POLITICA
Roma
Governo, vigilia delle consultazioni al Quirinale: ascolto e tempi lunghi
Probabile che serva più di un giro di colloqui per giungere a una soluzione
Consultazioni al via mercoledì
I colloqui del capo dello Stato cominceranno mercoledì alle 10.30 con il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e termineranno il giorno successivo, giovedì 5, alle 16.30 con i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle.
In queste ore si susseguono dichiarazioni da parte degli esponenti politici che potrebbero non essere di aiuto, allo stato, al lavoro che si appresta a fare Mattarella. Ciò che emerge è che la situazione di fatto è congelata al 5 marzo, il giorno dopo le elezioni. I partiti stanno ribadendo le loro posizioni. Oggi il segretario reggente del Pd Maurizio Martina ha ripetuto che il partito è pronto ad ascoltare cià che dirà il capo dello Stato "ma ora tocca alle altre forze politiche esplicitare chiaramente qual è la prospettiva che intendono dare al Paese".
Chiaro anche l'intervento di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e esponente di FI, diretto al veto di M5S nei confronti di Silvio Berlusconi. "Forza Italia - ha chiarito - è Berlusconi. E senza Forza Italia non si fa alcun governo. Rappresentiamo il 14% degli elettori, abbiamo 170 parlamentari e siamo il primo gruppo del centrodestra al Senato".
Il duello M5S-Lega
Fra M5S e Lega continua poi a svilupparsi il confronto su chi sarà il prossimo premier, se Di Maio o Salvini. Una situazione insomma cristallizzata, che potrebbe avere una accelerazione con il previsto incontro tra i due leader sarebbe dovuto avvenire oggi, o comunque prima delle consultazioni, ma con ogni probabilità slitterà a dopo il primo di giro di incontri al Quirinale. Questo è quindi il quadro che avrà davanti Mattarella. E dal quale dovrà cercare di trarre, probabilmente non a breve, le indicazioni per l'incarico di governo.
Il calendario delle consultazioni
Mercoledì 4 aprile 2018
10,30 - Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati;
11,30 - Presidente della Camera dei deputati, On. Roberto Fico;
12,30 - Presidente emerito, senatore di diritto e a vita, Giorgio Napolitano.
16,00 - Gruppo "Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)" del Senato della Repubblica;
16,45 - Gruppo Misto del Senato della Repubblica;
17,30 - Gruppo Misto della Camera dei deputati;
18,30 - Gruppi "Fratelli d'Italia" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
Giovedì 5 aprile 2018
10,00 - Gruppi "Partito Democratico" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
11,00 - Gruppi "Forza Italia - Berlusconi Presidente" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
12,00 - Gruppi "Lega - Salvini Premier" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
16,30 - Gruppi "MoVimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
Il Parlamento tripolare
Ora il tripolarismo delle urne si deve forzare ad un accordo, qualunque esso sia, che metta insieme forze che fino al 4 marzo erano avversarie. Per questo Mattarella ha deciso di lasciare il tempo necessario al dibattito tra partiti e nei partiti, sia nel centrodestra tra Lega e Fi, che all'interno del M5s che nel Pd: l'obiettivo è infatti avere un governo con una maggioranza certa e stabile. Non intende dunque forzare la mano e anzi si appresta a lasciare che dopo il primo giro, in caso non si individuasse una soluzione, i partiti abbiano ancora qualche giorno di tempo per confrontarsi.
Probabile un secondo giro di consultazioni
In questo quadro è presto per capire quali potrebbero essere i 'format' delle prossime consultazioni, anche se la cosa più probabile è che sia lui stesso a compiere almeno un secondo eventuale giro. Per il resto il presidente della Repubblica ha in mano una serie di carte che gli vengono dallo studio dei precedenti e che vanno dal mandato esplorativo a una figura terza (presidente della Camera o del Senato ma non solo), al preincarico a uno dei leader con più chance di raggiungere la maggioranza. Difficilmente indicherà una personalità di spicco (come successe per Mario Monti) almeno nelle prime settimane e assolutamente non per sua scelta, non amando la concezione di 'governo del Presidente', ma solo se glielo chiederanno tutti i partiti di fronte al fallimento di tutte le altre possibilità. Anche su questo terreno, infatti il Capo dello Stato non vuole forzare la mano e chiede che siano i partiti ad assumersi la responsabilità politica delle scelte, fossero anche quelle di un governo di tutti.
Vertici dei partiti in vista delle consultazioni
Nel pomeriggio assemblea congiunta deputati-senatori M5S. All'ordine del giorno proprio il tema delle consultazioni. Silvio Berlusconi ha convocato per la tarda mattinata di domani un vertice di Forza Italia a Palazzo Grazioli. Al centro della riunione il punto della situazione sempre in vista delle consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo Governo.