POLITICA
Montecitorio
Legittima difesa, via libera Camera con 373 sì: passa al Senato
Lavori in aula sospesi per pochi minuti dopo che i deputati di Forza Italia hanno mostrato striscioni con la scritta: Finalmente una cosa di centrodestra. 25 M5s non hanno partecipato al voto. Pd: FI festeggia, unica opposizione siamo noi. Salvini: ne sono orgoglioso
Aula sospesa per confusione post voto ddl
I lavori in Aula sono stati sospesi per pochi minuti, a causa della confusione che si è creata fra i deputati subito dopo il voto del ddl. Pochi secondi prima della votazione, dai banchi di Forza Italia sono stati esposti alcuni striscioni con la scritta "finalmente una cosa di centrodestra" e accanto il logo di FI. Sono stati rimossi dai commessi.
25 M5s non hanno partecipato al voto
Sono 25 i deputati del Movimento 5 stelle che non hanno partecipato al voto sulla legittima difesa. da tabulati della votazione, infatti, risultano 29 deputati pentastellati in missione, 165 che hanno votato a favore del provvedimento e 25 che non hanno partecipato al voto. Tra questi ultimi, alcuni dei cosiddetti 'fichiani', come Giuseppe Brescia e Luigi Gallo. Tra gli assenti 'non giustificati' anche Doriana Sarli e Sara Cunial.
Pd: FI festeggia, unica opposizione siamo noi
"Approvata la legge sulla legittima difesa. Forza Italia espone in Aula gli striscioni con scritto Finalmente una cosa di centrodestra. Finalmente si capisce che in Italia c'è una sola opposizione. Noi". Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Zingaretti: lo Stato dice 'difendetevi da soli'
Con la legge sulla legittima difesa lo Stato scarica sui cittadini l'onere della sicurezza. Lo dice in un tweet il segretario Pd Nicola Zingaretti: "Lo Stato dice ai cittadini: 'Difendetevi da soli'. Non è un passo avanti, è un'altra furbizia. Anche su questo si torna indietro. Date alle persone lavoro e non pistole".
Lega esulta, Salvini assente
A differenza di ieri, quando per ben due volte si è fatto vedere alla Camera ed è entrato in Aula per sedersi ai banchi del governo, oggi Matteo Salvini non è arrivato a Montecitorio, nemmeno al momento del voto finale sul provvedimento-bandiera della Lega, la riforma della legittima difesa. Il vicepremier, viene spiegato, è stato trattenuto al Viminale.I leghisti, intanto, si sono lasciati andare a manifestazioni di esultanza nell'emiciclo per il voto sulla riforma, ormai in dirittura d'arrivo in quanto manca solo l'ultima lettura da parte del Senato. Presente a Montecitorio, 'facendo le veci' del ministro dell'Interno, il suo sottosegretario Nicola Molteni. Per tutta la giornata i big della Lega al governo hanno peraltro 'presidiato' l'Aula.
Salvini: altra promessa Lega mantenuta
"Legittima difesa, altra promessa della Lega mantenuta. Ne sono orgoglioso: gli italiani saranno più sicuri e tranquilli, gli unici che dovranno aver paura sono i delinquenti, che non avranno più una lira di risarcimento". Lo ha detto, in serata, il ministro dell'Interno Matteo Salvini a proposito della legittima difesa.
D'Uva: non si pensi che sarà far west
"Che nessuno si metta in testa che con questa legge ci sarà il far west. Ci sarà sempre un'indagine e spetterà sempre al giudice valutare la legittimità della difesa. Una cosa è certa: è compito delle forze dell'ordine tutelare i cittadini e la loro sicurezza. Con questa legge di sicuro i processi sulla legittima difesa saranno più veloci". Lo afferma all'Ansa il capogruppo M5s alla Camera Francesco D'Uva.
Bongiorno: pochi passi a traguardo finale
“Bene l’approvazione da parte dell’Aula di @Montecitorio della #LegittimaDifesa, ora mancano pochi passi al traguardo finale. Stop ai calvari giudiziari per chi si difende e per chi reagisce ad un’aggressione in stato di turbamento”. Lo scrive su Twitter il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.
Penalisti: riforma propagandistica
Una riforma "propagandistica, odiosa nelle sue motivazioni e ingannevole nei suoi obiettivi". Così il presidente dell'Unione delle Camere penali Gian Domenico Caiazza, definisce quella in materia di legittima difesa, che oggi ha avuto l'ok della Camera. "Innanzitutto non risponde ad alcuna emergenza sociale - rileva Caiazza - perché guardando a quali e quanti sono i casi che hanno visto ingiustamente condannato qualcuno vediamo che questi sono pari a zero. Dunque è un'emergenza inesistente". Inoltre, la "pretesa di questa legge, per cui si vorrebbe che chi si difende in casa uccidendo non debba essere nemmeno indagato, è assurda e inesigibile perché mai potrà accadere che un fatto omicidiario non venga investigato", continua Caiazza, secondo il quale "siamo di fronte a un principio odioso che apre un far west e che inganna l'opinione pubblica: come accade nel populismo penale, è tutto un rincorrere formule vuote per evocare paure e costruire consenso scrivendo norme senza senso che non possono raggiungere l'obiettivo spacciato all'opinione pubblica. Nessuno - sottolinea il presidente dell'Ucpi - potrà mai eliminare la valutazione della proporzione di una reazione, quindi non vi sarà alcuna sostanziale differenza rispetto alla valutazione che il giudice fa oggi. Certo, se la norma invece dovesse essere interpretata, come nelle ambizioni di questo legislatore, con la presunzione assoluta di proprozionalità, ciò darebbe luogo a censure di incostituzionalità".