ECONOMIA
Sulla legge di stabilità: "Faremo il possibile per trovare risorse credibili"
Padoan: "Forse Pil negativo nel 2014, ma risalirà dal 2015"
Così il ministro dell'Economia durante la registrazione di 'Porta a Porta'. Sull'articolo 18: "Con la riforma del lavoro diventa un 'non problema'"
Roma
"Può darsi che quest'anno avremo un numero (del Pil) negativo ma sarà molto più piccolo del passato". Così Pier Carlo Padoan durante la registrazione di 'Porta a Porta' precisando, però, che il dato "risalirà già dal prossimo anno e in misura crescente dagli anni successivi". Il ministro dell'Economia parla dell'uscita della crisi, che "comincia da adesso". Rispondendo alla domanda di Bruno Vespa che gli chiede se gli italiani dovranno aspettarsi un eventuale aumento dell'Iva, il titolare del dicastero di via XX settembre conferma l'impegno del governo a "non aumentare le tasse". Anzi, il sogno del governo, ribadisce Padoan, è quello di poter abbassare le tasse. "E' la mia intenzione - dice - ma abbiamo dei vincoli enormi e dobbiamo scrollarceli di dosso con pazienza ma anche con tenacia".
In merito alla spending review, l'esecutivo farà "tutto il possibile per trovare le risorse non solo sufficienti, ma credibili".
Il ministro parla poi della riforma del lavoro come della più importante. Una riforma che "permetterà ai giovani di lavorare meglio e guadagnare di piu'". Poi dell'esigenza e della volontà di semplificare le norme. Il ministro elenca poi le forme contrattuali: più di 40 forme. "Noi - dice - vogliamo avere uno solo o al massimo due contratti". La riforma dovrebbe prevedere anche "le retribuzioni legate ai livelli aziendali e la revisione degli ammortizzatori." Il titolare del dicastero di via XX settembre auspica una 'sola' forma contrattuale, con un meccanismo di stabilizzazione automatica. "Se si ha una riforma così - dice - l'articolo 18 diventa un 'non problema'. L'impatto dell'articolo 18, continua Padoan, "riguarda pochissime persone" ma all'estero ha una "percezione" molto forte.
Per Padoan Renzi è un uomo "molto concreto", che entra in tutti i dettagli e, "se ho qualche numero sbagliato - ammette il ministro - mi riprende". E sui presunti dissapori tra il premier e la Ragioneria generale dello Stato, Padoan conclude: "E' una menzogna".
In merito alla spending review, l'esecutivo farà "tutto il possibile per trovare le risorse non solo sufficienti, ma credibili".
Il ministro parla poi della riforma del lavoro come della più importante. Una riforma che "permetterà ai giovani di lavorare meglio e guadagnare di piu'". Poi dell'esigenza e della volontà di semplificare le norme. Il ministro elenca poi le forme contrattuali: più di 40 forme. "Noi - dice - vogliamo avere uno solo o al massimo due contratti". La riforma dovrebbe prevedere anche "le retribuzioni legate ai livelli aziendali e la revisione degli ammortizzatori." Il titolare del dicastero di via XX settembre auspica una 'sola' forma contrattuale, con un meccanismo di stabilizzazione automatica. "Se si ha una riforma così - dice - l'articolo 18 diventa un 'non problema'. L'impatto dell'articolo 18, continua Padoan, "riguarda pochissime persone" ma all'estero ha una "percezione" molto forte.
Per Padoan Renzi è un uomo "molto concreto", che entra in tutti i dettagli e, "se ho qualche numero sbagliato - ammette il ministro - mi riprende". E sui presunti dissapori tra il premier e la Ragioneria generale dello Stato, Padoan conclude: "E' una menzogna".