ECONOMIA
Sono 14,5 milioni le prestazioni vigenti
L'Italia delle pensioni: in testa il Nord con Biella. Chiudono Catania e Napoli
La mappa dopo le modifiche introdotte dall'ultima riforma, firmata Fornero, del dicembre 2011. Per quanto riguarda gli importi: la media totale sui 1.100 euro
Roma
L'Italia delle pensioni rispecchia l'Italia dell'occupazione. La mappa delle prestazioni Inps offre un quadro disomogeneo in cui primeggiano le province del Nord per concentrazione di assegni, mentre alle città più grandi vanno gli importi più alti. Biella spicca per numero di prestazioni su abitanti, sia nella classifica totale sia in quella relativa alle sole pensioni di anzianità. Fanalini di coda invece Crotone, Napoli e Catanzaro. A Oristano il primato per incidenza delle invalidità civili.
A stendere un primo bilancio a poco più di due anni dall'introduzione della riforma Fornero in vigore dall'1 gennaio 2012 è il Sole 24 Ore. Le modifiche - introdotte con il decreto legge Salva Italia - hanno modificato i parametri dell’età pensionabile, i trattamenti e le modalità di calcolo. Attualmente sono 14,5 milioni le prestazioni vigenti, oltre 18 se si considerano anche gli autonomi e le altre gestioni. Il rapporto tra contribuenti e pensioni si è ridotto da 129,1 a 126,4 dal 2012 al 2013.
Gli importi: media totale sui 1100 euro
Per quanto riguarda gli importi, i più elevati si individuano nel segmento anzianità/anticipata e nei prepensionamenti - 1.500 euro al mese la media segnalata dall’Osservatorio Inps - mentre la pensione di vecchiaia si aggira sui 670 euro, per una media totale di circa 1.100 euro.
La classifica: nella top ten 5 piemontesi
A livello complessivo, considerando cioè vecchiaia, anzianità e prepensionamenti, emerge che nelle province del Nord e del Centro Nord le prestazioni "coprono" da un quarto a un quinto della popolazione,a fronte di una media pari al 16%. Ai vertici, con un rapporto intorno al 25%, realtà medio grandi come Biella, Ancona, Ferrara. Nella top ten si contano cinque piemontesi. Ben posizionate anche Torino, Bologna e Milano. In coda Caserta, Crotone, Catania e Napoli.
Raddoppiano in 10 anni le pensioni anticipate
Secondo le elaborazioni, le pensioni di anzianità - ora sostituite dall'anticipata - sono passate dai 2,7 milioni del 2003 ai circa 4 milioni, quasi raddoppiando in poco più di dieci anni, ma salendo solo del 4,4% nell’ultimo triennio.
Gli assegni di vecchiaia, che sono comunque i più numerosi, si mantengono da anni intorno ai 5 milioni, con un incremento inferiore al 2% dal 2003 ad oggi, ma segnando addirittura un calo dell’1,1% dal 2011 al 2013. In ridimensionamento anche i prepensionamenti: oggi sono circa 295mila mentre nel 2003 sfioravano quota 400mila (-25%), con una diminuzione del 7% nell’ultimo triennio.
A stendere un primo bilancio a poco più di due anni dall'introduzione della riforma Fornero in vigore dall'1 gennaio 2012 è il Sole 24 Ore. Le modifiche - introdotte con il decreto legge Salva Italia - hanno modificato i parametri dell’età pensionabile, i trattamenti e le modalità di calcolo. Attualmente sono 14,5 milioni le prestazioni vigenti, oltre 18 se si considerano anche gli autonomi e le altre gestioni. Il rapporto tra contribuenti e pensioni si è ridotto da 129,1 a 126,4 dal 2012 al 2013.
Gli importi: media totale sui 1100 euro
Per quanto riguarda gli importi, i più elevati si individuano nel segmento anzianità/anticipata e nei prepensionamenti - 1.500 euro al mese la media segnalata dall’Osservatorio Inps - mentre la pensione di vecchiaia si aggira sui 670 euro, per una media totale di circa 1.100 euro.
La classifica: nella top ten 5 piemontesi
A livello complessivo, considerando cioè vecchiaia, anzianità e prepensionamenti, emerge che nelle province del Nord e del Centro Nord le prestazioni "coprono" da un quarto a un quinto della popolazione,a fronte di una media pari al 16%. Ai vertici, con un rapporto intorno al 25%, realtà medio grandi come Biella, Ancona, Ferrara. Nella top ten si contano cinque piemontesi. Ben posizionate anche Torino, Bologna e Milano. In coda Caserta, Crotone, Catania e Napoli.
Raddoppiano in 10 anni le pensioni anticipate
Secondo le elaborazioni, le pensioni di anzianità - ora sostituite dall'anticipata - sono passate dai 2,7 milioni del 2003 ai circa 4 milioni, quasi raddoppiando in poco più di dieci anni, ma salendo solo del 4,4% nell’ultimo triennio.
Gli assegni di vecchiaia, che sono comunque i più numerosi, si mantengono da anni intorno ai 5 milioni, con un incremento inferiore al 2% dal 2003 ad oggi, ma segnando addirittura un calo dell’1,1% dal 2011 al 2013. In ridimensionamento anche i prepensionamenti: oggi sono circa 295mila mentre nel 2003 sfioravano quota 400mila (-25%), con una diminuzione del 7% nell’ultimo triennio.