MONDO
Renzi: "Restiamo per avere ruolo in questioni chiave"
Libia, ospedali al collasso. Il nuovo Parlamento si insedia a Tobruk
Almeno cento italiani hanno lasciato il Paese negli ultimi giorni, mentre la situazione precipita. Evacuate numerose ambasciate occidentali
ha detto che un centinaio di connazionali hanno lasciato il Paese e ora sono al sicuro. Tuttavia alcuni rimangono: 241 italiani, oltre a 45 tra personale dell'ambasciata e istituzioni e 839 residenti. L'obbiettivo di questo sforzo - spiega il premier italiano - è "tentare di avere un ruolo su alcune delle questioni geopolitiche più importanti dei prossimi anni: pace, sicurezza e immigrazione".
In attesa del nuovo parlamento
Intanto la nuova Camera dei Rappresentanti libica, eletta il 25 giugno, si insedierà molto probabilmente domani a Tobruk, e non il 4 agosto a Tripoli come chiesto ancora ieri dal Congresso nazionale uscente. Su twitter cominciano a comparire le foto dei parlamentari che si sono spostati in queste ore a Tobruk:
Ancora bombe
Anche il premier a interim Abdullah al Thani è ad al Bayda per seguire i preparativi, come scrive il Libya Herald. Intanto nel Paese la situazione è sempre più drammatica. Continuano le esplosioni, l'ultima nella Bengasi che il gruppo Ansar Al-Sharia ha dichiarato Emirato Islamico: il quartier generale della polizia è stato sventrato da una bomba. L'attentato è stato rivendicato dalle milizie islamiche.
Diplomatici in fuga
Il Paese continua a svuotarsi. Le rappresentanze diplomatiche occidentali hanno lasciato la Libia, le ultime sono state quella spagnola e quella greca. Nelle ultime ore 77 greci hanno lasciato il Paese, incluso lo staff diplomatico, a bordo di una nave militare; con loro, 12 ciprioti, 10 inglesi e sette belgi.
Emergenza sanitaria
Invece la situazione sanitaria nel Paese è drammatica e a "rischio collasso", come scrivono i quotidiani locali. La maggior parte dei filippini e degli indiani - che costituiscono lo staff di molti ospedali - stanno lasciando il Paese. Se i circa tremila filippini che vivono in Libia dovessero decidere di andarsene, non ci sarebbe più il 60% dello staff ospedaliero. Inoltre le strutture ospedaliere hanno un carico di pazienti enorme, soprattutto di feriti dei combattimenti a Tripoli e degli scontri tra gli islamisti e le forze dell'ordine a Bengasi. Secondo la France Presse, negli scontri a Tripoli sono morte finora almeno 102 persone e 452 sono rimaste ferite. A Bengasi invece, le vittime sono state 77 e 289 i feriti.
"Tutti scappano, l'Italia resta". Sono le parole di Renzi sulla Libia, che ieri ha confermato il nostro impegno in Libia. Tra gli italiani ancora nel Paese, l'ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi, che ieri
In attesa del nuovo parlamento
Intanto la nuova Camera dei Rappresentanti libica, eletta il 25 giugno, si insedierà molto probabilmente domani a Tobruk, e non il 4 agosto a Tripoli come chiesto ancora ieri dal Congresso nazionale uscente. Su twitter cominciano a comparire le foto dei parlamentari che si sono spostati in queste ore a Tobruk:
#Libya
Required quorum for CoR's 1st session on 2 Aug has been mustered after the arrival of over 100 MPs to #Tobruk. pic.twitter.com/NewTPpMoV9
— Good Morning Libya (@Morning_LY) August 1, 2014
Ancora bombe
Anche il premier a interim Abdullah al Thani è ad al Bayda per seguire i preparativi, come scrive il Libya Herald. Intanto nel Paese la situazione è sempre più drammatica. Continuano le esplosioni, l'ultima nella Bengasi che il gruppo Ansar Al-Sharia ha dichiarato Emirato Islamico: il quartier generale della polizia è stato sventrato da una bomba. L'attentato è stato rivendicato dalle milizie islamiche.
Final & only remaining police building, the security directorate N #Benghazi, bombed & levelled by terrorists #Libya pic.twitter.com/T3LCtF3b9z
— Ahmed Sanalla (@ASanalla) August 1, 2014
Diplomatici in fuga
Il Paese continua a svuotarsi. Le rappresentanze diplomatiche occidentali hanno lasciato la Libia, le ultime sono state quella spagnola e quella greca. Nelle ultime ore 77 greci hanno lasciato il Paese, incluso lo staff diplomatico, a bordo di una nave militare; con loro, 12 ciprioti, 10 inglesi e sette belgi.
Emergenza sanitaria
Invece la situazione sanitaria nel Paese è drammatica e a "rischio collasso", come scrivono i quotidiani locali. La maggior parte dei filippini e degli indiani - che costituiscono lo staff di molti ospedali - stanno lasciando il Paese. Se i circa tremila filippini che vivono in Libia dovessero decidere di andarsene, non ci sarebbe più il 60% dello staff ospedaliero. Inoltre le strutture ospedaliere hanno un carico di pazienti enorme, soprattutto di feriti dei combattimenti a Tripoli e degli scontri tra gli islamisti e le forze dell'ordine a Bengasi. Secondo la France Presse, negli scontri a Tripoli sono morte finora almeno 102 persone e 452 sono rimaste ferite. A Bengasi invece, le vittime sono state 77 e 289 i feriti.