ECONOMIA
Calano le esportazioni
Istat: crollo della produzione industriale ad aprile, per le auto è -98%
Le industrie tessili, dell'abbigliamento, pelli e accessori e quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto sono le più colpite, con riduzioni della produzione senza precedenti e rispettivamente pari all'80,5% e al 74,0%". L'unico comparto in leggera crescita è quello farmaceutico (+2,0%), mentre rimane sostanzialmente stabile quello alimentare (-0,1%)
Forti flessioni tendenziali caratterizzano quasi tutti i principali comparti; il calo è infatti meno pronunciato solo per l'energia (-14,0%), mentre risulta molto rilevante per i beni strumentali (-51,5%), i beni intermedi (-46,0%) e quelli di consumo (-39,8%). Tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali. Le più accentuate sono quelle delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-80,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (-74,0%), delle altre industrie (-57,0%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-56,3%); i cali minori, invece, si osservano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-6,7%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-8,1%).
Nel corso della fase di rilevazione vi è stata una moderata riduzione del tasso di risposta delle imprese, conseguente all'emergenza sanitaria in corso. Le azioni messe in atto per fare fronte a queste perturbazioni nella fase di raccolta dei dati (si veda Nota metodologica, pag. 11) hanno consentito di elaborare e diffondere gli indici relativi al mese di aprile 2020. "Ad aprile le misure di contenimento dell'epidemia di Covid-19 hanno determinato la forzata chiusura dell'attività di molti settori per l'intero mese, con effetti negativi rilevanti sui livelli produttivi. - si legge nella nota di commento -. Su base congiunturale, al netto della stagionalità, si osserva una nuova, marcata flessione (-19,1%), seppure meno ampia di quella di marzo (-28,4%); l'unico comparto in leggera crescita è quello farmaceutico (+2,0%), mentre rimane sostanzialmente stabile quello alimentare (-0,1%).
In termini tendenziali, l'indice corretto per gli effetti di calendario diminuisce in modo ancor più accentuato di quanto osservato il mese precedente, con una flessione del 42,5%. Tutti i settori sono in calo. Le industrie tessili, dell'abbigliamento, pelli e accessori e quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto sono le più colpite, con riduzioni della produzione senza precedenti e rispettivamente pari all'80,5% e al 74,0%".
Export regioni in calo nel primo trimestre, pesa covid a marzo
Nel primo trimestre 2020 si stima un'ampia diminuzione congiunturale delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali: superiore alla media nazionale per il Nord-est (-6,8%) e per il Sud e Isole (-5,4%), più contenuta per il Centro (-3,5%) e per il Nord-ovest (-3,3%). Lo rileva l'Istat.
Nello stesso periodo l'export mostra un calo su base annua superiore alla media nazionale per il Nord-est (-2,5%) e il Nord-ovest (-2,2%) e meno ampio per il Centro (-1,5%), mentre il Mezzogiorno segna un lieve aumento delle vendite (+1,1%), sintesi del calo del -1,3% per il Sud e della crescita del +7,5% per le Isole.
Nei primi tre mesi del 2020, la flessione tendenziale dell'export interessa oltre la metà delle regioni italiane ed è più ampia per Valle d’Aosta (-21,4%), Basilicata (-17,2%) e Marche (-9,5%). Da segnalare la performance negativa della Lombardia (-3,0%) che da sola contribuisce per 0,8 punti percentuali alla flessione su base annua dell’export nazionale. Diversamente, tra le regioni più dinamiche all’export, nel confronto con il primo trimestre 2019, ci sono Molise (+57,0%), Liguria (+39,0%) e Sardegna (+12,2%).
Nel periodo gennaio-marzo 2020, il calo delle vendite di macchinari e apparecchi da Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto e di metalli di base e prodotti in metallo dalla Lombardia contribuisce alla diminuzione tendenziale dell’export nazionale per 1,7 punti percentuali. Per contro, l'aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lombardia, Toscana, Veneto e Marche contrasta per 1,6 punti percentuali la flessione dell’export.
Nel primo trimestre 2020, un impulso negativo alla dinamica su base annua dell'export nazionale proviene dalle vendite del Lazio verso gli Stati Uniti (-35,0%) e della Lombardia verso Germania (-8,2%), Francia (-7,0%) e Spagna (-7,8%). Nell'analisi provinciale dell'export, si segnalano le performance negative di Frosinone, Alessandria, Brescia, Reggio Emilia, Bergamo e Pesaro e Urbino. Positive le performance di Genova, Arezzo e Roma.
Nel I trim 2020 export -3,5% per il Centro, -5,4% per il Mezzogiorno, -3,3% per il Nord-ovest e -6,8% per il Nord-est #istat https://t.co/1PnX3J8AnH pic.twitter.com/LFgcLZWD47
— Istat (@istat_it) June 11, 2020
Auto, ad aprile la produzione crolla del 98,4% su anno
Crollo record per la produzione di autoveicoli. Ad aprile, per effetto della forzata chiusura delle attività industriali, legata alla pandemia da Covid-19, il settore degli autoveicoli ha visto cadere del 98,4% la sua produzione su base annua (dato corretto per gli effetti di calendario). Secondo le stime dell'Istat nei primi quattro mesi dell'anno la produzione di autoveicoli è calata del 42,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Rispetto al mese di marzo, il calo della produzione di autoveicoli è stato del 100% (dato destagionalizzato).