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MONDO

Tel Aviv

Israele, exit poll: testa a testa Netanyahu-Gantz

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L'era di Benjamin Netanyahu alla guida di Israele potrebbe essere arrivata al termine. O almeno è quello che sperano i suoi avversari guardando i primi exit poll che danno il partito Blu e Bianco dell'ex capo di Stato maggiore Benny Gantz in leggero vantaggio sul Likud del premier. L'ago della bilancia si conferma Avigdor Lieberman, leader del partito ultranazionalista russofono Yisrael Beiteinu, che avrebbe conquistato 8 seggi, mentre Otzma Yehudit, la formazione di estrema destra erede del movimento kahanista, non sarebbe riuscito a superare la soglia di sbarramento (3,25%).

Un quadro che, se confermato, potrebbe spingere verso un governo di unità nazionale Likud-Blu e Bianco - opzione caldeggiata da molti, non ultimo proprio Lieberman - ma 'depurato' della figura ingombrante di Netanyahu, come richiesto dal 'partito dei generali'. Proprio lo scenario che il premier intende evitare, consapevole delle beghe giudiziarie che lo attendono al varco, con il procuratore generale Avichai Mandelblit intenzionato a incriminarlo per frode, abuso di fiducia e corruzione.

Il presidente, Reuven Rivlin, ha fatto sapere che inizierà il prima possibile il suo giro di consultazioni per individuare il leader politico con le  maggiori chance di formare una coalizione di governo (servono almeno 61 seggi) e ottenere la fiducia del Parlamento, in modo da allontanare la minaccia di un terzo ritorno alle urne in un anno, dopo le elezioni del 9 aprile e quelle odierne. Nonostante i timori pre-voto, l'affluenza è stata alta, maggiore rispetto alla precedente tornata elettorale: alle 20 ha toccato il 63,7% (+2,4%).

Da entrambi gli schieramenti si invita alla cautela, memori delle precedenti esperienze, nessun festeggiamento, neanche al quartier generale di Blu e Bianco a Tel Aviv. I due principali leader finora sono rimasti in silenzio, in attesa di dati più attendibili. Chi invece esulta è Ayman Odeh, alla guida della Lista Unita, unione dei quattro partiti arabi che stavolta si sono presentati insieme, conquistando 11-13 seggi: se confermati, si posizionerebbe come terzo partito politico alla Knesset. Il leader della minoranza araba ha fatto sapere di avere un "buon presentimento", Netanyahu non riuscirà a mettere insieme un esecutivo.

La portavoce del Likud, Rachel Broyde, ha ricordato che "questi sono solo exit poll", invitando ad aspettare i dati definitivi. Tuttavia, ha ammesso che con questi numeri "non possiamo formare una coalizione". Stando ai dati diffusi da Channel 12, Channel 13 e Kan, Blu e Bianco oscilla tra i 34 e i 32 seggi, mentre Likud 33-31; Lista Unita araba 11-13, a seguire Yisrael Beiteinu con 8-10. Il partito ultra-ortodosso sefardita Shas 8-9 mentre United Torah Judaism (ashkenaziti) si fermerebbe a 8; Yamina, guidato dall'ex ministra della Giustizia Ayelet Shaked, si attesterebbe su 6-8 seggi. I partiti della sinistra guadagnerebbero entrambi 5-6 seggi, sia Labour-Gesher che l'Unione Democratica dell'ex premier Ehud Barak. Niente da fare invece per Otzma Yehudit, indispensabile puntello per Netanyahu, non sarebbe riuscita a entrare alla Knesset.
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