MONDO
Crisi Ucraina
La Russia concede agli ucraini permessi di soggiorno più lunghi
Sul territorio russo, secondo i dati forniti dall’Ufficio federale d’immigrazione russo si trovano 2 milioni 430 mila cittadini ucraini
Il governo ucraino ha lanciato una mobilitazione generale in tre scaglioni di chiamata alle armi di 90 giorni ciascuna (da qui la proroga di permanenza per gli ucraini per i periodi di tempo analoghi). Il presidente ucraino Petro Poroscenko ha firmato il decreto sulla mobilitazione, intendendo di richiamare sotto le armi 200 mila ucraini tra uomini e donne. È diventato un fenomeno molto diffuso la renitenza alla leva. Secondo Jurij Biriukov, consigliere per le questioni militari del presidente ucraino, la mobilitazione rischia di fare flop. Il consigliere ha fatto notare che la situazione peggiore si è verificata nell’Ucraina occidentale che tradizionalmente sostiene Maidan e il governo di Kiev. Nella sola provincia di Ivano-Frankovsk il 57% dei soggetti alla leva non si sono presentati alle commissioni mediche, e il 37% di loro sono espatriati per evitare la leva. Interi villaggi (giovani soggetti alla leva) emigrano nei paesi dell’Europa orientale attraversando il confine. L’informazione sulla renitenza alla leva in massa è stata confermata anche dal generale ucraino Oleg Bojko, responsabile dell’Ufficio mobilitazione dello Stato Maggiore dell’Ucraina. Quest’ultimo ha proposto un disegno di legge per bloccare l’espatrio dei giovani soggetti alla leva. Attualmente sul territorio russo, secondo i dati forniti dall’Ufficio federale d’immigrazione russo si trovano 2 milioni 430 mila cittadini ucraini, di cui 1 milione 172 mila sono giovani uomini soggetti alla chiamata alle armi.