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ECONOMIA

Esercizi di generi alimentari i più colpiti

Istat, vendite commercio aprile -5,4% annuo, peggior calo in cinque anni

Coldiretti: scongiurare aumento Iva per evitare una pericolosa spirale recessiva in una situazione in cui i consumi interni risultano particolarmente deboli.  Codacons: introduzione Flat Tax rischia di aggravare la situazione, perché porterebbe benefici alle famiglie più ricche che non hanno certo problemi sul fronte dei consumi 

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Consumi in affanno ad aprile in Italia, con la più forte contrazione mensile di vendite del commercio al dettaglio da inizio anno e il maggior calo su base annua da oltre 5 anni a questa parte (complice, in quest'ultimo caso, anche la distorsione legata alla calendarizzazione di Pasqua).

Secondo l'Istat le vendite hanno accusato una contrazione dello dello 0,7% in valore e dello 0,9% in volume, rispetto al mese precedente. Si tratta della flessione più netta dal dicembre 2017 e imputabile alle vendite di beni alimentari, che registrano un calo dell'1,9% in valore e del 2,4% in volume, mentre quelle di beni non alimentari sono in lieve aumento (+0,2% in valore e +0,1% in volume). Più acuta la caduta nel paragone su base annua: meno 4,6% in valore e meno 5,4% in volume. In entrambi i casi si tratta dei cali più forti dal dicembre 2013 e questa dinamica "risente in misura rilevante della diversa collocazione delle vendite di prodotti alimentari legate alla Pasqua - spiega l'Istat -; tali vendite, infatti, quest'anno si sono concentrate a marzo, mentre lo scorso anno hanno avuto luogo ad aprile. Questo ha influenzato negativamente soprattutto la dinamica della grande distribuzione (-6,1% in termini tendenziali), nella quale si concentra una larga parte della commercializzazione di beni alimentari.

Gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare sono i più colpiti, con gli ipermercati (-9,1%) e i supermercati ( 8,3%) che registrano i cali maggiori". In generale le vendite di beni alimentari diminuiscono del 7,3% in valore e dell'8,7% in volume; anche le vendite di beni non alimentari registrano un calo (-2,3% in valore e -2,4% in volume) confermando la continua flessione registrata da inizio anno.  Per quanto riguarda le vendite di beni non alimentari, si registra una diminuzione in tutti i gruppi ad eccezione di Elettrodomestici, radio, tv e registratori, per il quale si ha una variazione nulla. Le flessioni maggiori su base annua riguardano i gruppi Cartoleria, libri, giornali e riviste (-6,2%), Giochi, giocattoli, articoli sportivi e campeggio (-4,7%) e Generi casalinghi durevoli e non durevoli (-4,4%). Sempre su base annua, il valore delle vendite al dettaglio registra una variazione negativa sia per la grande distribuzione (-6,1%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,9%). Il commercio elettronico aumenta del 16,2%.

Coldiretti, con tonfo consumi stop aumenti Iva 
 "E' importante scongiurare l'aumento delle aliquote Iva per evitare una pericolosa spirale recessiva". E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare il brusco calo del commercio al dettaglio ad aprile, che su base annua scende del 4,6%, con una punta per l'alimentare, che crolla del 7,3% in valore e dell'8,7% in volume, sulla base dei dati Istat.    "Anche se i numeri sono in parte falsati da una Pasqua "bassa" - sottolinea la Coldiretti -, che ha determinato l'anticipo a marzo degli acquisti per i tradizionali pranzi, la distribuzione alimentare è quella che fa segnare i risultati più preoccupanti, con cali tendenziali in tutte le categorie distributive, dalle piccole botteghe (-7,1%) agli ipermercati (-9,1%), dai supermercati (-8,3%) fino addirittura ai discount (-2,4%)".  

 "L'aumento dell'Iva - continua la Coldiretti - riguarderebbe anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero, con aliquota al 10%, e il vino e la birra al 22%, che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie. Sarebbe dunque un duro colpo per la spesa in alimenti e bevande, che nel 2017, dopo cinque anni di valori negativi, ha invertito la tendenza e ha fatto segnare un balzo record del 3,2%", secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.    

"La spesa alimentare - conclude la Coldiretti - è la principale voce del budget delle famiglie dopo l'abitazione, con un importo complessivo di 244 miliardi, ed  quindi un elemento fondamentale per la ripresa dell'economia". 

Codacons, dati Istat deboli, non e' solo effetto Pasqua
Non solo "effetto Pasqua". Le vendite al dettaglio ad aprile calano infatti in tutti i settori merceologici, confermando l'allarme sui consumi lanciato a più riprese dal Codacons. Lo afferma l'associazione dei consumatori, commentando gli ultimi dati Istat che vedono una riduzione del commercio del -0,7% su mese e del -4,6% su base annua. "Si registra ad aprile una fortissima contrazione delle vendite anche per i beni non alimentari, che non sono certo interessati dall'effetto Pasqua, con una riduzione del -2,3% in valore e -2,4% in volume - spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi - Addirittura diminuiscono le vendite per i generi casalinghi (-4,4%) e per beni essenziali come i farmaci (-2,5%), a dimostrazione che il commercio in Italia sta vivendo una crisi nerissima".    

"L'introduzione della Flat Tax rischia di aggravare la situazione, perché porterà benefici alle famiglie più ricche che non hanno certo problemi sul fronte dei consumi - prosegue Rienzi - Se non si riuscirà inoltre ad evitare l'aumento dell'Iva e delle accise, le vendite cadranno in picchiata libera per effetto degli incrementi dei prezzi al dettaglio. A fronte degli ultimi dati Istat rivolgiamo quindi un appello al nuovo Governo affinché studi misure in grado di aumentare i consumi delle famiglie e incrementare realmente il potere d'acquisto dei cittadini". 
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