MONDO
Domani il premier israeliano parlerà davanti al Congresso
Netanyahu in Usa per dire no all'accordo sul nucleare iraniano: critiche da Israele, muro di Obama
Non vedrà Obama, i senatori e i deputati democratici boicotteranno il suo discorso e 170 ex membri dell'intelligence israeliana ne criticano la scelta. La decisione di Netanyahu di scagliarsi contro l'accordo sul nucleare iraniano davanti alle camere riunite crea uno strappo nelle relazioni con gli Usa e lo vede in difficoltà, in piena campagna elettorale, anche sul fronte interno
Prima della partenza: Bibi al muro del pianto
Le elezioni in calendario tra due settimane vedono il Likud di Netanyahu in difficoltà, messo sotto pressione dall'Unione Sionista di Isaac Herzog. La sua ultima mossa ufficiale in Israele prima di partire per Washington è stata una visita al Muro del Pianto, facendo leva sul problema della sicurezza. Quella che sta per iniziare è "una missione storica - ha detto - ho una profonda e genuina preoccupazione per il popolo di Israele e farò tutto ciò che è in mio potere per garantirne la sicurezza".
La dura reazione Usa alla visita
Susan Rice, consigliere di Obama per la sicurezza nazionale, ha definito "distruttiva" la visita di Netanyahu, invitato dal leader dei Repubblicani John Boehner senza aver concordato nulla con la Casa Bianca. Storicamente buone, le relazioni tra i due Paesi stanno subendo uno strappo fortissimo: i senatori e i deputati democratici ne boicotteranno il discorso e da John Kerry, il segretario di Stato americano, è arrivata la stoccata. "Se ci sono le condizioni - ha detto - l'accordo sul nucleare si farà". Il portavoce del presidente iraniano Hassan Rouhani, Hamid Abutelabi, ha commentato che la mossa di Netanyahu non avrà altro esito che quello di allontare Israele e Stati Uniti, una condizione "da cui l'Iran trarrà benefici".
L'opposizione israeliana al discorso
E' una notizia di ieri pomeriggio: un nutrito gruppo di ex ufficiali dell'intelligence israeliana - oltre 170 - ha ammonito il premier sui rischi del suo discorso al Congresso. Secondo gli ex militari - che raramente commentano pubblicamente la vita politica del Paese - è una mossa che fa perdere credibilità ad Israele davanti alla Casa Bianca e rafforza per contro l'Iran.
L'accordo sul nucleare
L'accordo sostenuto dagli Stati Uniti prevede che l'Iran intervenga sul processo di sviluppo nucleare in modo da rendere irrealizzabile una bomba atomica - obiettivo sempre smentito da Teheran - e si dovrebbe arrivare a conclusione entro giugno. Sullo sfondo resta il caso Spycables, documenti con cui il Mossad smentisce il premier sull'atomica israeliana.