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ECONOMIA

Economic Assessment

Ocse, riviste al rialzo le stime del Pil: Italia +0,6% nel 2015

La revisione della crescita 2015  era già stata preannunciata lo scorso 19 febbraio dal segretario generale Ocse, Angel Gurria, nell'incontro a Roma con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.

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L'Ocse ha rivisto al rialzo le stime sul PIL dell'Italia: a +0,6% nel 2015, contro il +0,4% previsto in precedenza, e +1,3% nel 2016. La revisione della crescita 2015 - espressa nell'Interim Economic Assessment appena diffuso - era già stata preannunciata lo scorso 19 febbraio dal segretario generale Ocse, Angel Gurria, nell'incontro a Roma con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.

Resta la necessità di riforme
Nonostante questi dati, avverte l'Ocse, "non c'è spazio per il compiacimento perchè affidarsi eccessivamente alla sola politica monetaria può provocare rischi". Ecco perché "c'è bisogno di un approccio politico
equilibrato, facendo pieno uso delle riforme fiscali e strutturali per assicurare crescita e finanze pubbliche sostenibili nel lungo termine".

La crescita della zona euro
La zona euro per l'Ocse dovrebbe crescere dell'1,4% quest'anno e del 2% il prossimo. Nel dettaglio delle altre maggiori economie, la Germania quest'anno dovrebbe chiudere con un incremento del pil dell'1,7% e 2,2% nel 2016; la Francia +1,1% nel 2015 e +1,7% il prossimo anno.

La spinta del petrolio e del Quantitative Easing
Sull'eurozona soffiano "venti in poppa favorevoli" per la caduta del prezzo del petrolio e l'allentamento monetario, afferma l'Ocse nell'Economic Assessment, sottolineando che con il quantitative easing la Bce ha messo in campo una "azione audace e a tempo indeterminato" che "ha aumentato i prezzi delle attivita nell'area dell'euro e ha reso le condizioni finanziarie globali più facili". 

Al ribasso Cina e Brasile
Caduta di prospettive per il Brasile mentre la Cina - al 7% (-0,1) quest'anno e al 6,9% (invariato rispetto a novembre) nel 2016 - viene superata dall'India che accelera a +7,7% (+1,3 punti) e +8% (+1,4%). L'Ocse conferma invece le stime di crescita per gli Usa.
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