ECONOMIA
L'istituto di statistica
Istat: produzione industriale novembre +0,1%, su anno -0,6%
Incrementi tendenziali per computer, elettronica, ottica, legno, carta, stampa e chimica. In flessione tessile, prodotti petroliferi e metallurgia
L'indice destagionalizzato mensile, prosegue Istat, presenta aumenti congiunturali per i beni strumentali (+0,8%) e i beni intermedi (+0,7%), variazioni negative registrano, invece, l'energia (-2,1%) e i beni di consumo (-0,2%). Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, a novembre 2019 si registra una moderata crescita esclusivamente per il comparto dei beni di consumo (+0,8%). Al contrario, una marcata flessione contraddistingue l'energia (-3,9%), mentre diminuiscono in misura più contenuta i beni intermedi (-1,0%) e i beni strumentali (-0,4%).
I settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+8,1%), l'industria del legno, carta e stampa (+7,0%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+2,9%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-4,9%).
"A novembre - commenta Istat - si osserva un lieve recupero congiunturale della produzione industriale, dopo due mesi di cali. Il recupero, frenato dal forte calo del settore energetico, si manifesta con maggiore intensità nei comparti legati alla domanda di beni, intermedi e strumentali, da parte del sistema produttivo. In termini tendenziali, prosegue la contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario, che presenta un segno negativo per il nono mese consecutivo".
Produzione auto +1,8%
A novembre 2019 la produzione industriale di autoveicoli ha registrato una crescita tendenziale, corretta da effetti di calendario, dell'1,8%. Lo rileva l'Istat, sottolineando che si tratta del primo dato in positivo da giugno 2018.
Coldiretti: cibo in controtendenza
In controtendenza, con l’andamento generale, vola la produzione alimentare che fa segnare un aumento del 2,1% a novembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione Industriale. In un clima di preoccupazione generale si tratta di un risultato positivo per la preparazione delle scorte per i consumi di Natale e Capodanno in cui si è registrata una spesa complessiva per imbandire le tavole di circa 5 miliardi di euro, l’11% in più dello scorso anno, secondo Indagine Coldiretti/Ixé.
Unione consumatori: Paese arretra
"Il Paese arretra. Ennesimo tonfo della produzione, con pericolose ripercussioni sul Pil. L'impercettibile rialzo su base mensile non basta certo a compensare il nono calo consecutivo su base annua o la riduzione dell'1,1% registrata da gennaio a novembre in termini tendenziali". Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori commentando i dati diffusi oggi dall'Istat.
Codacons: pesa stallo consumi
"L'industria italiana - per il presidente Carlo Rienzi - risente dello stallo dei consumi che ha caratterizzato tutto il 2019, e senza una ripresa della spesa da parte delle famiglie i numeri continueranno ad essere deludenti Il Governo deve adottare misure che portino ad un cambio di rotta, attraverso misure ad hoc per il rilancio dei consumi in Italia".
Boccia, per ripartire serve piano infrastrutture
La produzione industriale "resta negativa ed è il motivo per cui dobbiamo reagire". Cosi' il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commenta i dati sulla produzione industriale, positivi su novembre rispetto a ottobre ma con una tendenza annuale negativa. A margine di un incontro nella sede Assolombarda di Milano, Boccia ha spiegato che la produzione "resta negativa in chiave globale e i dati previsionali non fanno ben sperare. Ricordiamo che siamo un Paese ad alta vocazione all'export e da questo dobbiamo ripartire". Il presidente ha poi ricordato: "Una cosa importante che stiamo chiedendo da tempo è lavorare a un grande piano infrastrutturale per il Paese che abbia due elementi di attenzione: uno è il nodo risorse e l'altro è la questione temporale. Su questo dovremmo aprire un grande tavolo di convergenza Paese perché sarebbe anche una grande operazione della cosiddetta politica economica anticiclica per attivare cantieri, incrementare l'occupazione, collegare territori e includere persone".