MONDO
Confermata la sentenza in appello
Maxi condanna in Francia per Ryanair: "Non rispetta le norme sul lavoro"
La low cost irlandese dovrà pagare 200 mila euro di multa e 8,1 milioni in danni per non aver versato i dovuti contributi ai lavoratori francesi
Marsiglia
Lavoravano in Francia per Ryanair, ma per la previdenza francese erano inesistenti: la low cost aveva registrato i suoi 127 lavoratori in Irlanda e aveva così infranto la legge francese. Il risultato è una condanna per il colosso guidato da Michael O'Leary con una multa di 200 mila euro, il risarcimento di danni per oltre 8 milioni e anche l'obbligo di appendere per un mese una locandina all'ingresso dell'aeroporto di Marsiglia, col testo della sentenza.
"Non rispettato il diritto del lavoro"
La compagnia irlandese era stata già condannata in primo grado e aveva fatto appello al tribunale di Aix-en-Provence. Ora la sentenza è stata confermata in appello. L'accusa proveniva da ex dipendenti e dall'Ursaff, l'ente che raccoglie i contributi sul lavoro in Francia: la low cost non ha rispettato il diritto del lavoro francese e non ha versato i dovuti contributi. Secondo le autorità francesi dal 2007, e fino al 2011, Ryanair ha utilizzato la base di Marsiglia-Marignane senza aver mai dichiarato la sua attività al registro del commercio e all'Ursaff. I 127 dipendenti dello scalo marsigliese erano assunti con contratto di lavoro irlandese. Un decreto del 2006 prevede invece che le compagnie estere basate in Francia siano sottoposte al diritto del lavoro locale.
Maxi risarcimento
Gli oltre 8,1 milioni di danni ed interessi dovranno essere versati alle parti civili, tra cui l'Ursaff e il Pole Emploi, l'ufficio di collocamento francese, nonché a quattro ex-piloti. La sentenza dovrà essere pubblicata anche su quattro giornali. ''La Corte conferma che Ryanair non ha applicato il diritto dell'Unione europea. Nel contesto attuale, il diritto europeo non può costituire uno strumento di frode al welfare'', hanno esultato Jean-Victor Borel e Didier Del Prete, avvocati dell'Ursaaf. Ryanair ha ancora la possibilità di ricorrere in Cassazione.
"Non rispettato il diritto del lavoro"
La compagnia irlandese era stata già condannata in primo grado e aveva fatto appello al tribunale di Aix-en-Provence. Ora la sentenza è stata confermata in appello. L'accusa proveniva da ex dipendenti e dall'Ursaff, l'ente che raccoglie i contributi sul lavoro in Francia: la low cost non ha rispettato il diritto del lavoro francese e non ha versato i dovuti contributi. Secondo le autorità francesi dal 2007, e fino al 2011, Ryanair ha utilizzato la base di Marsiglia-Marignane senza aver mai dichiarato la sua attività al registro del commercio e all'Ursaff. I 127 dipendenti dello scalo marsigliese erano assunti con contratto di lavoro irlandese. Un decreto del 2006 prevede invece che le compagnie estere basate in Francia siano sottoposte al diritto del lavoro locale.
Maxi risarcimento
Gli oltre 8,1 milioni di danni ed interessi dovranno essere versati alle parti civili, tra cui l'Ursaff e il Pole Emploi, l'ufficio di collocamento francese, nonché a quattro ex-piloti. La sentenza dovrà essere pubblicata anche su quattro giornali. ''La Corte conferma che Ryanair non ha applicato il diritto dell'Unione europea. Nel contesto attuale, il diritto europeo non può costituire uno strumento di frode al welfare'', hanno esultato Jean-Victor Borel e Didier Del Prete, avvocati dell'Ursaaf. Ryanair ha ancora la possibilità di ricorrere in Cassazione.