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POLITICA

Roma

Governo, vigilia delle consultazioni al Quirinale: ascolto e tempi lunghi

Probabile che serva più di un giro di colloqui per giungere a una soluzione 

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Un governo all'altezza della situazione, che sappia rispondere alle esigenze dei cittadini. Le consultazioni di Sergio Mattarella per la formazione del governo inizieranno mercoledì alle 10,30, ma alla vigilia dal Quirinale fanno già intendere quale sarà l'atteggiamento con cui il presidente della Repubblica si porrà all'ascolto dei gruppi parlamentari. Non la mera registrazione delle posizioni in campo, perchè Mattarella si farà portavoce con i partiti delle esigenze dei cittadini e chiederà per questo alle forze politiche proposte, indirizzi e indicazioni programmatiche concrete per dare al Paese, appunto, un governo all'altezza della situazione. 

Consultazioni al via mercoledì
I colloqui del capo dello Stato cominceranno mercoledì alle 10.30 con il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e termineranno il giorno successivo, giovedì 5, alle 16.30 con i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle. 

In queste ore si susseguono dichiarazioni da parte degli esponenti politici che potrebbero non essere di aiuto, allo stato, al lavoro che si appresta a fare Mattarella. Ciò che emerge è che la situazione di fatto è congelata al 5 marzo, il giorno dopo le elezioni. I partiti stanno ribadendo le loro posizioni. Oggi il segretario reggente del Pd Maurizio Martina ha ripetuto che il partito è pronto ad ascoltare cià che dirà il capo dello Stato "ma ora tocca alle altre forze politiche esplicitare chiaramente qual è la prospettiva che intendono dare al Paese". 

Chiaro anche l'intervento di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e esponente di FI, diretto al veto di M5S nei confronti di Silvio Berlusconi. "Forza Italia - ha chiarito - è Berlusconi. E senza Forza Italia non si fa alcun governo. Rappresentiamo il 14% degli elettori, abbiamo 170 parlamentari e siamo il primo gruppo del centrodestra al Senato". 

Il duello M5S-Lega
Fra M5S e Lega continua poi a svilupparsi il confronto su chi sarà il prossimo premier, se Di Maio o Salvini. Una situazione insomma cristallizzata, che potrebbe avere una accelerazione con il previsto incontro tra i due leader sarebbe dovuto avvenire oggi, o comunque prima delle consultazioni, ma con ogni probabilità slitterà a dopo il primo di giro di incontri al Quirinale. Questo è quindi il quadro che avrà davanti Mattarella. E dal quale dovrà cercare di trarre, probabilmente non a breve, le indicazioni per l'incarico di governo. 

Il calendario delle consultazioni
Mercoledì 4 aprile 2018
10,30 - Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati;
11,30 - Presidente della Camera dei deputati, On. Roberto Fico;
12,30 - Presidente emerito, senatore di diritto e a vita, Giorgio Napolitano.
16,00 - Gruppo "Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)" del Senato della Repubblica;
16,45 - Gruppo Misto del Senato della Repubblica;
17,30 - Gruppo Misto della Camera dei deputati;
18,30 - Gruppi "Fratelli d'Italia" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.

Giovedì 5 aprile 2018
10,00 - Gruppi "Partito Democratico" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
11,00 - Gruppi "Forza Italia - Berlusconi Presidente" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
12,00 - Gruppi "Lega - Salvini Premier" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
16,30 - Gruppi "MoVimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.

Il Parlamento tripolare
Ora il tripolarismo delle urne si deve forzare ad un accordo, qualunque esso sia, che metta insieme forze che fino al 4 marzo erano avversarie. Per questo Mattarella ha deciso di lasciare il tempo necessario al dibattito tra partiti e nei partiti, sia nel centrodestra tra Lega e Fi, che all'interno del M5s che nel Pd: l'obiettivo è infatti avere un governo con una maggioranza certa e stabile.  Non intende dunque forzare la mano e anzi si appresta a lasciare che dopo il primo giro, in caso non si individuasse una soluzione, i partiti abbiano ancora qualche giorno di tempo per confrontarsi. 

Probabile un secondo giro di consultazioni
In questo quadro è presto per capire quali potrebbero essere i 'format' delle prossime consultazioni, anche se la cosa più probabile è che sia lui stesso a compiere almeno un secondo eventuale giro. Per il resto il presidente della Repubblica ha in mano una serie di carte che gli vengono dallo studio dei precedenti e che vanno dal mandato esplorativo a una figura terza (presidente della Camera o del Senato ma non solo), al preincarico a uno dei leader con più chance di raggiungere la maggioranza. Difficilmente indicherà una personalità di spicco (come successe per Mario Monti) almeno nelle prime settimane e assolutamente non per sua scelta, non amando la concezione di 'governo del Presidente', ma solo se glielo chiederanno tutti i partiti di fronte al fallimento di tutte le altre possibilità. Anche su questo terreno, infatti il Capo dello Stato non vuole forzare la mano e chiede che siano i partiti ad assumersi la responsabilità politica delle scelte, fossero anche quelle di un governo di tutti. 

Vertici dei partiti in vista delle consultazioni
Nel pomeriggio assemblea congiunta deputati-senatori M5S. All'ordine del giorno proprio il tema delle consultazioni. Silvio Berlusconi ha convocato per la tarda mattinata di domani un vertice di Forza Italia a Palazzo Grazioli. Al centro della riunione il punto della situazione sempre in vista delle consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo Governo.  
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