MONDO
Piano pilota di tre mesi
Israele, autobus vietati ai palestinesi: Netanyahu sospende il programma pilota
La restrizione avrebbe costretto i pendolari palestinesi ad allungare di oltre due ore i loro spostamenti verso la Cisgiordania. Ucciso a Gerusalemme Est un presunto attentatore palestinese
Si tratta di una buona notizia, dato che questo provvedimento avrebbe creato una sorta di "apartheid" (come ha ricordato l'ong Peace Now) e avrebbe allungato di oltre due ore i tempi degli spostamenti per i lavoratori palestinesi che si recano ogni giorno a Gerusalemme e a Tel Aviv. Non solo, secondo quanto riportato dal quotidiano locale Haaretz, i pendolari sarebbero stati costretti a rientrare in Cisgiordania solo attraverso i quattro posti di blocco di Rayhan, Hala, Eliyahu and Eyal. Comportando, ad esempio, per i palestinesi dell'insediamento di Ariel un passaggio obbligato attraverso il checkpoint di Eyal, più a nord rispetto alla Route 5 che collega direttamente Israele e il West Bank.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato di sospendere la proposta lanciata ieri dal ministero della Difesa, poichè considerata "inaccettabile per il primo ministro - ha riferito un funzionario dell'ufficio governativo all'Afp. Netanyahu "ha parlato con il ministro della Difesa stamani e ha deciso che la proposta verrà congelata".
Centinaia di palestinesi della Cisgiordania occupata si recano ogni giorno in Israele usando dei permessi speciali per lavorare, la gran parte nel settore delle costruzioni. Il ministro della Difesa, in questi giorni, ha difeso la sua iniziativa alla radio pubblica, assicurando che la decisione, presa per motivi di sicurezza, avrebbe permesso "un miglior controllo dei palestinesi" e una riduzione dei "rischi". Finora, infatti, i passeggeri (ebrei ed arabi) dei bus israeliani che collegano Tel Aviv alla Cisgiordania sono esenti dai controlli dei militari.
Le pressioni dei coloni israeliani
La misura fu annunciata lo scorso ottobre, quando Ya'alon decise di accogliere le numerose lamentele dei coloni israeliani in Cisgiordania. Da anni i residenti chiedevano che si proibisse ai palestinesi di usare i trasporti pubblici, proprio per motivi di sicurezza. Già all'epoca, il ministro della Difesa, in risposta alle critiche dichiarò: "Non c'è bisogno di essere esperti di sicurezza per capire che 20 arabi su un autobus con un autista ebreo e due o tre passeggeri e un soldato con una pistola è un presupposto per un attacco".
Ma in occasione della presentazione del programma, i media israeliani precisarono che il progetto pilota si scontrava con la posizione del ministero dei Trasporti, secondo il quale non si poteva impedire a qualcuno di utilizzare gli autobus. L'organizzazione Yesh Din aveva definito più volte il provvedimento "razzista e vergognoso", capace di "causare un grave deterioramento morale in Israele", annunciando anche un ricorso al tribunale supremo di giustizia.
Ucciso un attentatore palestinese a Gerusalemme Est
Questa mattina, nel quartiere di al-Tur a Gerusalemme Est, vicino al Monte degli Ulivi, un palestinese è morto dopo essere rimasto gravemente ferito dagli spari di un poliziotto israeliano. La vittima poco prima aveva investito, sembra intenzionalmente, due agenti israeliani. L'uomo era stato poi "neutralizzato" e soccorso dal personale medico. A riferirlo, il portavoce della polizia Miky Rosenfeld. Si sarebbe trattato di un attacco terroristico.