'Unione. Sono interessati miliardi di oggetti e sistemi connessi in settori critici quali l'energia, i trasporti, le banche e la salute, nonché i sistemi di controllo industriali. 

La Commissione, quindi dà il via ad una serie di azioni tra cui la richiesta agli Stati membri di formulare un piano per l'attuazione di misure chiave entro il 30 aprile 2020 e di preparare una relazione congiunta sull'attuazione in ciascuno Stato membro entro il 30 giugno 2020

L'obiettivo finale è garantire che le imprese e i cittadini dell'Ue possano sfruttare appieno tutti i vantaggi della nuova tecnologia in modo sicuro, applicando restrizioni pertinenti per i fornitori considerati ad alto rischio, comprese le necessarie esclusioni per i principali asset considerati critici e sensibili (come le funzioni principali della rete), oltre a predisporre strategie per garantire la diversificazione dei fornitori. Un accenno non casuale alle polemiche sulla partecipazione delle aziende cinesi nel programma di sviluppo.

Rafforzare la cybersecurity con approccio comune
Le reti 5G aumenteranno esponenzialmente le minacce alla sicurezza informatica e la Commissione intende sostenere le misure per la tutela dell'infrastruttura e della catena di approvvigionamento. Per farlo, si servirà del coordinamento a livello europeo sulla normazione e certificazione; del controllo degli investimenti esteri diretti nella catena di approvvigionamento; degli strumenti di difesa commerciale e delle regole di concorrenza negli appalti pubblici. Tutti strumenti che dovranno garantire che si tenga debitamente conto degli aspetti legati alla sicurezza. 

Vestager: non prendiamo di mira nessuno
L'Ue adotterà "un approccio proporzionato, che adatta le misure specifiche ai rischi identificati. E' una cosa che siamo più che disponibili a spiegare a livello internazionale", ha detto la vicepresidente esecutiva della Commissione Europea Margrethe Vestager. Le misure previste dall'Ue sulla sicurezza delle reti 5G, dice ancora Vestager, "non prendono di mira alcuna specifica società o Paese. Sappiamo che le decisioni che l'Ue e i suoi Stati membri prenderanno avranno importanza e impatteranno sul modo in cui ci rapportiamo con i nostri partner. Vogliamo affrontare questa cosa in modo diretto, aperto e franco". L'approccio dell'Ue, continua la politica danese, "rispetta la natura aperta del mercato interno e protegge i cittadini e la sovranità tecnologica, affrontando le minacce alla sicurezza delle reti 5G, attraverso un approccio serio e basato sulla valutazione dei rischi", conclude.

Breton: tutti benvenuti
"La 'cassetta degli attrezzi' per garantire la sicurezza nel dispiegamento delle reti 5G non ha lo scopo di colpire questo o quel Paese, questa o quella società: tutti sono benvenuti nella Ue ma ci sono le regole da rispettare, questo è il principio che stiamo seguendo", ha detto il commissario all'industria Thierry Breton.

Huawei: approccio non distorto
Per il gigante delle Tlc  Huawei, la decisione dell'Europa, che consente all'azienda di partecipare allo sviluppo delle reti è un "approccio non distorto e basato sui fatti alla sicurezza del 5G" e "consente all'Europa di disporre di una rete 5G più sicura e più veloce". Abraham Liu, rappresentante dell'azienda cinese a Bruxelles ha sottolineato che "è presente in Europa da quasi 20 anni e ha una comprovata esperienza in termini di sicurezza".

Pompeo: Boris Johnson riveda la decisione
E mentre l'Unione europea non chiude le porte alla tecnologia cinese, anche Londra decide di far entrare Huawei nella gara per le infrastrutture in Gran Bretagna, anche se con limitazioni, provocando l'irritazione del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, che ha stigmatizzato la decisione e ha chiesto al Regno Unito di "rivedere" la sua posizione e di non autorizzare la società cinese a partecipare alla costruzione della rete 5G nel Paese.

"Avevamo chiesto di prendere una decisione differente da quella che ha poi preso e avremo colloqui su come procedere", ha detto Pompeo alla stampa, partendo per la sua visita a Londra dove vedrà il premier Boris Johnson e l'omologo Dominc Raab.

"C'e' anche la possibilità per il Regno Unito di rivedere" la sua scelta, nella fase di attuazione, ha proseguito Pompeo. "E' importante che tutti sappiano che c'è anche un grande lavoro fatto da molte compagnie private negli Usa e in Europa per garantire che ci siano veri concorrenti per Huawei", ha poi sottolineato il segretario di Stato Usa, come riporta la Bbc. "Ci assicureremo che le informazioni americane passino attraverso una rete di cui ci fidiamo", ha poi aggiunto Pompeo, riferendosi alla diffidenza Usa verso la società cinese e alla paventata possibilità di non continuare a condividere informazioni di intelligence con Londra in caso di un ingresso di Huawei nella rete britannica.
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