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MONDO

Kyenge: andiamo verso un sistema europeo comune di asilo

Migranti, Strasburgo: superare Dublino. Fmi avverte: crisi umanitaria mina tenuta Ue

Gli eurodeputati chiedono di mettere fine al sistema di Dublino, che scarica sui soli paesi di primo approdo - quelli in prima linea sulle rotte dei flussi migratori - l'onere e la responsabilità di esaminare le domande d'asilo, di accogliere i rifugiati e di rimpatriare i "migranti economici", sostituendolo con un nuovo sistema comune d'accoglienza che attui il principio di solidarietà e condivisione

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Superare il regolamento Ue di Dublino con una sua revisione di fondo, che riconosca il fallimento del sistema di asilo esistente nel far fronte al sempre crescente numero di arrivi di migranti e profughi, e salvare il trattato di Schengen, accelerando l`istituzione della Guardia costiera e di frontiera europea per rafforzare la sorveglianza all'ingresso dello spazio di libera circolazione. Lo richiede una risoluzione non legislativa votata a larga maggioranza (459 voti contro 206 e 52 astenuti) dalla plenaria del Parlamento europeo, oggi a Strasburgo, sulla base di un rapporto dell'ex ministro italiano dell'Integrazione, oggi eurodeputata del Pd, Cécile Kyenge e della maltese Roberta Metsola (Ppe). 

Gli eurodeputati chiedono di mettere fine al sistema di Dublino, che scarica sui soli paesi di primo approdo - quelli in prima linea sulle rotte dei flussi migratori - l'onere e la responsabilità di esaminare le domande d'asilo, di accogliere i rifugiati e di rimpatriare i "migranti economici", sostituendolo con un nuovo sistema comune d'accoglienza che attui il principio di solidarietà e condivisione; in questo quadro, la risoluzione prospetta la possibilità che le domande d'asilo siano presentate direttamente all'Ue e non ai suoi Stati membri.

La risoluzione chiede anche di creare i cosiddetti "corridoi umanitari", con un meccanismo vincolante di reinsediamento ("resettlement") nei paesi Ue dei richiedenti asilo, andando a prenderli direttamente dai campi profughi dei paesi terzi, e di attuare finalmente i previsti "ricollocamenti" ("relocation") per redistribuire in tutti gli stati membri i rifugiati arrivati nei paesi in prima linea (Italia e Grecia) sui flussi migratori.

Gli eurodeputati sollecitano anche l'attivazione di una sistema di "visti e ammissioni umanitarie" per consentire di espletare le procedure di richiesta di asilo o protezione internazionale nelle ambasciate e consolati degli Stati membri nei paesi fuori dall`Ue.

La risoluzione chiede poi di rafforzare le capacità di ricerca e soccorso dei migranti in mare; aprire canali legali d`immigrazione "economica", in particolare per i lavoratori specializzati attraverso la riforma del sistema della "blue card"; attuare politiche di Integrazione per i rifugiati, garantendo la possibilità di accedere al mercato del lavoro entro 9 mesi dalla richiesta d'asilo. Si sollecita, inoltre, il rafforzamento degli accordi di partenariato e la cooperazione con i principali paesi d`origine e di transito dei migranti.

Il Parlamento europeo, infine, chiede che il 3 ottobre, anniversario della tragedia di Lampedusa, sia riconosciuto come Giorno della Memoria, per tutte le donne, uomini e bambini che sono morti nel tentativo di lasciare il proprio Paese a seguito di persecuzioni conflitti e guerre, e per chi ogni giorno rischia la vita per salvarli.

Kyenge: non si presenterà più una domanda di asilo in Italia o in Grecia, ma in Europa
"Con il rapporto approvato oggi decretiamo la fine del regolamento di Dublino e andiamo verso un sistema europeo comune di asilo". Lo ha detto l'europarlamentare Ce'cile Kyenge (S&D/PD) relatrice del rapporto sull'immigrazione approvato oggi al Parlamento Europeo a Strasburgo. "La nostra proposta è chiara - ha continuato Kyenge - andare al di là del concetto dello Stato di primo approdo. Proponiamo di istituire un sistema centrale e collettivo per l'assegnazione delle responsabilità. Un sistema che potrebbe essere concepito stabilendo delle soglie per singolo Stato membro relative al numero degli arrivi. Non si presenterà più una domanda di asilo in Italia o in Grecia, ma in Europa".

Fmi: catastrofe umanitaria sta minando Ue
La crisi dei rifugiati e dei migranti è una "catastrofe umanitaria" che sta minando l'essenza stessa dell'Unione europea. Lo sostiene il Fondo monetario internazionale nel World Economic Outlook. "L'instabilità persistente e violenta di una serie di Paesi, e della Siria in particolare, sta affondando le loro economie, spingendo milioni di rifugiati nei Paesi vicini così come in Europa", ha sottolineato il capo economista dell'Fmi, Maurice Obstfeld. "Ciò sta mettendo a dura prova la capacità dell'Unione europea di mantenere aperte le frontiere interne - ha osservato - e con l'aumentata incidenza del terrorismo le tensioni sono ancora più elevate. Insieme alle altre pressioni economiche, il risultato in Europa è quello di un crescente nazionalismo" come dimostra la concreta possibilità che la Gran Bretagna possa uscire dall'Ue. Nel Vecchio Continente, avverte l'Fmi, "il consenso politico che ha spinto in avanti il progetto europeo si sta sfilacciando". 
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