POLITICA
Tensione tra i gruppi slitta Comitato dei Nove
Legge elettorale, M5S: faremo battaglia su preferenze. Rosato: niente scherzi o salta tutto
Alfano continua a parlare di "incostituzionalità" e da Twitter attacca il M5S. Giorgia Meloni: "Se Grillo non capisce figuriamoci noi italiani"
Dal suo profilo Twitter, Giorgia Meloni, attacca: "Se Grillo che ha scritto la legge elettorale con Renzi e Verdini non la capisce, figuriamoci gli italiani #inciucellum #italiastaiserena". Sulle parole pronunciate da Grillo interviene anche il capogruppo del Pd alla Camera Rosato Rosato: "Noi non sappiamo cosa vuole Grillo, ma è chiaro che l'accordo regge solo se andiamo avanti insieme. Altrimenti, ognuno per la sua strada". Insomma "o ci sono quattro sì sul voto finale o la legge non va avanti", "su questioni così delicate non sono ammessi scherzi".
E prosegue: "Un passo indietro rispetto al voto dopo un dibattito trasparente in commissione sarebbe incomprensibile", insiste Rosato ribadendo il no sulle richieste dei Cinquestelle: le preferenze che "sono incompatibili con i collegi" e il voto disgiunto che "è incompatibile con la nostra Costituzione che non consente fortunatamente di aumentare il numero dei deputati". Quanto alle critiche di Ap Rosato ricorda che il partito di Alfano "mi sembrava d'accordo sul testo se ci fosse stata la soglia al 3%. E ora che lo sbarramento è al 5% la legge diventa incostituzionale?".
Il ministro degli esteri Angelino Alfano - dopo aver parlato ancora di incostiuzionalità e di Paese difficile da governare - torna ad attaccare tramite un posto su twitter il M5S.
Per ricordare ancora sulla #leggeelettorare la #Coerenza5Stelle.
— Angelino Alfano (@angealfa) 7 giugno 2017
No #inciucellum, Sì alle #preferenze! pic.twitter.com/fXzsl4ZqVw
Di grande caos parla a sua volta la deputata di Mdp Eleonora Cimbro: "Renzi voleva il maggioritario, Grillo non capisce che legge stiano approvando, Berlusconi e i suoi si accontentano di questo finto-tedesco solo perchè gli consente di correre soli. Ma allora, se neanche i fautori dell'accordo sulla legge sono convinti e credono nella bonta' del testo, perche' lo stanno approvando? - si chiede la Cimbro - Un pasticcio come questo non si era mai visto, la governabilità e la rappresentanza non sono tutelate, il Paese si reggerà su una manciata di voti con l'instabilità e le crisi di governo dietro l'angolo, senza contare lo sbarramento al 5% che non serve a nient'altro che rendere il parlamento territorio di conquista dei grandi dimenticandosi di quei milioni di italiani che credono nei partiti minori".
Tensione intanto tra i gruppi che sostengono la legge elettorale tanto che è stato rinviato ancora una volta il Comitato dei Nove della commissione Affari costituzionali alla Camera chiamato ad esaminare gli emendamenti alla legge elettorale. La riunione, già posticipata questa mattina alle 12, si terrà al termine della votazione delle questioni pregiudiziali in Aula.