POLITICA
Alla ricerca del nuovo Presidente
Quirinale, da oggi si vota. Renzi lancia Mattarella, ma Berlusconi resiste
Probabile nuovo incontro in mattinata tra il premier e il Cavaliere. I dubbi di Forza Italia sul giudice della Consulta. I 5 Stelle lanciano il sondaggio online: tra i candidati anche Bersani e Prodi
La contromossa dei 5 Stelle
E nella rosa di nove nomi che sottoporranno al voto della Rete spuntano Romano Prodi e anche Bersani. Alle 15 dal banco della presidenza di Montecitorio Laura Boldrini e Valeria Fedeli dichiareranno aperta la prima votazione per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Ma a vincere saranno probabilmente le schede bianche. E' questa l'indicazione che Renzi dovrebbe dare ai 460 grandi elettori del Pd, che ha convocato alle 13 in un centro congressi nel centro di Roma. Così voteranno anche Forza Italia e Area popolare. L'unico nome ufficialmente in campo dal primo scrutinio è dunque quello di Vittorio Feltri, avanzato da Lega e Fratelli d'Italia.
I nomi di Bersani e Prodi
Mentre i 5 Stelle voteranno il candidato che sarà scelto dagli iscritti al Movimento, in una votazione che si svolgerà dalle 8 alle 14 sul blog di Beppe Grillo. I candidati, dopo che Lorenza Carlassarre si è sfilata dalla corsa, sono nove: Bersani, Raffaele Cantone, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Prodi, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky. Se i prescelti fossero Prodi o Bersani rappresenterebbero, ammettono i dem, una tentazione anche per la minoranza Pd. Intanto, però, il Pd sembra in grado di ricompattarsi attorno al metodo condiviso scelto da Renzi e soprattutto attorno al nome di Mattarella. In mattinata il premier riunisce i gruppi di Camera e Senato.
Renzi insiste: "Si parte dal Pd"
E ribadisce: "Partiamo dal Pd. Sono un contraente del patto del Nazareno ma non accetto" che FI metta il veto a un nome di area dem. Ai suoi parlamentari Renzi conferma che nelle consultazioni quasi tutti hanno chiesto un politico e che si punta a chiudere entro sabato. E ribadisce: "Non chiedo lealtà ma consapevolezza" che il Pd qui "si gioca la sua leadership", soprattutto dopo il fallimento del 2013. Dopo aver visto di primo mattino Angelino Alfano e Maurizio Lupi, intanto, il presidente del Consiglio prosegue a Palazzo Chigi i suoi incontri. Verso mezzogiorno arriva Bersani, per un faccia a faccia di mezz'ora nel quale viene ribadita la volontà di arrivare a un nome della "ditta": l'ex segretario fa il nome di Piero Fassino mentre Renzi rilancia subito con Mattarella. Subito dopo Pier Ferdinando Casini.
Su Mattarella i dubbi di Berlusconi
E a pranzo Berlusconi. Mattarella è un candidato che ha il consenso di Bersani e di tutto il Pd. Su di lui neanche gli ex M5S, che Renzi incontra nel pomeriggio alla Camera, porrebbero il veto. Dunque è quello il nome che il premier propone ad Alfano, centristi e FI. Ma quando nel pomeriggio il Cavaliere riunisce i suoi grandi elettori, le sue parole confermano che a Mattarella oppone resistenza: "Il candidato ancora non c'è. E' in corso una consultazione permanente per un nome di garanzia - spiega - il nome maturerà piano piano". Proprio per questo, spiega Paolo Romani, la speranza è che al Cavaliere sia accordata una deroga alla pena che sta scontando, che gli consenta di restare a Roma anche oltre la giornata di giovedì.
Il premier prova ad accelerare i tempi
La partita è ancora tutta da giocare e non è escluso che il no di Berlusconi a Mattarella faccia avanzare altri candidati. In che tempi, è difficile dire. Ma Renzi vuole fare in fretta. Tant'è che il Pd ha chiesto alla capigruppo di valutare se fissare non due, ma tre votazioni, nella giornata di venerdì. A quel punto, se si trovasse un'intesa, un'accelerazione sarebbe possibile. E il quarto scrutinio a quorum ridotto potrebbe consegnare il nome del nuovo Presidente già venerdì notte.