MONDO
Il caso
Migranti, Pm Trapani: emersi collegamenti tra membri Ong tedesca e trafficanti
La Procura di Trapani fa sapere che si indaga su tre episodi specifici, anche se ve ne sono altri che fanno ritenere come "abituale" la condotta dell'equipaggio della nave Juventa in ordine al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
Lo ha detto il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, in ordine all'indagine che ha portato al sequestro della nave "Iuventa" della ong tedesca "Jugend Rettet".
Una condotta "abituale"
Il magistrato ha spiegato che si indaga su tre episodi specifici, anche se ve ne sono altri che fanno ritenere come "abituale" la condotta dell'equipaggio in ordine al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma "non quello dell'associazione a delinquere perché parliamo solo di accordi in ordine a questi episodi". "Si procede contro ignoti perché l'equipaggio cambia spesso e quindi occorrono accertamenti ulteriori".
Sequestrata la nave Iuventa
In precedenza, il Gip del tribunale di Trapani aveva disposto il sequestro preventivo della "Iuventa". Il fermo della nave era stato richiesto dalla Procura di Trapani. L'imbarcazione era stata bloccata nel porto di Lampedusa, sotto la sorveglianza del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia con l'ausilio della Squadra Mobile di Trapani. Il fermo amministrativo era stato disposto dal procuratore aggiunto Ambrogio Cartosio e dal sostituto procuratore Andrea Tarondo che da mesi indagano sui rapporti tra le ong che operano nel Mediterraneo e alcuni presunti scafisti.
Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
I due lo scorso 10 maggio sono stati ascoltati dalla Commissione Difesa del Senato dopo le dichiarazioni diffuse dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. I controlli sono stati eseguiti da alcuni agenti e dal tenente di vascello Paolo Monaco, comandante della capitaneria di porto di Lampedusa, che ha effettuato un accertamento dei documenti dell'equipaggio e della nave stessa. L'accusa è di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina" e l'episodio da cui è scaturita l'indagine, secondo fonti investigative, si riferisce a un intervento di soccorso della "Iuventa" eseguito il 3 novembre scorso con trasbordo sulla nave Phoenix del Moas che sbarcò a Trapani 457 migranti e 8 salme.
Agente sotto copertura su nave Save the Children
Nell'inchiesta trapanese per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sono stati anche utilizzati investigatori sotto copertura. In particolare, uno avrebbe lavorato sulla nave Vos Hestia che opera per conto di Save the Children. E' scritto nel decreto di sequestro della Iuventa.
Restituite imbarcazioni agli scafisti
Secondo le indagini, gli operatori della Iuventa avrebbero consentito a persone che operavano al confine delle acque territoriali libiche di recuperare tre imbarcazioni utilizzate dai migranti per la partenza dalle coste nordafricane, una delle quali riutilizzata il 26 giugno per un'altra partenza. L'agente sotto copertura con lo zoom della propria macchinetta fotografica ha visto che una piccola imbarcazione (Rhib) della Iuventa ha trainato verso le coste libiche le tre imbarcazioni lasciandole alla deriva. Imbarcazioni quindi che sono state poi recuperare da chi ha organizzato altri viaggi. Nelle riunioni operative sui salvataggi invece, scrivono gli inquirenti, viene sempre raccomandato a chi interviene di rendere inutilizzabili i natanti utilizzati per trasporto migranti.
Inquirenti: incontro trafficanti-Iuventa
Il 18 giugno scorso in zona Sar 1 è stato osservato un vero e proprio rendez vous tra operatori Iuventa e presunti migranti finalizzato alla consegna di alcuni migranti. Lo scrive il gip nel provvedimento di sequestro della nave. I trafficanti - scrive ancora il giudice - dopo aver intrattenuto un dialogo con gli operatori della Iuventa si sono allontanati a bordo della propria imbarcazione rivolgendo un gesto di saluto verso la nave. Nel provvedimento di sequestro sono inserite anche fotografie a corredo di ciò che scrive il gip.