POLITICA
Oggi decreto lavoro in Aula
Renzi sulle riforme: "Avanti come un treno"
Ncd e Sc promettono battaglia per cancellare le modifiche apportate dal Pd al testo in commissione. Il provvedimento dovrebbe essere blindato con la fiducia, nonostante le critiche sollevate da Nuovo centro destra e Scelta Civica
Roma
"Avanti come un treno", "come un rullo compressore", Matteo Renzi utilizza ormai da tempo queste metafore per dare l'idea della velocità, della speditezza con cui lui e il suo esecutivo vogliono procedere con le riforme. Andare avanti, innovare, semplificare, sburocratizzare: dopo il taglio dell'Irpef, è giunta l'ora della tanto attesa riforma della Pubblica amministrazione e di mettere in cantiere interventi a sostegno delle famiglie.
Decreto lavoro in aula, testo blindato: forse la fiducia
Ma intanto è l'approdo in Aula alla Camera del decreto Lavoro a infiammare il dibattito nella maggioranza. Modificato in commissione, a partire dal taglio da 8 a 5 delle possibili proproghe del contratto a termine nell'arco di 36 mesi, il provvedimento dovrebbe essere blindato con la fiducia. Il Governo è infatti intenzionato ad approvare lo stesso testo uscito dalla Commissione che, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha "rispettato i contenuti fondamentali" del decreto, "senza stravolgerlo". Questo, nonostante le critiche sollevate da Ncd e Scelta Civica. Fuori dal Pd, infatti, si è saldato un fronte interno alla maggioranza contrario alle correzioni volute soprattutto dalla minoranza Dem. L'obiettivo dichiarato dal Governo è comunque quello di ottenere rapidamente il via libera dell'aula di Montecitorio perché, ha ricordato Poletti, serve "una risposta urgente alla necessità di rilanciare l'occupazione semplificando il ricorso al contratto a tempo determinato ed all'apprendistato".
Le modifiche introdotte in commissione
I cambiamenti principali introdotti in commissione riguardano la possibilità di proroga dei contratti a tempo determinato che viene ridotta da 8 a 5 volte per un periodo complessivo di 36 mesi. Il congedo di maternità sarà conteggiato ai fini del diritto di precedenza. Alle lavoratrici è riconosciuto il diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi. I contratti a tempo determinato potranno raggiungere il massimo del 20% rispetto al numero dei lavoratori assunti a tempo indeterminato con la sanzione, per
chi non rispetta la regola, dell'assunzione a tempo indeterminato. L'apprendistato pubblico torna obbligatorio ma l'offerta dovrà essere garantita dalle regioni entro 45 giorni. Le aziende con più di 30 dipendenti dovranno assumere almeno il 20% degli apprendisti, prima di poter stipulare nuovi contratti Il decreto legge inoltre sarà sottoposto a un check up tra un anno. Il ministero del Lavoro dopo 12 mesi, dall'entrata in vigore del provvedimento, dovra' presentare una relazione ale Camere. Le norme per i contratti a tempo e per l'apprendistato valgono solo per i rapporti di lavoro costituiti dopo l'entrata in vigore del decreto.
Le polemiche di Ncd: tornare al testo del governo
Bisogna tornare al testo originario del governo, ha avvertito il presidente dei senatori di Ncd Maurizio Sacconi. "La Commissione lavoro della Camera ha ridotto del 50% la spinta propulsiva alla maggiore occupazione del decreto lavoro", spiega, aggiungendo che "è interesse del governo ripristinare le semplificazioni in materia di apprendistato, rimuovendo i vincoli che lo inibiscono. Così come è necessario ridimensionare la sanzione nel caso di contratti a termine superiori al tetto del 20% degli occupati. Il Nuovo Centrodestra", avverte Sacconi, "ribadirà lungo l'iter del provvedimento la necessita'di queste correzioni e il ripristino di corretti rapporti nella maggioranza parlamentare". Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare
Damiano, ha invece sottolineato che il testo uscito dalla commissione "è un importante punto di equilibrio" e quindi, di conseguenza, non va toccato. "L'esame svolto dalla Commissione
lavoro della Camera, pur apportando alcune modifiche al testo, si è concluso senza stravolgerlo e rispettandone i contenuti fondamentali", sottolinea l'esponente democratico. "Le
correzioni alla normativa sui contratti a termine e sull'apprendistato migliorano il Decreto ed ampliano in modo significativo la flessibilità a disposizione delle imprese senza cancellare i diritti dei lavoratori. Insieme al ministro del Lavoro ci auguriamo che il Parlamento lo approvi rapidamente, se vogliamo rispettare la scadenza del 20 maggio", conclude.
Ncd: se governo porrà questione di fiducia alla Camera su decreto lavoro, scontro sarà al Senato
Il partito di Angelino Alfano promette battaglia se non si cancelleranno le modifiche apportate al testo in commissione. "Sarà scontro. E - annuncia Sergio Pizzolante di Ncd- se il governo dovesse mettere la fiducia, lo scontro si sposterà al Senato, dove gli equilibri sono diversi", perché il Pd è meno forte. Ma Renzi non perde la sua tranquillità.
Dossier della P.a.
Il decreto per il taglio dell'Irpef, il cui testo dovrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale, è un provvedimento concreto che mette in difficoltà, sottolineano i renziani, tutti gli avversari politici. La forza dell'attacco concentrico di M5S e FI, osservano, testimonia l'impatto delle misure messe in campo, da quelle sulle province all'aumento della tassazione a carico delle banche. Beppe Grillo e Renato Brunetta rispolverano un articolo dell'Economist del primo marzo a supportare la loro convinzione che quelle del governo sono solo "parole, parole, parole". Ma i renziani accolgono con ironia la provocazione: "Questi scienziati c'hanno messo due mesi a capire un articolo", osserva Ernesto Carbone. Oggi Renzi sarà a Roma. E, con un occhio al passaggio decisivo del decreto lavoro e al cammino delle riforme al Senato, si concentrerà sul dossier della P.a., da chiudere come promesso entro aprile. La riforma aprirà la via alla novità per cui i cittadini avranno un'identità digitale e un pin per dialogare con la Pa. Mentre sul fronte dei contratti, spiegano a Palazzo Chigi, non ci sarà alcun atteggiamento vessatorio nei confronti degli impiegati pubblici:l'intento è semmai quello di eliminare inefficienze e sacche di privilegio. In settimana è in agenda anche il tema dell'utilizzo dei fondi europei, di cui il sottosegretario Graziano Delrio andrà a discutere il 24 aprile ad Atene.
Decreto lavoro in aula, testo blindato: forse la fiducia
Ma intanto è l'approdo in Aula alla Camera del decreto Lavoro a infiammare il dibattito nella maggioranza. Modificato in commissione, a partire dal taglio da 8 a 5 delle possibili proproghe del contratto a termine nell'arco di 36 mesi, il provvedimento dovrebbe essere blindato con la fiducia. Il Governo è infatti intenzionato ad approvare lo stesso testo uscito dalla Commissione che, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha "rispettato i contenuti fondamentali" del decreto, "senza stravolgerlo". Questo, nonostante le critiche sollevate da Ncd e Scelta Civica. Fuori dal Pd, infatti, si è saldato un fronte interno alla maggioranza contrario alle correzioni volute soprattutto dalla minoranza Dem. L'obiettivo dichiarato dal Governo è comunque quello di ottenere rapidamente il via libera dell'aula di Montecitorio perché, ha ricordato Poletti, serve "una risposta urgente alla necessità di rilanciare l'occupazione semplificando il ricorso al contratto a tempo determinato ed all'apprendistato".
Le modifiche introdotte in commissione
I cambiamenti principali introdotti in commissione riguardano la possibilità di proroga dei contratti a tempo determinato che viene ridotta da 8 a 5 volte per un periodo complessivo di 36 mesi. Il congedo di maternità sarà conteggiato ai fini del diritto di precedenza. Alle lavoratrici è riconosciuto il diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi. I contratti a tempo determinato potranno raggiungere il massimo del 20% rispetto al numero dei lavoratori assunti a tempo indeterminato con la sanzione, per
chi non rispetta la regola, dell'assunzione a tempo indeterminato. L'apprendistato pubblico torna obbligatorio ma l'offerta dovrà essere garantita dalle regioni entro 45 giorni. Le aziende con più di 30 dipendenti dovranno assumere almeno il 20% degli apprendisti, prima di poter stipulare nuovi contratti Il decreto legge inoltre sarà sottoposto a un check up tra un anno. Il ministero del Lavoro dopo 12 mesi, dall'entrata in vigore del provvedimento, dovra' presentare una relazione ale Camere. Le norme per i contratti a tempo e per l'apprendistato valgono solo per i rapporti di lavoro costituiti dopo l'entrata in vigore del decreto.
Le polemiche di Ncd: tornare al testo del governo
Bisogna tornare al testo originario del governo, ha avvertito il presidente dei senatori di Ncd Maurizio Sacconi. "La Commissione lavoro della Camera ha ridotto del 50% la spinta propulsiva alla maggiore occupazione del decreto lavoro", spiega, aggiungendo che "è interesse del governo ripristinare le semplificazioni in materia di apprendistato, rimuovendo i vincoli che lo inibiscono. Così come è necessario ridimensionare la sanzione nel caso di contratti a termine superiori al tetto del 20% degli occupati. Il Nuovo Centrodestra", avverte Sacconi, "ribadirà lungo l'iter del provvedimento la necessita'di queste correzioni e il ripristino di corretti rapporti nella maggioranza parlamentare". Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare
Damiano, ha invece sottolineato che il testo uscito dalla commissione "è un importante punto di equilibrio" e quindi, di conseguenza, non va toccato. "L'esame svolto dalla Commissione
lavoro della Camera, pur apportando alcune modifiche al testo, si è concluso senza stravolgerlo e rispettandone i contenuti fondamentali", sottolinea l'esponente democratico. "Le
correzioni alla normativa sui contratti a termine e sull'apprendistato migliorano il Decreto ed ampliano in modo significativo la flessibilità a disposizione delle imprese senza cancellare i diritti dei lavoratori. Insieme al ministro del Lavoro ci auguriamo che il Parlamento lo approvi rapidamente, se vogliamo rispettare la scadenza del 20 maggio", conclude.
Ncd: se governo porrà questione di fiducia alla Camera su decreto lavoro, scontro sarà al Senato
Il partito di Angelino Alfano promette battaglia se non si cancelleranno le modifiche apportate al testo in commissione. "Sarà scontro. E - annuncia Sergio Pizzolante di Ncd- se il governo dovesse mettere la fiducia, lo scontro si sposterà al Senato, dove gli equilibri sono diversi", perché il Pd è meno forte. Ma Renzi non perde la sua tranquillità.
Dossier della P.a.
Il decreto per il taglio dell'Irpef, il cui testo dovrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale, è un provvedimento concreto che mette in difficoltà, sottolineano i renziani, tutti gli avversari politici. La forza dell'attacco concentrico di M5S e FI, osservano, testimonia l'impatto delle misure messe in campo, da quelle sulle province all'aumento della tassazione a carico delle banche. Beppe Grillo e Renato Brunetta rispolverano un articolo dell'Economist del primo marzo a supportare la loro convinzione che quelle del governo sono solo "parole, parole, parole". Ma i renziani accolgono con ironia la provocazione: "Questi scienziati c'hanno messo due mesi a capire un articolo", osserva Ernesto Carbone. Oggi Renzi sarà a Roma. E, con un occhio al passaggio decisivo del decreto lavoro e al cammino delle riforme al Senato, si concentrerà sul dossier della P.a., da chiudere come promesso entro aprile. La riforma aprirà la via alla novità per cui i cittadini avranno un'identità digitale e un pin per dialogare con la Pa. Mentre sul fronte dei contratti, spiegano a Palazzo Chigi, non ci sarà alcun atteggiamento vessatorio nei confronti degli impiegati pubblici:l'intento è semmai quello di eliminare inefficienze e sacche di privilegio. In settimana è in agenda anche il tema dell'utilizzo dei fondi europei, di cui il sottosegretario Graziano Delrio andrà a discutere il 24 aprile ad Atene.