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ECONOMIA

Banche sensibili a prospettive economiche più deboli

Draghi: "Per crescita investimenti pubblici e meno tasse". "Ripresa moderata, pronti ad agire"

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E' "sempre più evidente" che i governi dell'Eurozona debbano sostenere la ripresa con politiche fiscali che prevedano "investimenti pubblici" e "tasse più basse". Lo ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, in un'audizione al Parlamento Europeo, sottolineando inoltre la necessità di "riforme strutturali efficaci" che migliorino il contesto operativo delle imprese. Da questo punto di vista, ha aggiunto Draghi, "è vitale fornire infrastrutture pubbliche adeguate per aumentare gli investimenti produttivi, stimolare la creazione di lavoro e aumentare la produttività".

Banche sensibili a prospettive economiche più deboli
I recenti crolli delle Borse "riflettono l'elevata sensibilità del settore a prospettive economiche più deboli del previsto - ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi - e riflette anche i timori che alcune parti del settore bancario siano esposte a rischio nei settori della produzione di materie prime". "I dati su attività e commercio sono risultati più deboli del previsto, la turbolenza sui mercati finanziari si è intensificata e i prezzi delle materie prime sono calati ulteriormente". Il rallentamento dei "mercati emergenti", costituisce il "punto focale" dell'attuale clima di incertezza, ha dichiarato il presidente della Bce. "In ogni caso - ha assicurato Draghi - non ci sarà una Basilea 4", ovvero non chiederemo alle banche di aumentare i capitali.

"Settore bancario più resistente agli shock"
Nell'eurozona la situazione del settore bancario "è molto diversa da quella del 2012", perché le banche dell'area dell'euro "hanno notevolmente rafforzato le loro posizioni di capitale nel corso degli ultimi anni". Così il presidente della Bce. Draghi ha ricordato che l'indice patrimoniale Cet1 è aumentato da circa il 9 al 13 per cento per i principali istituti, che sono "più resistenti agli shock avversi". "Inoltre, la qualità del capitale delle banche è stata anch'essa notevolmente migliorata", ha affermato ancora Draghi.

"Ripresa dell'Eurozona moderata"
La ripresa nell'eurozona "è moderata" e sostenuta "principalmente" dalle politiche accomodanti della Bce, e anche dal basso prezzo del petrolio, ha detto il presidente della Banca centrale. "La ripresa - prosegue Draghi - sta procedendo a un ritmo moderato, sostenuta principalmente dalle nostre misure di politica monetaria e dal loro impatto positivo sulle condizioni finanziarie, nonché dal basso prezzo dell'energia". "Gli investimenti rimangono deboli, per le incertezze intensificate sull'economia globale e i rischi geopolitici più grandi che pesano sul sentiment degli investitori. Inoltre, il settore delle costruzioni non ha finora recuperato".

"Pronti ad intervenire a marzo"
"Come abbiamo annunciato alla fine del nostro ultimo incontro di politica monetaria nel mese di gennaio, il Consiglio direttivo intende rivedere ed eventualmente riconsiderare la politica monetaria all'inizio di marzo", ha ribadito il presidente della Bce. Draghi ha sottolineato che dipenderà in particolare da due fattori, da "dimensione e persistenza" del caduta dei prezzi del petrolio e delle materie prime e "lo stato di trasmissione" degli stimoli monetari. Se la Bce dovesse rilevare un aumento persistente degli "effetti secondari" dei cali del petrolio sull'inflazione, oppure se risultassero problemi alla trasmissione della politica monetaria a causa delle tensioni dei mercati, "se uno di questi due fattori dovesse comportare rischi per la stabilità dei prezzi, non esiteremo ad agire". 

Non previsti aumenti requisiti capitale banche
"I governatori delle banche centrali e i capi della supervisione hanno detto che sono impegnati a non aumentare in modo significativo i requisiti di capitale per il settore bancario", ha detto il presidente della Bce. Le banche, secondo Draghi, "hanno messo in piedi cuscinetti di capitale piu' elevati e di migliore qualita', hanno ridotto il leverage e migliorato i profili di finanziamento". 

"I crediti deteriorati sono stati identificati"
Nell'area euro esiste "un sottoinsieme di banche con elevati livelli di crediti deteriorati", ha rilevato il presidente della Bce. Questi Non performing loans (Npl) sono stati identificati durante l'analisi approfondita del settore e per questo "siamo in una posizione favorevole per abbassarli in maniera ordinata nei prossimi anni. Per questo il ramo della vigilanza della Bce  - ha ricordato Draghi - sta lavorando a stretto contatto con le autorità nazionali, per assicurare che le nostre politiche sui crediti deteriorati siano completate con le necessarie misure nazionali".

"Sfide importanti"
Le prime settimane del 2016 hanno mostrato che l'area euro e la Ue nel suo complesso "si trovano di fronte sfide importanti" e "nei prossimi mesi sarà necessario uno sforzo risoluto da parte di tutti i decisori politici per superarle", ha dichiarato il presidente della Bce.

"Valutiamo soluzione per rischi da banconota 500 euro"
La Bce "sta riflettendo sulla questione" della banconota da 500 euro che rischia di finanziare criminalità e terrorismo, "per trovare la migliore soluzione, ma nessuno vuole ridurre la massa circolante della moneta". Lo ha detto Draghi, rispondendo di fronte alla commissione Affari economici e finanziari del Parlamento europeo. Draghi ha ammesso che c'è "una convinzione sempre maggiore" che le banconote da 500 euro siano utilizzate per "scopi criminali", ma prima di agire "serve cautela".
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