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Coronavirus

I focolai in italia

Mondragone. Perrella: "Focolaio sotto controllo". La Uil chiede chiusura o blocco della Bartolini

L'infettivologo del Cardarelli comunque mette in guardia: ce ne saranno altri. 95 i casi positivi al Covid-19 intanto nell'azienda del capoluogo emiliano. Il sindacato Cobas chiede un incontro urgente al presidente della Regione Stefano Bonaccini e al sindaco di Bologna Virginio Merola "per aprire un tavolo di confronto che definisca i criteri di sicurezza e le modalità che permettano ai lavoratori di lavorare in sicurezza"

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"La situazione è sotto controllo ma bisogna stare attenti. Potrebbero esserci nuovi focolai". A Parlare Alessandro Perrella, infettivologo al Cardarelli, componente dell'Unità di crisi regionale, facendo riferimento al caso di Mondragone, nel casertano. A mettere in guardia sulla possibilità di nuovi focolai il virologo, Fabrizio Pregliasco che continua a ribadire, alla luce di ben dieci focolai attivi su territorio nazionale: "Si deve fare un'applicazione sistematica e di buon senso di mascherine e distanziamento". E aggiunge: "Dobbiamo evitare con il nostro comportamento responsabile che il virus riprenda forza".

La situazione intanto nel comune del casertano, che da lunedì è zona rossa a causa di circa 43 contagi da coronavirus, diffusi in particolare nella comunità bulgara che abita lì, questa mattina sembra relativamente calma. Un momento di tensione c'è stato quando un italiano, padre di una ragazza residente nei palazzi ex Cirio, è entrato e uscito dalla zona rossa, ed è stato fermato dai militari, ma la situazione è rientrata. 

Rintracciati i 4 bulgari positivi
Sono stati rintracciati intanto i quattro bulgari positivi che erano riusciti a dileguarsi violando la zona rossa, anche se circolano voci non confermate di altri 7-8 bulgari positivi che sarebbero spariti. Gli inquilini bulgari sono rimasti nelle loro case, perlopiù affacciati ai balconi, così come quelli italiani; l'area è stata maggiormente sigillata con il posizionamento di jersey in cemento.

Sindaco: "Fate i tamponi"
Il sindaco Virgilio Pacifico ha lanciato un appello alla cittadinanza invitandola a fare i tamponi, e a presentarsi alle due postazioni Asl realizzate in piazza Falcone e piazza Crocelle. "Cari concittadini di Mondragone - scrive il sindaco in una nota - ritengo opportuno e necessario che si sottoponiate, gratuitamente, all'esame del tampone per rilevare l'eventuale presenza del  Coronavirus. Un esame di routine per gli istituti medici, che si esegue rapidamente ed è indolore". Nei palazzi ex Cirio fino a questo momento sono stati eseguiti 730 tamponi.

Non si spengono intanto le polemiche a livello politico dopo i momenti di grande tensione che si sono registrati a Mondragone tra i residenti e la comunità bulgara. I casi di Covid-19 che hanno innescato la miccia sono solo la punta di un iceberg, di una situazione di insofferenza e mancata integrazione che si trascina oramai da anni, tanto che è stato necessario inviare una circa cinquantina di agenti e una settantina di militari a presidiare la zona, per evitare che la situazione degeneri.

Bellanova: "Non lucrare su paure, ma dare risposte"
Banalizzare quanto successo a Mondagone "è proprio quanto non si può fare. Tantomeno costruirci su un bailamme magari utile a chi fa campagne elettorali lucrando sulle paure sociali, ma non ad affrontare e dare soluzioni a questioni che si trascinano da anni". Lo dice in un'intervista al Mattino Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole.

Per Bellanova, anche alla luce di quanto è accaduto nella cittadina campana, la sua legge contro i caporali "dà risposte all'emergenza sanitaria che nelle situazioni informali o nei ghetti è fuori controllo, generando rischi evidenti per i cittadini stranieri e italiani". Certe contraddizioni "se lasciate incancrenire, producono conflitto, guerre tra poveri, emergenza sociale. I terreni, cioè, su cui le destre proliferano e che il riformismo snida. Una legge entrata in vigore 30 giorni fa non può risolvere magicamente questioni lasciate marcire per anni".  E' compito di tutti "attuarla nel migliore dei modi. I numeri delle domande di regolarizzazione previste "ci stanno dando ragione, crescono quotidianamente".

Grazie all'impegno di forze dell'ordine e magistratura, al coraggio di chi denuncia, "continuano ad emergere situazioni raccapriccianti. Questa legge dice che gli invisibili non sono invisibili, ma persone". Quanto accade a Mondragone "potrebbe accadere ovunque vi siano condizioni di affollamento e di illegalità e quindi ovunque covi la rabbia sociale". Bisogna costruire "le condizioni sufficienti di igiene, abitabilità, vivibilità, qualità dei luoghi. Riguarda gli immigrati ma anche i non pochi cittadini italiani che condividono con questi una condizione di marginalità assoluta. E non accade solo al Sud".

Nel governo "siamo una maggioranza composita, con sensibilità diverse. Se c'è una cosa che questa pandemia ci sta insegnando è che senza un ragionevole ridisegno del welfare, e senza un'idea di sistema-paese l'intera società diventa più debole, si tratti del disastro di Mondragone o di una avanzata zona industriale del Reno-Vestfalia". 

Salvini: "De Luca, a Mondragone si è spento il lanciafiamme"
"Il clan De Luca è completamente fuori controllo: un consigliere regionale di sinistra insulta e mi dice di non andare a Mondragone perchè creerei un danno all'economia. Lo vada a spiegare ai pizzaioli, che per colpa di De Luca non hanno fatto asporto per mesi, o ai commercianti lasciati soli dal governo Pd-5Stelle come quelli di San Gregorio Armeno. Lunedì sarò in Campania per parlare di lavoro, futuro, sicurezza, liste pulite, sanità e rifiuti da smaltire. A De Luca e al suo clan lascio le battutine sul lanciafiamme: peccato che a Mondragone si sia spento". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

Alla Bartolini superati i 90 casi. Uil: "Va chiusa"
Forte preoccupazione desta anche il caso della Bartolini di Bologna dove sono 27 i nuovi casi di positività relativi al focolaio, che si sommano ai 64 censiti fino a giovedì secondo i dati diffusi dalla Regione Emilia-Romagna.  

"Se non ci saranno dei riscontri tangibili faremo iniziative forti perchè non si può transigere sulla sicurezza e la salute delle persone. Stiamo valutando uno sciopero o anche un blocco": lo annuncia il segretario Uil Trasporti Emilia Romagna, Maurizio Lago, che chiede la chiusura del magazzino in zona Roveri a Bologna, dell'azienda della logistica Bartolini, dove si e' sviluppato un focolaio di coronavirus. "Lo stato d'animo dei lavoratori è allarmante, sono terrorizzati - ha detto Lago - perchè parliamo di un focolaio che ha inizialmente contagiato un numero basso di persone fino ad arrivare a numeri importanti. Noi come sindacato chiediamo di chiudere subito quel sito. E bisogna fare tamponi a tappeto a tutte le persone che hanno avuto contatti con quella realtà lavorativa", ha concluso.

Il sindacato Cobas chiede invece un incontro urgente al presidente della Regione Stefano Bonaccini e al sindaco di Bologna Virginio Merola "per aprire un tavolo di confronto che definisca i criteri di sicurezza e le modalità che permettano ai lavoratori di lavorare in sicurezza". 

Sindaco Bologna: "Non c'è un caso generale"
Il caso della Bartolini "è molto circoscritto" e "non c'è un problema generale sul settore della logistica". A dirlo è il sindaco di Bologna, Virginio Merola, questa mattina a margine della  commemorazione per la strage di Ustica in Comune. "Non c'è un problema generale sulla logistica- assicura Merola- vi faccio presente che all'Interporto ci sono 5.000 lavoratori e 120 aziende e non e' successo niente per fortuna. C'e' un problema in uno dei depositi della ditta, l'Ausl è intervenuta egregiamente e sarà l'Ausl a decidere ulteriori misure. Non c'è una preoccupazione specifica, l'importante è che si intervenga come si sta facendo".

Leu. "Governo chiarisca su vicenda Bartolini"
"Ci sono due virus contro cui un Paese serio di questi tempi deve combattere: uno è il Covid19 e l'altro è lo sfruttamento. La vicenda di Mondragone e quella del magazzino trasporti di Bologna ci dicono questo". Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. "Anzi, poichè pare sempre più chiaro che in quel magazzino della Bartolini non si sono rispettati in alcun modo i protocolli di sicurezza mi aspetto nelle prossime ore provvedimenti severi da parte della prefettura e un intervento della magistratura.

Quando si manda l'esercito è sempre troppo tardi. Servono invece ispettori del lavoro e maggiori controlli - conclude Fratoianni- che verifichino quanto accade in troppe realtà produttive, gestite evidentemente in modo spregiudicato. Su questa vicenda presenteremo un'interrogazione parlamentare al governo".
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