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MONDO

Escalation di violenza in Israele

Medio Oriente, quattro morti palestinesi nel 'venerdì della collera'

Incendiata a Hebron la Tomba di Giuseppe, mentre continuano gli scontri fra le forze di sicurezza israeliane e manifestanti palestinesi in quella che da alcuni osservatori è stata definita la "terza Intifada"

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Ancora morti oggi nella giornata della rabbia palestinese proclamata nel venerdì di preghiera. Due palestinesi sono stati uccisi e altre decine di persone sono rimaste ferite dall'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza, nei pressi del valico di Erez.  Lo ha riferito un portavoce del ministero della Salute del governo di Hamas, il movimento islamico che governa l'enclave. Lo stesso portavoce ha aggiunto che "ci sono anche circa 30 feriti, di cui 14 colpiti da fuoco vivo, negli ospedali della Striscia".

In mattinata un altro palestinese era stato ucciso in Cisgiordania dopo avere pugnalato un soldato israeliano. Secondo quanto riferito dall'esercito israeliano, l'uomo - che indossava una pettorina da fotoreporter - ha pugnalato e ferito gravemente un soldato vicino la colonia di Kiryat Arba, non lontano da Hebron, in Cisgiordania. A sostegno di questa ricostruzione ci sono alcune immagini dell'incidente pubblicate su internet, la cui autenticità non è certa, che mostrano un uomo uomo con un abito giallo e una t-shirt con una scritta "press" sul petto.  E in ospedale a Nablus è morto un quarto palestinese ferito in precedenza.

Incendiata la Tomba di Giuseppe a Nablus. La condanna dell'Onu
E intanto continuano le prese di posizione circa l'incendio innescato alla Tomba del Patriarca Giuseppe a Nablus, luogo sacro per gli ebrei, musulmani e cristiani, alle prime ore dell'alba. "Questo attacco costituisce una profanazione intollerabile. I luoghi santi, che siano cristiani, ebraici o musulmani, devono essere rispettati, senza condizioni". Questa la dura condanna del Patriarcato latino che, prosegue la nota, "ancora una volta, invita alla calma tutte le parti in causa. Un dialogo sincero e ragionevole, per trovare soluzioni giuste ed eque, basate sul principio dei due Stati, è più che mai necessario".

Il leader dell'Anp, Mahmud Abbas, ha ordinato di dare subito il via al ripristino del sito e ha nominato una commissione d'inchiesta immediata per indagare sull'incendio della Tomba. Abbas ha sottolineato di "respingere assolutamente queste azioni fuorilegge che offendono la nostra cultura, la nostra religione e la nostra morale".
   
Condanna dell'atto contro la Tomba del Patriarca è stata espressa anche dalle Nazioni Unite, il cui Consiglio di sicurezza è convocato in queste ore in riunione straordinaria per discutere dell'ondata di violenze tra israeliani e palestinesi. Secondo quanto riferito da diplomatici del Consiglio, l'incontro è stato richiesto dalla Giordania. Non è attesa alcuna risoluzione al termine, ma i quindici potrebbero lavorare ad una dichiarazione per sollecitare la fine delle violenze. 

E circa la contesa dei luoghi santi c'è da registrare quanto riporta io sito online Ynet. i palestinesi si apprestano, la prossima settimana, a sottoporre al consiglio esecutivo dell'Unesco una nuova proposta per stabilire che il "Muro del pianto" è parte della moschea di al-Aqsa. 
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