MONDO
L'esercitazione a guida Nato che conivolge l'Europa
La missione Defender 2020 tra fake news e verità
Da giorni circola sul web la notizia di un'operazione Nato su vasta scala chiamata Defender 2020. Quella che in realtà è solo un'esercitazione mette in allarme molte persone possibili destinatari di notizie false in rete
0ltre 30.000 'boots on the ground' e un pesante carico di attrezzatura militare su suolo Europeo a partire dall’11 marzo 2020 in piena pandemia Covid-19 nel vecchio continente. L’Italia per decisione del Ministro alla Difesa Guerini si è ritirata - a causa dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese - si legge nella nota ufficiale.
Allora abbiamo chiesto qualche dettaglio in più agli addetti ai lavori, fuori dalle false notizie che girano in rete e dai falsi miti che creano false idee e inutili preoccupazioni, Andrea Gilli senior researcher del Nato Defense College ci aiuta a capire cosa sono e come funzionano queste operazioni.
Cos'è Defender 2020?
Defender 2020 è un'esercitazione militare multinazionale di terra, a guida americana, che vede coinvolti 12 Paesi, prevalentemente della NATO, per simulare una situazione di guerra convenzionale nel fianco Est dell'Alleanza. Defender 2020 è il più grosso dispiegamento di truppe americane di stanza negli USA. L 'esercitazione è stata considerato la più considerevole degli ultimi 25 anni in Europa, incluso il suo equipaggiamento. Non è, però, la più grossa esercitazione militare avvenuta in Europa dopo la fine della Guerra Fredda: questa è la Trident Juncture, che ha avuto luogo nell'autunno 2018 in Norvegia, ed era sempre a guida NATO. Defender 2020 ha due aspetti centrali: il primo riguarda la natura multinazionale dell'operazione; l'altra è il lato logistico, ovvero testare e dimostrare di trasportare attraverso l'Atlantico e in Europa ingenti forze di divisioni.
Che tipo di forze?
Carri armati cingolati e non cingolati, veicoli più leggeri, artiglieria ordinaria, elicottero da combattimento, mezzi logistici, difesa missilistica antiaerea a corto raggio, cioè grandi mezzi su ruota tipo Tir.
Il Ministro della Difesa Guerini ha deciso di ritirarsi da tutto questo a causa dell’emergenza coronavirus che attanaglia il nostro Paese in queste ore, i Paesi coinvolti da 12 passano quindi a 11. Tutti dovrebbero essere già sul campo con i loro soldati: Polonia, Germania, Estonia, Lettonia, Norvegia e Usa che per volere del Presidente Trump ha inviato un contingente ridotto. Secondo lei quanto sono efficaci tali esercitazioni?
Le esercitazioni sono una componente essenziale di qualsiasi attività: si allenano i calciatori, gli attori e i presentatori fanno le prove prima dei loro spettacoli e così fanno pure i militari che si esercitano. Le esercitazioni, per semplicità, possono essere divise in due gruppi: quelle nazionali e quelle internazionali. Le forze armate italiane si esercitano secondo un loro preciso calendario a livello nazionale. Regolarmente vi sono poi però anche esercitazioni con altri Paesi: alcune avvengono a livello bi- o multilaterale. Altre avvengono sotto l'egida della NATO. Altre possono avere altri format.
Che intende per format?
Ci sono esercitazioni militari tattiche, operative o strategiche, di tanti tipi, per esempio quelle cyber avvengono in un modo completamente diverso perchè lì si opera in tutt’altro ambiente e non è necessario il dispiegamento fisico di soldati. In questo caso la Defender 2020 è strategico-operativa.
Ora in una situazione emergenziale che è sotto gli occhi di tutti in Europa, quale contributo possono dare i militari coinvolti nella missione?
L'esercitazione è stata annunciata un anno fa, circa e quindi programmata con maggiore anticipo. Quanto sta succedendo in questi giorni non era prevedibile. L'esercitazione serve in ogni caso a verificare la capacità delle forze coinvolte a combattere in situazione di crisi.
Secondo lei quanto sono addestrati e attrezzati per situazioni di straordinaria emergenza come questa ? Pensiamo alle guerre batteriologiche.
Le forze armate dei Paesi Europei e della NATO sono le più preparate e addestrate al mondo. Ciò vale anche per i protocolli di sicurezza e di salute. Per quanto riguarda le guerre batteriologiche, per fortuna, questo sono state finora solo parte degli scenari ipotetici. Non è inverosimile che in futuro ciò possa cambiare. Combattere in uno scenario di guerra batteriologica ha notevoli implicazioni tanto sulla sicurezza che sulla logistica. Immagino che i dettagli tattici e operativi dell'esercitazione Defender 2020 siano classificati e quindi non disponibili al pubblico. Diversi Paesi della NATO hanno però capacità per operare in uno scenario di guerra batteriologica: non so dire se queste capacità verranno schierate.
Il segretario della Nato Stoltenberg riferendosi a Defender 2020 ha detto che è il più grosso spiegamento di forze armate di stanza negli Stati Uniti dalla fine della Guerra Fredda, ma è realmente finita la Guerra Fredda o sono solo cambiati gli attori. Lei che ne pensa?
La Guerra fredda è finita e la NATO, insieme ai valori scritti nella sua carta fondativa, ha vinto: democrazia liberale, libertà individuale, libero mercato. Alcuni vedono le crescenti tensioni con la Russia come una nuova Guerra Fredda: è una possibile interpretazione. La Russia però non ha né le capacità militari né quelle economiche per poter confrontarsi con la NATO. Il ricorso a mezzi e strumenti ibridi, inclusa la disinformazione via internet, ne sono alla fine una prova: la Russia non può competere su altri piani. Se le tensioni tra USA e Occidente più in generale, da una parte, e Cina dall'altra si tradurranno in un'altra Guerra fredda è difficile da dire. Spero di no anche perché nessuno ne beneficerebbe, ma dalla storia sappiamo che il calcolo economico non è l'unico parametro che spesso viene usato nell'arena internazionale.
Lei ha parlato di mezzi pesanti (pensiamo ai tank) attrezzature e di uomini che si spostano in mobilità 'militare', che impatto hanno sul territorio delle Nazioni ospitanti e che costi hanno operazioni così?
Defender 2020 vedrà arrivare forze statunitensi di stanza in quattro Paesi europei, insieme al contingente proveniente direttamente dalle basi dislocate sul suolo americano, in sei Paesi europei dell'Europa Centro e Orientale. L'impatto varia. L'Unione Europea, tramite l'Agenzia Europea della Difesa, sta lavorando sulla mobilità militare. Questa esercitazione in parte aiuta a capire dove sono necessari ulteriori investimenti. Per quanto riguarda il costo di queste operazioni, il bilancio della difesa di ogni Paese copre varie spese, dal personale all'acquisto di nuovi mezzi, dalla ricerca in nuovi sistemi d'arma alle operazioni militari. Una parte di queste voci va a coprire l'addestramento e le esercitazioni. Le esercitazioni multinazionali sono costose, per via del trasporto di mezzi e personale in un teatro terzo. Alla luce della partecipazione, gli Stati Uniti sono quelli per cui l'esercitazione costerà di più. Questa però è una considerazione secondaria: l'esercitazione riafferma infatti l'impegno americano nel Vecchio Continente.
Dunque, perché vengono fatte esercitazioni così? qual è la logica politica dietro l'esercitazione. Controllo sul campo?
Le esercitazioni hanno due obiettivi: da una parte aumentare la capacità di combattere insieme, dall'altra segnalare a potenziali avversari questa capacità e volontà, così da dissuadere eventuali nemici o avversari.
Potrebbe citarmi operazioni analoghe a questa?
Le esercitazioni militari multinazionali avvengono con una certa regolarità. Per esempio, solo pochi giorni fa è finita la Dynamic Manta, un'esercitazione di guerra sottomarina e anti-sottomarina avvenuta al largo delle coste siciliane. Per l’occasione sono state provate nuove tecnologie a livello di guerra sottomarina con l’utilizzo di sottomarini da parte di Grecia, Italia, Spagna, Turchia e Gran Bretagna e navi militari da Olanda, Canada, Regno Unito, Italia e Francia, gli Usa hanno partecipato con aerei pattugliatori marittimi.
Il sito web di SHAPE, il Comando Strategico che dirige tutte le forze NATO in Europa, replica queste esercitazioni che avvengono con frequenza ecco l’indirizzo:
https://shape.nato.int/nato-exercises
Allora abbiamo chiesto qualche dettaglio in più agli addetti ai lavori, fuori dalle false notizie che girano in rete e dai falsi miti che creano false idee e inutili preoccupazioni, Andrea Gilli senior researcher del Nato Defense College ci aiuta a capire cosa sono e come funzionano queste operazioni.
Cos'è Defender 2020?
Defender 2020 è un'esercitazione militare multinazionale di terra, a guida americana, che vede coinvolti 12 Paesi, prevalentemente della NATO, per simulare una situazione di guerra convenzionale nel fianco Est dell'Alleanza. Defender 2020 è il più grosso dispiegamento di truppe americane di stanza negli USA. L 'esercitazione è stata considerato la più considerevole degli ultimi 25 anni in Europa, incluso il suo equipaggiamento. Non è, però, la più grossa esercitazione militare avvenuta in Europa dopo la fine della Guerra Fredda: questa è la Trident Juncture, che ha avuto luogo nell'autunno 2018 in Norvegia, ed era sempre a guida NATO. Defender 2020 ha due aspetti centrali: il primo riguarda la natura multinazionale dell'operazione; l'altra è il lato logistico, ovvero testare e dimostrare di trasportare attraverso l'Atlantico e in Europa ingenti forze di divisioni.
Che tipo di forze?
Carri armati cingolati e non cingolati, veicoli più leggeri, artiglieria ordinaria, elicottero da combattimento, mezzi logistici, difesa missilistica antiaerea a corto raggio, cioè grandi mezzi su ruota tipo Tir.
Il Ministro della Difesa Guerini ha deciso di ritirarsi da tutto questo a causa dell’emergenza coronavirus che attanaglia il nostro Paese in queste ore, i Paesi coinvolti da 12 passano quindi a 11. Tutti dovrebbero essere già sul campo con i loro soldati: Polonia, Germania, Estonia, Lettonia, Norvegia e Usa che per volere del Presidente Trump ha inviato un contingente ridotto. Secondo lei quanto sono efficaci tali esercitazioni?
Le esercitazioni sono una componente essenziale di qualsiasi attività: si allenano i calciatori, gli attori e i presentatori fanno le prove prima dei loro spettacoli e così fanno pure i militari che si esercitano. Le esercitazioni, per semplicità, possono essere divise in due gruppi: quelle nazionali e quelle internazionali. Le forze armate italiane si esercitano secondo un loro preciso calendario a livello nazionale. Regolarmente vi sono poi però anche esercitazioni con altri Paesi: alcune avvengono a livello bi- o multilaterale. Altre avvengono sotto l'egida della NATO. Altre possono avere altri format.
Che intende per format?
Ci sono esercitazioni militari tattiche, operative o strategiche, di tanti tipi, per esempio quelle cyber avvengono in un modo completamente diverso perchè lì si opera in tutt’altro ambiente e non è necessario il dispiegamento fisico di soldati. In questo caso la Defender 2020 è strategico-operativa.
Ora in una situazione emergenziale che è sotto gli occhi di tutti in Europa, quale contributo possono dare i militari coinvolti nella missione?
L'esercitazione è stata annunciata un anno fa, circa e quindi programmata con maggiore anticipo. Quanto sta succedendo in questi giorni non era prevedibile. L'esercitazione serve in ogni caso a verificare la capacità delle forze coinvolte a combattere in situazione di crisi.
Secondo lei quanto sono addestrati e attrezzati per situazioni di straordinaria emergenza come questa ? Pensiamo alle guerre batteriologiche.
Le forze armate dei Paesi Europei e della NATO sono le più preparate e addestrate al mondo. Ciò vale anche per i protocolli di sicurezza e di salute. Per quanto riguarda le guerre batteriologiche, per fortuna, questo sono state finora solo parte degli scenari ipotetici. Non è inverosimile che in futuro ciò possa cambiare. Combattere in uno scenario di guerra batteriologica ha notevoli implicazioni tanto sulla sicurezza che sulla logistica. Immagino che i dettagli tattici e operativi dell'esercitazione Defender 2020 siano classificati e quindi non disponibili al pubblico. Diversi Paesi della NATO hanno però capacità per operare in uno scenario di guerra batteriologica: non so dire se queste capacità verranno schierate.
Il segretario della Nato Stoltenberg riferendosi a Defender 2020 ha detto che è il più grosso spiegamento di forze armate di stanza negli Stati Uniti dalla fine della Guerra Fredda, ma è realmente finita la Guerra Fredda o sono solo cambiati gli attori. Lei che ne pensa?
La Guerra fredda è finita e la NATO, insieme ai valori scritti nella sua carta fondativa, ha vinto: democrazia liberale, libertà individuale, libero mercato. Alcuni vedono le crescenti tensioni con la Russia come una nuova Guerra Fredda: è una possibile interpretazione. La Russia però non ha né le capacità militari né quelle economiche per poter confrontarsi con la NATO. Il ricorso a mezzi e strumenti ibridi, inclusa la disinformazione via internet, ne sono alla fine una prova: la Russia non può competere su altri piani. Se le tensioni tra USA e Occidente più in generale, da una parte, e Cina dall'altra si tradurranno in un'altra Guerra fredda è difficile da dire. Spero di no anche perché nessuno ne beneficerebbe, ma dalla storia sappiamo che il calcolo economico non è l'unico parametro che spesso viene usato nell'arena internazionale.
Lei ha parlato di mezzi pesanti (pensiamo ai tank) attrezzature e di uomini che si spostano in mobilità 'militare', che impatto hanno sul territorio delle Nazioni ospitanti e che costi hanno operazioni così?
Defender 2020 vedrà arrivare forze statunitensi di stanza in quattro Paesi europei, insieme al contingente proveniente direttamente dalle basi dislocate sul suolo americano, in sei Paesi europei dell'Europa Centro e Orientale. L'impatto varia. L'Unione Europea, tramite l'Agenzia Europea della Difesa, sta lavorando sulla mobilità militare. Questa esercitazione in parte aiuta a capire dove sono necessari ulteriori investimenti. Per quanto riguarda il costo di queste operazioni, il bilancio della difesa di ogni Paese copre varie spese, dal personale all'acquisto di nuovi mezzi, dalla ricerca in nuovi sistemi d'arma alle operazioni militari. Una parte di queste voci va a coprire l'addestramento e le esercitazioni. Le esercitazioni multinazionali sono costose, per via del trasporto di mezzi e personale in un teatro terzo. Alla luce della partecipazione, gli Stati Uniti sono quelli per cui l'esercitazione costerà di più. Questa però è una considerazione secondaria: l'esercitazione riafferma infatti l'impegno americano nel Vecchio Continente.
Dunque, perché vengono fatte esercitazioni così? qual è la logica politica dietro l'esercitazione. Controllo sul campo?
Le esercitazioni hanno due obiettivi: da una parte aumentare la capacità di combattere insieme, dall'altra segnalare a potenziali avversari questa capacità e volontà, così da dissuadere eventuali nemici o avversari.
Potrebbe citarmi operazioni analoghe a questa?
Le esercitazioni militari multinazionali avvengono con una certa regolarità. Per esempio, solo pochi giorni fa è finita la Dynamic Manta, un'esercitazione di guerra sottomarina e anti-sottomarina avvenuta al largo delle coste siciliane. Per l’occasione sono state provate nuove tecnologie a livello di guerra sottomarina con l’utilizzo di sottomarini da parte di Grecia, Italia, Spagna, Turchia e Gran Bretagna e navi militari da Olanda, Canada, Regno Unito, Italia e Francia, gli Usa hanno partecipato con aerei pattugliatori marittimi.
Il sito web di SHAPE, il Comando Strategico che dirige tutte le forze NATO in Europa, replica queste esercitazioni che avvengono con frequenza ecco l’indirizzo:
https://shape.nato.int/nato-exercises