MONDO
Entro 1 settimana una nuova road map verso il voto
Libia: oggi si sarebbero dovute tenere le elezioni rinviate, per ora, di un mese
Ieri il presidente del parlamento di Tobruk, Aguila Saleh, ha incontrato il Consigliere speciale dell'Onu per la Libia, Stephanie Williams
E oggi, proprio nella ricorrenza dei 70 anni da quello storico giorno, si sarebbero dovute tenere le elezioni che avrebbero dovuto celebrare la simbolica nascita di una nuova Libia dopo dieci anni di conflitto. Ma siamo di fronte ad un “mancato appuntamento con la democrazia” come ha commentato laconicamente il vicepresidente Moussa al Kuni. Epilogo, per alcuni versi prevedibile, come sottolineano molti osservatori: mancava un quadro elettorale condiviso e sono ancora molti i mercenari stranieri dispiegati sul terreno. Ad oggi quello che è certo è che le elezioni sono rinviate di almeno un mese per “cause di forza maggiore”, secondo quanto riferito dall’Alta commissione elettorale. Se da un lato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha “preso atto” del rinvio, dall’altro il futuro del Governo di unità nazionale del premier Abdulhamid Dabaiba, sostenuto dall’Onu, oggi è in bilico: il mandato dell’esecutivo scade tra poche ore e ad oggi nessuno sa cosa accadrà. Le milizie libiche sono nervose e le manovre “dimostrative” dei giorni scorsi, quando alcuni gruppi armati hanno cinto d’assedio le istituzioni governative, testimoniano che la tensione è alle stelle. Fonti libiche hanno riferito ad “Agenzia Nova” che le ipotesi sul campo sono principalmente due: un governo Dabaiba-bis “ad interim” fino al voto; un esecutivo tecnico guidato da personalità di spicco dell’ovest con buone entrature nell’est.
(Matteo Giusti, giornalista Limes)
Per quasi un anno, le elezioni sono state il fulcro degli sforzi internazionali per portare la pace in Libia. Ma con diverse figure ben note - tra cui il figlio del defunto dittatore Muammar Gheddafi - che hanno dichiarato la candidatura nonostante i divieti dei funzionari, la commissione elettorale non ha mai pubblicato un elenco dei candidati accettati. Giovedì, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che le elezioni dovrebbero svolgersi "nelle condizioni appropriate". L'alto diplomatico ha promesso che la sua organizzazione continuerà a sostenere gli sforzi della Libia per superare le sfide e tenere le elezioni presidenziali e parlamentari il prima possibile
Secondo quanto riferito dal Libya Review, la fonte ha precisato che l'Assemblea sarà chiamata in particolare ad approfondire la relazione della commissione parlamentare che ha collaborato con l'Alta Commissione elettorale e il Consiglio giudiziario supremo riguardo alle questioni legali sorte durante il processo elettorale. Quindi ha ricordato che il parlamento ha già creato un nuovo comitato, composto da 10 membri, con il compito di definire una nuova road map per il voto e di riferire, entro una settimana, alla presidenza dell'Assemblea. Ieri il presidente del parlamento di Tobruk, Aguila Saleh, ha incontrato il Consigliere speciale dell'Onu per la Libia, Stephanie Williams. "Ho accolto con favore il suo impegno a portare avanti il processo elettorale, compresa la necessità che tutti i candidati rispettino il principio di parità di condizioni", ha scritto Williams su Twitter.
1/2 I met today with registered Presidential Candidate, Mr. Agila Saleh in Al-Quba. I welcomed his commitment for the continuation of the electoral process, including the need for all candidates to respect a level playing field. pic.twitter.com/T2Nvw2GMvF
— Stephanie Turco Williams (@SASGonLibya) December 23, 2021
Le dichiarazioni
"Oggi i libici avrebbero dovuto recarsi alle urne per decidere il loro futuro attraverso le elezioni. Le autorità libiche hanno ora confermato ufficialmente che questo momento è stato rinviato". E' quanto si legge in una Dichiarazione dell'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell, che invita le autorità libiche "a elaborare rapidamente un piano e un calendario chiaro per tenere elezioni presidenziali e legislative inclusive, libere, eque e credibili il prima possibile e nel pieno rispetto della road map concordata".
"La Libia e il suo popolo meritano stabilità e pace dopo un decennio di conflitto", scrive ancora Borrell, che prosegue dicendo che "solo le elezioni daranno una chiara opportunità per costruire un futuro stabile e prospero e consentiranno di trasferire il potere a istituzioni democraticamente elette, porre fine pacificamente all'attuale transizione e avanzare verso la sicurezza sostenibile e la stabilità politica. L'Ue sostiene pienamente la mediazione in corso del consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Libia Stephanie Williams e il lavoro della missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil). Siamo pronti a continuare a lavorare con lei e a sostenere le autorità libiche nella preparazione del processo elettorale", conclude la dichiarazione.
In una dichiarazione congiunta Roma, Londra, Parigi, Berlino e Washington hanno chiesto alle autorità libiche competenti che venga fissata "presto" una nuova data delle presidenziali. Il voto doveva svolgersi oggi, ma questa settimana e' stato posticipato sullo sfondo di tensioni interne e problemi organizzativi e di sicurezza. "Invitiamo le autorità libiche interessate a rispettare la volontà del popolo libico, che vuole che queste elezioni si svolga rapidamente, fissando quanto prima una data definitiva per il voto e pubblicando senza indugio l'elenco definitivo dei candidati alle elezioni presidenziale", si legge nella dichiarazione congiunta.
"Non credo che si debba drammatizzare" il rinvio delle elezioni in Libia perché "anche nel 2012, per le prime elezioni parlamentari dopo la rivoluzione, ci fu un rinvio di un mese". E' quanto ha dichiarato in un'intervista al Tg2 l'ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino, spiegando che nel Paese "c'è un processo politico e elettorale che comunque sta andando avanti". In Libia, ha proseguito Buccino, "oggi c'è la pace" anche se "ovviamente è una pace con delle problematiche, con delle difficoltà". Ma "i libici si parlano e c'è motivo per avere una qualche speranza", ha evidenziato l'ambasciatore, che a proposito del cessate il fuoco ha affermato che "scricchiola", ma "sta complessivamente tenendo e anche questo è motivo di speranza". "Per l'Italia è fondamentale la stabilità della Libia - ha concluso Buccino - La stabilità della Libia è la stabilità dell'Italia e di quell'area del Mediterraneo. Dobbiamo impegnarci in massimo grado, come il governo italiano sta facendo, ma dobbiamo anche essere fiduciosi guardando agli ultimi 10 anni e quello che sta accadendo adesso può indurre qualche speranza".