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MONDO

La scelta del governo per evitare ulteriori contagi

Natale vietato in Sierra Leone: tutta colpa di Ebola

Secondo l'Oms, il virus nel Paese africano ha già provocato 1.900 morti

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di Carlotta MacerolloRoma Per Natale e Capodanno, i sierraleonesi sono abituati da sempre a scendere in strada e festeggiare, ballando, cantando e scambiandosi auguri e doni. Nonostante la maggior parte della popolazione sia musulmana, un quarto degli abitanti appartiene alla comunità cristiana. Quest'anno però le strade delle città e dei paesi rimaranno deserte perché in Sierra Leone sono vietate le celebrazioni pubbliche per le feste a causa della paura dell'Ebola. Si temono nuovi contagi nel Paese che, secondo i dati dell'Oms, è il più colpito dal virus, con 7897 casi registrati e 1900 morti.

La scelta del governo
Così, il timore di nuovi malati ha spinto il governo a chiedere alla popolazione di rimanere a casa per i festeggiamenti di Natale e di Capodanno, con i militari che presidieranno le strade. A dare l'annuncio, come riportano diversi media, il ministro della Difesa e responsabile del team per il contrasto ad Ebola, Palo Conteh. 

L'annuncio
"Non ci saranno celebrazioni per Natale e Capodanno quest'anno - ha detto Palo Conteh - Il personale militare sarà per strada per fermare eventuali festeggiamenti". 

Un Paese fantasma
La Sierra Leone, con i suoi quasi 6 milioni di abitanti, si sta lentamente trasformando in un Paese fantasma. Scuole e uffici chiusi, saracinesche dei locali abbassate, squadre di calcio che hanno smesso di giocare, villaggi messi in quarantena. Secondo l'Oms, sarebbero 1.900 i morti sierraleonesi su 8.086 persone contagiate da Ebola nel Paese. Solo in Guinea, Sierra Leone e Liberia, sono 6.583 i morti causati dal virus.
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