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ECONOMIA

Ilva, Di Maio avvia oggi i nuovi incontri al Mise

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Sindacati metalmeccanici, governatore della Regione Puglia e sindaco di Taranto aprono oggi pomeriggio la nuova serie di incontri sull'Ilva del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Il ministro ha così calendarizzato: oggi alle 15 con le organizzazioni metalmeccaniche (Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl), alle 17 col presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alle 17.30 con il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e alle 18 col prefetto di Taranto, Donato Cafagna. Domani alle 14 con le associazioni ambientaliste di Taranto, alle 15.30 con il Codacons e alle 16.30 con Arcelor Mittal che, attraverso la controllata Am Investco, si è aggiudicata l'Ilva. Nei giorni scorsi Mittal aveva lanciato un segnale al ministro dichiarandosi pronta ad incontrarlo.

Di Maio si è già confrontato con gli attuali commissari Ilva, Gnudi, Carrubba e Laghi. In questa sede è emersa la possibilità di far slittare l'ingresso di Mittal, previsto per l'1 luglio, di prorogare la gestione dei commissari per altri tre mesi e di assicurare ad Ilva la necessaria provvista finanziariaria per superare l'estate, atteso che l'azienda, ora come ora, ha cassa sino a fine mese.

E quindi, in assenza di interventi o del mancato ingresso del nuovo investitore, l'Ilva sarebbe in seria difficoltà nell'erogare gli stipendi di luglio. Ma oltre alla possibile proroga della gestione commissariale, che sarebbe immediata, più lungo termine ci sarebbe anche l'ipotesi di chiudere l'area a caldo di Taranto per abbattere drasticamente l'inquinamento. In ogni caso, Di Maio oggi non comunicherà decisioni ma effettuerà solo una prima ricognizione. In vista dell'incontro col ministro, le parti in causa ribadiscono le posizioni note.

I sindacati chiedono la continuità dell'Ilva segnalando come priorità il risanamento ambientale, la sicurezza sul lavoro e il rilancio industriale. Con Am Investco, i sindacati hanno in piedi una trattativa da diversi mesi. Prima è andata avanti con la mediazione del Mise, poi, dopo il 10 maggio, fallito l'ultimo tentativo dell'ex ministro Carlo Calenda, la trattativa si è articolata con incontri tra le parti. Nessuna intesa è stata però raggiunta. Azienda e sindacati restano ancora divisi su quanto personale Am Investco dovrà assumere dall'amministrazione straordinaria.

Le sigle metalmeccaniche chiedono che alla fine dell'attuazione del piano industriale di Mittal, nel 2023, non ci siano esuberi e che tutti abbiano una copertura tra reinserimento al lavoro, esodo agevolato e incentivato oppure pensioni. Intervenute anche le federazioni di Cisl e Uil che rappresentano l'edilizia, i trasporti e i servizi. Chiedono che la trattativa al Mise non trascuri l'indotto del siderurgico che è parte rilevante del problema.

Circa le altre posizioni, il sindaco di Taranto vuole la continuità dell'Ilva a partire dal risanamento ambientale, mentre la gran parte delle sigle ambientaliste chiedono la chiusura dell'acciaieria per puntare su nuove attività economiche per Taranto attraverso la riconversione del territorio e la tutela dei redditi dei lavoratori.

Stasera movimenti e associazioni, una trentina circa, terranno un'assemblea a Taranto per concordare una linea univoca da prospettare domani al Mise. Invitando il ministro Di Maio a venire a Taranto, il sindaco Melucci dichiara: "Veda quanto è grande lo stabilimento e quanta ricchezza una Ilva resa finalmente sostenibile e in linea con i migliori standard tecnologici e normativi europei può ancora produrre in un'area socio-economica che travalica di molto il territorio di Taranto". Il governatore pugliese Emiliano, invece, rilancia sulla decarbonizzazione dell'Ilva ma, al tempo stesso, non si dice contrario alla chiusura della fabbrica se questa sarà la linea del Governo. A patto che siano tutelati i lavoratori, precisa Emiliano.

In questi ultimi giorni Di Maio, ha dichiarato che su Ilva, dopo aver ascoltato i diversi soggetti interessati, prenderà decisioni con "la massima responsabilità" ed ha stoppato come "idea personale" la proposta che Beppe Grillo ha lanciato dal suo blog, ovvero Ilva chiusa e trasformazione dell'area in un'attrazione turistica.
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