MONDO
Iran e 5+1
Maratona nucleare ai tempi supplementari: si tratta su sanzioni e ricerca
Il 31 marzo è passato senza l'accordo cui si lavora da due anni ma la firma potrebbe arrivare oggi. Quello che ieri Lavrov aveva definito "accordo su tutti i punti chiave" oggi è diventato un più cupo "tavolo bloccato su alcuni punti chiave", come ha detto la Germania. Netanyahu ribadisce la sua posizione: così com'è l'accordo danneggierà Israele
I due nodi da sciogliere: le sanzioni e la ricerca
Sulle sanzioni la Guida Suprema non transige: le misure imposte dalla comunità internazionle contro istituzioni, società e persone fisiche dell'Iran devono essere revocate "contestualmente" alla firma dell'accordo. Nessuna possibilità di sospensione graduale, nessuna clausola di ritorno allo status quo ante in caso di violazione, come caldeggiato dagli Stati Uniti. E poi c'è il grado di ricerca che l'Iran sarà in grado di fare ad accordo raggiunto, ancora tutto la discutere. Le due "questioni chiave su cui si deve lavorare", come le ha definite in mattinata un decisamente British Philip Hammond.
Cautela dei Paesi Occidentali
Su queste basi si capisce la cautela dei Paesi Occidentali, non così ottimisti. La più chiara di tutti è stata la Germania: "I colloqui sono bloccati su diverse questioni importanti", lettura più dura degli stessi dati commentati dal Regno Unito. Il Dipartimento di Stato Usa ha riconosciuto che nelle ultime ore sono stati fatti "discreti progressi" al punto da proseguire con i negoziati oltre la mezzanotte, pur ammettendo che restano "alcune questioni" da risolvere. Il presidente Usa, Barack Obama, nella notte si è collegato in videoconferenza con la delegazione americana guidata dal segretario di Stato, John Kerry, per essere informato sui progressi del negoziato. Fabius, che se ne è andato per il consiglio dei Ministri di Parigi, ha promeso che tornerà, se servirà. E cioè in caso di firma.
Netanyahu: "Accordo dannoso per Israele"
"E' tempo che la comunità internazionale punti i piedi per un accordo migliore con l'Iran", ha detto il premier Benyamin Netanyahu commentando le trattative riprese a Losanna. Quella attuale - ha aggiunto -
è "una cattiva intesa che danneggia Israele, il Medio Oriente e il mondo intero"
L'obiettivo: l'intesa per l'accordo definitivo entro il 30 giugno
Passata la deadline della mezzanotte di ieri senza accordo, i lavori di oggi dovevano essere tutti tesi a siglare una dichiarazione politica congiunta che sia un impegno a sottoscrivere entro il 30 giugno un accordo definitivo e completo di ogni dettaglio, fatto "operativo", come previsto e richiesto nell'accordo provvisorio.